Capitolo 37

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Noah

Forse avevo preso più paura io che Arya per quello che era successo il giorno prima. Mi ero spaventato a morte, non tanto perché c'era una possibilità che Lucas si fosse fatto male seriamente, ma per la reazione che aveva avuto Arya con lui.

Avevo capito che avesse qualche problema con gli uomini, come aveva detto Agatha, ma non avevo intuito che fosse così grave la situazione. Ma per aiutarla avrei dovuto sapere cosa le fosse successo, però nessuno me l'avrebbe mai raccontato.

Sua madre mi aveva avvertito che la vita con Arya non sarebbe stata facile e quando le avevo chiesto il motivo, mi aveva risposto che sarebbe stato compito di Arya aprirsi con me e, se l'avesse fatto, voleva dire che ero davvero quello giusto per lei.

La stessa identica cosa mi aveva anche detto sua sorella, quindi l'unica alternativa rimasta era proprio la ragazza che si trovava nel mio letto.

Aspettate un attimo, ma... il suo posto era vuoto.

Mi alzai di scatto e andai a cercarla in bagno, ma non la trovai. Passai alla cucina e, dopo essermi stiracchiato e aver messo a fuoco ciò che avevo davanti, notai un foglio di carta impilato tra i coltelli.

Mi avvicinai e lo presi tra le mani. Lo aprii e vidi la scrittura di Arya.

Iniziai a leggere quelle poche righe, il cui inchiostro era sbavato dalle lacrime amare di Arya, che sicuramente aveva superato le sue barriere mentali e aveva usato tutto il suo coraggio per uscire allo scoperto con me.

Adrian era mio zio.

Di lui mi fidavo...

Ma poi a quattordici anni ho scoperto che mostro fosse in realtà...

Due millimetri dal cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora