Capitolo 8

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La nostra vicina di casa si presenta a me a Vic e ai suoi genitori,il suo nome é Francesca.
La donna ci fa accomodare nel tavolo,e qualche istante dopo vengono anche altre due persono,un uomo e una ragazza abbastanza giovane.
Si presentano,lei si chiama Erika,e presumo sia la figlia di Francesca,e lui si chiama Gianbattista,e da quello che ho capito é il marito della donna e il padre della giovane ragazza.
Ci mettiamo seduti aspettando di mangiare.
Giambattista mette la carne e la salsicce sul barbecue e comincia a cuocere.

"Allora vi siete trasferiti qua a Pomezia da poco?" dice lui mentre gira una fetta di carne.

"Si!Abbiamo trovato un buon lavoro qui,cosi abbiamo deciso di trasferirci." disse mio padre.
Intanto Giambattista toglie la carne dalla brace e ce la serve sui piatti,poi si mette seduto.
Mentre stavo mangiando notai che c'era ancora un posto libero apparecchiato.

"Ah,mi ero dimenticata di dirvi che mio filgio arriverà tra 5 minuti!" disse Francesca notando che stavo fissando il posto vuoto.

Quando avevo finito tutto quello che c'era nel mio piatto decisi di bere,visto che per tutta la cena non l'avevo fatto.
Mi riempo bene la bocca d'acqua,quando ad un certo punto sbuca fuori dal nulla un ragazzo.
Mirko.
Mi va di traverso l'acqua e la sputo tutta sul tavolo,per poco non becco Erika in faccia!
Comincio a tossire mentre Vic mi da delle leggere botte sulla schiena,mentre Mirko ride sotto i baffi.
Povero stronzo!

"Ciao Vic!Ciao Karen!" disse Mirko avvicinandosi al tavolo e prendendo un sorso d'acqua.
"Ciao Mirko..." dissi convoce roca per la troppa tosse.
Vic si limitò a salutarlo con un cenno di testa.

"Allora Mirko,perché non porti le tue amichea vedere il casaletto?Intanto noi sparecchiamo!" disse la Francesca alzandosi dal tavolo.

"Va bene.Venite con me!" disse facendoci strada.
Noi lo seguimmo.
Entrammo in una grande porta,e subito ci si presenta davanti una cucina molto spaziosa,una divano con di fronte una tv a schermo piatto e poi altri oggetti per arredare.

"Bene.Ora che avete visto questo,fovete vedé la stanza che preferisco di piú!" scostò una tenda che non avevo visto,perché era in penombra,apri una porta in ferro e accese una lucina al lato del muro.
Vidi davanti ai miei occhi uno spettacolo fantastico.
Una parete piena zeppa di scritte e disegni fantastici,mai vista una cosa simile.

"Oddio Mirko,che spettacolo!Mai visto niente di piú bello!" disse Vic guardandosi attorno con gli occhi sbarrati per lo stupore.

"E tu?Tu cosa ne pensi Karen?" disse Mirko avvicinandosi al mio orecchio.

"Ehm...é...é...bellissimo!" dissi scostandomi da lui.

"Sono contento che vi piaccia,ma sopratutto che ti piaccia!" disse girandomi attorno.
Feci una risatina isterica.

"Bene!Mi merito un premio,no?" disse Mirko con aria di sfida.

"Che premio?" disse Vic ridendo.

"Un bacio...sulla guancia da tutte e due!" disse mettendosi le braccia sulla vita.

"Va bene!" disse Vic,e gli stampò un bacio sulla guancia.

"Ora tocca a te Karen!" disse picchiettandosi la guancia con un dito,in segno che dovevo baciarlo.

"Te lo scrodi! Io non ti rivolgo manco lo sguardo a momenti e tu vuoi un bacio?No,puoi scordartelo!" dissi stringendo i pugni per i nervi.

"Senti cresci un po'!Adesso vattene va." disse indicando la porticina di ferro da dove eravamo entrati prima.

"Bene,tanto con te non ho niente da spartire!Stronzo!" dissi alzando il dito medio.
Uscii fuori da quella porta seguita da Vic,e andai di fuori dove c'era la mia famiglia,quella di Vic e Mirko.
Stavano giocando a carte,ridevano e scherzavano,non volevo disturbarli,a dovevo.Avevo bisogno di sdraiarmi,di ascoltare un po' di musica e di fare una doccia per lavare via i pensieri.
Andai vicino a mia madre e le dissi
"Mamma,mi fa male lo stomaco,avrei bisogno di andare a casa!"

"Oh ma certo tesoro!" disse facendomi una carezza.
Salutammo tutti e mentre stavamo pe uscire dal cancello Francesca urla "Apsettate,mio figlio Mirko non vi ha salutate,ora lo chiamo."

"Oh no,tranquilla Francesca." rispose mia madre,poi chiuse il cancello e mi tirò a sé coccolandomi un po'.
Appena salii in macchina comincia a pensare a quell'idiota,a quanto fosse stronzo e a quanto lo odiassi.
Mentre viaggiavo con la mente mi arriva un pacca sulla spalla,era Jonny.
Non avevo pensato a lui per tutto il resto della serata,mi ero anche scrodata che fosse con noi cosa del tutto anormale.
Gli sorrisi e mi appoggiai sulle sue spalle,poi il sonno ebbe la meglio.

Capitolo un po' lunghetto ahahaahahah!
Buona lettura✨❗

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