Capitolo 6

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❝ ℒ𝐞𝐭'𝐬 𝐫𝐚𝐢𝐬𝐞 𝐚 𝐠𝐥𝐚𝐬𝐬 𝐨𝐫 𝐭𝐰𝐨
𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐞 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬 𝐈'𝐯𝐞 𝐥𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐲𝐨𝐮. ❞

▹ Lost on You - LP.

Una volta Alec lesse da qualche parte una frase che diceva più o meno questo: "gli incubi peggiori sono quelli che facciamo ad occhi aperti" e per la prima volta si trovò in disaccordo con uno scrittore che ammirava.

Alexander viveva quella che poteva benissimo essere definita un'esistenza noiosa, nei limiti dell'ordinario, se non ancora più patetica, e il fatto che rientrasse nella categoria di persone governate dal pessimismo non la rendeva più interessante e di certo non più sopportabile.

Aveva la brutta abitudine di immaginare gli scenari peggiori che la mente umana potesse architettare solo per mettersi alla prova e cercare una soluzione nei meandri della sua mente.
Poteva giocare a fare il risolutore di problemi quanto voleva, ma niente sarebbe mai stato terrificante quanto gli incubi che faceva ad occhi chiusi.

Nella realtà aveva i libri, la famiglia, la scuola, per distrarsi dai pensieri negativi. Ma di notte era da solo, intrappolato nella sua viscida e macabra coscienza... e lì non aveva via di scampo.

Sin da piccolo si svegliava sudato nel bel mezzo della notte, cercando con la mano quella di sua madre o dei suoi fratelli, con ancora tracce di terrore nascoste tra le pieghe del suo volto, molto spesso alterato fino a formare un'espressione di pura inquietudine.

In molti dei suoi sogni i suoi genitori venivano a conoscenza del suo orientamento sessuale e non riuscivano ad accettarlo, e se per molti può sembrare uno scenario realistico e per nulla speciale, per un adolescente queer è di sicuro il peggior incubo in assoluto.
Altre volte invece si ritrovava a perdere membri della sua famiglia e la colpa ricadeva su di lui. Esatto, anche nei suoi sogni il suo subconscio trovava il modo di colpevolizzarlo e di renderlo l'artefice di tutte le sventure del mondo.

Quella mattina però, ancora ad occhi chiusi e con la faccia spiaccicata nel soffice cuscino di piume, non riusciva a ricordare nemmeno un singolo dettaglio dell'incubo giornaliero - o meglio dire notturno. Più ci provava, più la sua immaginazione si bloccava e gli permetteva di scorgere solo il vuoto; uno sfondo bianco senza nessuna catastrofe a fare da protagonista, un palcoscenico vuoto di cui lui era l'unico spettatore, paralizzato nell'eterna attesa che lo spettacolo cominciasse. Ma non iniziava mai.

Anche quando le sue lunghe ciglia - di una lunghezza notevole per essere quelle di un ragazzo - scattarono in alto e i suoi occhi azzurri vennero a contatto con il mondo esterno... tutto ciò che vide fu il bianco.

Il bianco delle morbide lenzuola che lo avvolgevano e rinfrescavano la sua pelle, profumate e candide come non lo erano mai state.
Alec allungò una mano e si godette la sensazione di fresco che gli procuravano quelle bianche nuvole su cui era sdraiato, probabilmente proveniente dalla finestra spalancata al lato destro del letto matrimoniale.

Solo in un secondo momento si rese conto che le sue lenzuola erano nere, lui non aveva una finestra accanto il letto (ma poster di qualche film thriller e commedie romantiche) e soprattutto non aveva mai dormito su un letto matrimoniale.

Scattò immediatamente a sedere, rischiando di cadere dal letto per via della fretta di connettere il cervello al presente e di rendersi conto di quello che stava succedendo. Odiava non avere la piena consapevolezza degli eventi che lo circondavano, soprattutto se lo riguardavano e lo facevano sentire spaesato.

Si lasciò colpire dall'inebriante odore di sandalo e di incenso, temendo per un attimo di essere finito nella base segreta di una setta di stregoni che scagliavano incantesimi sui poveri malcapitati come lui. Invece si trattava di una semplice camera da letto, chiaramente appartenente ad un uomo adulto. Nemmeno un vestito sparso in giro, trucchi e candele ordinatamente disposti su una scrivania con specchio annesso, un armadio che occupava quasi metà dello spazio e una parete completamente ricoperta di quelli che sembravano bigliettini.

Waiting For Dawn | MALECDove le storie prendono vita. Scoprilo ora