Capitolo 5

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I giorni successivi furono densi di ripensamenti e preoccupazioni. 

Avrei voluto accettare questa nuova esperienza per potermi ritrovare accanto a quel ragazzo che mi faceva provare emozioni forti come nessun altro, ma questo mi preoccupava anche.  Avrei dovuto lasciare la mia città, la mia famiglia e i miei amici per settimane.

Decisi di attendere il venerdì sera per la decisione finale e, quando composi il numero di Chris, potevo quasi sentire il cuore uscire fuori dal petto.

«Pronto?»

«Ciao Chris, sono Anne. Io...ecco volevo aggiornarti sulla decisione».

Lui rimase in silenzio così presi un bel respiro e sussurrai. «Accetto».

Lo sentii urlare dall'altra parte del telefono e risi di quella sua gioia incontenibile.

«Non te ne pentirai! Adesso chiedo i dettagli per il volo, la casa e l'organizzazione poi ti richiamo».

Ed infine giunse il lunedì, giorno della partenza. Dopo aver salutato le mie amiche e i miei genitori, con la promessa di farmi sentire e di mandar loro delle cartoline, salii sul taxi che mi avrebbe accompagnata all'aeroporto. Il conducente stava per partire quando la portiera si aprì nuovamente e una chioma rossa entrò nel mio campo visivo.

«Niki? Che fai qui?» le chiesi sorpresa.

«Che domande?! Parto con te».

«Ma non ho due biglietti!»

«Tranquilla, ci ho pensato io».

«Sì, certo come no» risposi poco convinta.

Non sembrò udire e si rivolseall'autista. «Su, cosa sta aspettando? Parta».  

L'auto sfrecciò per le vie del paesino talmente veloce che a malapena riuscii a vedere i dettagli delle case o delle piazze e in breve tempo fummo a Dublino e da lì all'aeroporto.
Con le rispettive valigie entrammo in quella struttura di cemento e di vetro zigzagando la folla di altri viaggiatori.

«Come mai vuoi venire con me?» le chiesi mentre ci dirigevamo verso i lad dei voli.

«Non ti lascio andare via da sola. Specialmente con la testa che ti ritrovi».

Giunte davanti al tabellone cercammo il numero del nostro volo.
«Porca miseria! È in ritardo di mezz'ora!»

«Le compagnie aeree non sono più molto puntuali» disse Niki, con fare saccente.

«Tu ovviamente conosci bene queste cose visto che sei una donna di mondo» la presi in giro.

«Ovvio. Le donne di mondo dicono anche che prendere un giornale aiuterà ad ingannare l'attesa».

Ma l'attesa fu interrotta dalla suoneria del mio cellulare.

«Ciao, siete già atterrate?» chiese Chris allegro.

«No, l'aereo è in ritardo».

«Per che ora sarete qui?»

«Se tutto va bene fra tre o quattro ore...» all'improvviso mi fu chiara una cosa. «Tu sapevi di Niki?»

In risposta mi giunse la sua risata cristallina.

«Bravi bravi, fate le cose di nascosto!».

«Ci vediamo in aeroporto, piccola» mi salutò dolce.

Quando la voce all'altoparlante annunciò l'imbarco, ci recammo al check in, consegnammo i biglietti alle hostess e seguimmo un gruppo di uomini d'affari nel Gate.

«Ma pensi?! Stiamo andando in Germania!» le dissi, ancora incredula.

«Girerai il video con il tuo Chris...»

«Chris...»

« Aspetta di invocare il suo nome in altri momenti» mi prese in giro lei.

«Niki!!»

Poco dopo mezzogiorno atterrammo a Berlino. Dopo aver recuperato i bagagli ci recammo all'uscita dove mi aspettavo di vedere il biondo ma di lui neanche l'ombra.
I minuti passavano veloci e sentii la paura bussare alla porta del mio stomaco.

"E se fosse stato tutto un brutto scherzo?"

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