CAPITOLO 12

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DRACO'S POV

Cavolo... la mia testa! Me la sentivo come se fosse stata ridotta in poltiglia "o magari è solo il peso delle mie azioni... ma cos'è successo? Il mio ultimo ricordo è quello dove me ne sto sdraiato nel corridoio con una bottiglia d'alcol in mano" e poi... beh Madre Natura si è fatta rispettare facendomi volare al bagno più vicino.
"Ecco cosa sono io, uno schifo. Sono un fallimento totale. Per la mia famiglia, ma sopratutto per me." Tornando in camera, vicino al mio letto, trovai un nastro blu notte di raso ed all'improvviso un ricordo terribile e pungente iruppe nella mia mente con una forte esplosione, che si diradò per tutto il corpo, facendomi fremere ogni muscolo, pronto a scattare alla ricerca di un posto dove sotterrarmi.
"Ho avuto una, forse l'unica, possibilità di avvicinarmi la Granger e l'ho sprecata. Non solo, ho mandato tutto a farsi benedire con il mio comportamento... non saprei neanche come descriverlo... DISGUSTOSO. Dio... vorrei tanto cancellarmi la memoria con un "oblivion"... " e corsi al mio baule, il quale conteneva la bacchetta. "Ovvio, perché è questo che io sono: un lurido codardo che scappa davanti ai propri errori ed alle conseguenze delle sue indignate azioni. Potrei anche uccidermi, il coraggio non mi manca, ma tanto lei mi odierebbe comunque. Nonostante ciò avrebbe allo stesso modo impresse nella propria mente le immagini di una serata rovinata dal quel 'Malfoy Bastardo' ". Con le mani fra i capelli ed una lacrima che mi volteggiava delicata sul mio alboreo volto, mi sciacquai il viso e misi i primi indumenti che trovai, diretto al dormitorio dei Grifondoro. "Lei, lei deve sapere che non sono così. È l'unica che può credermi, capirmi. L'unica con un briciolo di cervello in mezzo ad un branco di stolti. " mi dicevo mentre con il respiro affannoso avanzando di corsa per i corridoi del castello. "Dopotutto..." e mi bloccai di colpo "a cosa servirebbe? Non conosco la Parola D'ordine ed anche se riuscissi ad entrare, tutti mi insulterebbero e la Granger, come minimo, mi sputerebbe in faccia". E così, con la pallida camicia sudata e sbottonata nei primi 3 bottoni me ne tornai con un passo lento e strascicato verso il mio dormitorio. Con lentezza, ripensando al mio temperamento di merda e la mia splendida capacità di distruggere l'unica persona a cui tengo.
Ero assorto nei miei pensieri quando sentii in lontananza due persone camminare e due voci lontane, ma familiari. Erano una maschile ed una femminile. "Certo... sono loro... " feci presto a realizzare che erano Harry Potter ed Hermione Granger.
- Hermione, sei la mia migliore amica. Tu puoi fidarti di me! -
Si stavano avvicinando... Che fare?! Con rapidità mi girai intorno e d'occhiai uno sgabuzzino, là dove mi ci nascosi dentro alla svelta. I due ci passarono davanti proprio in quel momento.
- Io... Io... non giudicarmi, Harry! - la sua voce tremante
- Hermione, non potrei mai farlo! Ti supplico, dimmelo! - disse stringendole le spalle
- Harry, N-non dirlo a Ron, okay? Non dirlo a nessuno! -
- Certo... -
- Harry, giuralo! - e dal buco della serratura potei vedere come i suoi occhi si ingrossarono per far spazio alle lacrime imminenti.
- Lo giuro... ora, dimmi che succede, ti prego! -
- Vieni qui...! - ed abbracciò il suo amico. La durata dell'abbraccio direttamente proporzionale alla mia crescente gelosia e all'odio lievitante verso Potter.
- Harry io... N-non so da dove iniziare...-
- Provaci... - e lei si girò verso la finestra.
- Io... ecco... ho... Oh, cavolo! - e velocemente e tutto d'un fiato disse - HounacottaperDracoMalfoy! -
mi ci è voluta tutta la forza di volontà esistente per non scagliare via quella porta e tirare a me quella ragazza.
- Sinceramente, pensavo ti piacesse Ron...-
- Oh, Beh... io... N-non... sono molto confusa...
Comunque ci sono stati diversi atteggiamenti d'interesse verso di me da parte di Malfoy e... mi ha chiesto di andare con lui alla festa dopo che avessi accettato di andare con Ronald e... quando una volta lì ci siamo baciati... - ed io suo viso, non so come, divenne ancora più paonazzo
- CHE COSA?! -
- E dai, Harry! Comunque... in quel momento vidi Draco guardarci, rattristarsi ed andare verso il tavolo degli alcolici... Harry, l'ho trovato in corridoio, disteso, con una bottiglia in mano ed ubriaco fradicio. Per colpa mia. DRACO MALFOY! -
- Adesso calmati... non è colpa tua... -
- Harry, anche Ginny soffre eppure mica va ad ubriacarsi quando vede te e Cho... Harry, era in uno stato pietoso, per colpa mia! E... beh... l'ho... baciato. Sono una persona orribile. Ron mi odia e l'ho abbandonato per un ragazzo che mi credeva una poco di buono... - E scoppiò in lacrime.
- Cosa hai detto di Ginny?! - disse lui un po' sotto voce, con aria appena sognante e poi urlando, furioso - COS'HA FATTO QUEL BASTARDO?! -
- Oddio, non dovevo dirlo. [( Cit Hagrid hahaha)] Harry, scorda ciò che ho detto su Ginny -
- Non per ignorarti, ma perché si dovrebbe rattristare quando vede me e Cho?! -
Un piccolo sorriso le comparve sul volto, mentre si asciugava le lacrime. Era bellissima. - Ti facevo più furbo... Le piaci Harry! -
- Oh... - ora il suo sguardo sembrava come perso in un altro mondo, ma fu riportato alla realtà con uno schiocco di dita della Granger - Aspetta... Cosa ha fatto quel... non trovo neanche le parole! - disse Harry,eliminando quel patetico sorrisino che gli era comparso in volto.
- Capisco che era ubriaco, ma aveva strane idee per la testa, sai a che mi riferisco, e quando mi sono rifiutata ha detto una frase tipo "le altre mie ragazze non hanno mai fatto tutte queste lamentele". Harry, io pensavo di piacergli, pensavo che fosse un bravo ragazzo, diverso da come dice la massa... ma evidentemente mi sbagliavo... -
" No, no, NO! PERCHÉ SONO COSÌ STUPIDO! Ho rovinato tutto " emisi un leggero singhiozzo e per errore feci cigolare la porta, attirando l'attenzione di lui.
- Chi c'è là?! - disse minaccioso Harry con la bacchetta puntata.
E poi, a testa bassa, aprii la porta.
- BASTARDO! COME HAI OSATO TRATTARLA COSÌ! - Ruggì Potter, pronto a lanciare un incantesimo.
- Hai ragione. Sono un bastardo. Lancia quel Crucio, Potter. So che vuoi farlo. Non mi merito altro. -
Ma lui, furibondo, cercò di calmarsi e scagliò un "expelliarmus" e mi disarmò.
- Tu! - disse lei, rossa di rabbia!
- Cosa, lurido schifoso scarafaggio?! -
ci rimase di sasso.
- Se non lo fai tu, Harry. Lo faccio io - e si preparò a lasciarmi un "crucio" mentre io mi preparavo, a braccia aperte, guardando i suoi occhi fumare per le fiamme ardenti che erano dentro di sé.

DRAMIONE: Sono le scelte ad esprimere il nostro essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora