Arya
Era arrivato finalmente il fatidico giorno dell'esame e la tensione era alle stelle sia dentro sia fuori di me. Percepivo l'ansia crescermi nella pancia e nel frattempo le mie mani avevano cominciato a tremare tantissimo.
Io e mia madre arrivammo anche in anticipo, o meglio, in orario, ma l'esaminatore era un po' lento con le pratiche, quindi dovemmo aspettare circa un quarto d'ora.
Scesi comunque dalla macchina e iniziai ad andare avanti e indietro sul piccolo marciapiede che c'era in quella piazzetta, dalla quale sarebbe iniziato l'esame.
Sapevo di essere pronta, perché avevo ripassato tutti gli argomenti di teoria che avrebbero potuto chiedermi insieme ad Agatha la sera prima, e poi pensavo di essere anche abbastanza brava a guidare. Noah me l'aveva sempre detto, ma non valeva tanto il suo giudizio perché in fondo era di parte.
All'ultima guida prima dell'esame Noah mi aveva rassicurata tantissimo, ma non l'avevo più né visto né sentito dopo la mia lettera che gli avevo lasciato in cucina.
Mi distruggeva il pensiero di averlo fatto scappare, ma era la cosa giusta da fare. Io non potevo dargli la felicità che cercava tanto, non potevo essere il motivo per cui si migliorava la sua giornata.
Prima che accadesse tutto ciò, mi aveva detto che sarebbe passato quel giorno nei dintorni, ma nel profondo del mio cuore sapevo benissimo che l'aveva detto solo per farmi affrontare in tranquillità quel maledetto esame. Non credeva nemmeno lui che sarebbe potuto venire, anche perché stava lavorando.
«Arya, stai mettendo ansia pure a me» disse mia madre, avvicinandosi alla mia figura che continuava a solcare l'asfalto. «Vuoi che ti tenga la mano?»
«Sì, per favore.»
La prese fra le sue e me la accarezzò. «Stai tranquilla, sai guidare meglio di tuo padre» mi rassicurò. Risi tra me. «Vedi, lo sai anche tu!» esclamò, scoppiando a ridere.
Nel frattempo venne verso di me l'istruttore con cui avrei dovuto fare l'esame. Era un uomo altissimo rispetto a me e mi sembrava di star osservando un grattacielo infinito. «Tu sei Arya, giusto?» Annuii. «Io sono Logan. Adesso inizieremo con fare delle semplici manovre, quindi un'inversione, ma come vedi c'è molto spazio perciò non dovrebbe essere molto difficile. Poi passeremo a un parcheggio: questo esaminatore solitamente li fa fare a L andando fino in fondo alla piazzetta, ma non sale sulla macchina in questo caso, quindi ti darò una mano io.» Continuai ad annuire. «Andrai per prima perché Noah mi ha chiesto questo favore.»
«C-cosa?» uscì dalla mia bocca senza rendermene conto.
«Mi ha detto che hai molta ansia, quindi se vai per prima te la togli subito» mi spiegò, toccandomi la spalla per rassicurarmi.
«Oh» fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Noah ha davvero fatto tutto questo per me? Io pensavo non volesse più nemmeno sentire il mio nome...
«Possiamo cominciare» proruppe l'esaminatore. «La prima dell'elenco è Arya Wilson.»
Feci un respiro profondo e mi avvicinai alla macchina dell'autoscuola. L'esaminatore mi prese il foglio rosa e controllò che i dati corrispondessero alla realtà. «Molto bene. Sali pure in macchina e sistemati.»
Feci un altro respiro per non andare in apnea e mi sedetti sul sedile del guidatore. Sistemai il sedile, il poggiatesta e lo specchietto centrale, allacciai la cintura come mi aveva insegnato Noah. Tirai giù il finestrino, perché me lo aveva detto Logan nel frattempo, ma anche perché altrimenti sarei morta per mancanza di ossigeno.
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Due millimetri dal cuore
Romance• COMPLETA • ⚠️ RIPUBBLICAZIONE: questa storia era Whisky e Coca Cola in precedenza ⚠️ «Papà, mi racconti una favola?» «C'era una volta una principessa che viveva nel suo castello, perché aveva paura del mondo...» Due anime in armonia come una melod...