CAPITOLO 11

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È sempre la solita storia.
Andai alla festa convinta di stare con Ron e mi ritrovai a baciare Draco Malfoy.
Ma in fin dei conti è così che è la vita.
Va vissuta sul momento, non pianificata (Cit.). Non serve a niente immaginarsi la giornata ed avere troppe aspettative dagli altri perchè alla fine nulla è certo. Il futuro non è mai scritto, e purtroppo mai da te. La vita è un po' come un videogioco. Si inseguono per tutta la durata della partita i nostri obbiettivi, con innumerevoli ostacoli, ma non siamo noi a padroneggiarla. C'è qualcosa dall'altra parte dello schermo a decidere le nostre azioni. Un po' come "The Sims".
In fin dei conti cosa siamo noi?
Scimmiette ammaestrate da chissà chi, che si credono in grado di tanto e che invece finiscono solamente per distruggersi fra di loro. "
Molti pensieri mi fluttuavano per la mente mentre con le dita incrociate sul petto guardavo il soffitto del mio dormitorio, distesa sul letto.
Era stata una serata estremamente... non saprei nemmeno come definirla... Tristemente strana.
Avevo baciato ed abbandonato nel giro di un'oretta due ragazzi ed ora mi ritrovavo sul letto a deprimermi pensando alle mie azioni.
In fondo la felicità è come la lama di un coltello. Sottile, breve e se si esagera nel desiderarla, DOLOROSA. Già.
Cosa successe dopo quel bacio con Malfoy?
Mi sentivo la persona più felice sulla faccia della terra fino a quando Draco non mi fece alzare in piedi, tirandomi per un polso.

***

- Dai, vieni con me! - mi disse ridendo. La sua ilarità era indescrivibile e inaspettata. Non avrei mai creduto di vederlo così allegro.
Con una risata gli risposi - Ehm... certo! -
Era così carino. Certo, sbronzo, con l'alito che puzzava, ma stranamente mi intrigava. Sinceramente mi terrorizzava l'idea di girovagare per i corridoi della scuola con un ragazzo ubriaco ma era da troppo tempo che aspettavo il momento di starmene con po' con Draco.
Beh, se solo avessi saputo cosa intendeva lui per "stare un po' con Hermione". A mio malgrado lo scoprii presto.

- Draco, dove siamo? Sbaglio o siamo nei sotterranei? -
- La mezzosangue è sempre il solito genietto. Ebbene sì, questi sono i sotterranei -
- E che ci facciamo qui? - stava iniziando a salirmi l'ansia. Nei sotterranei C'erano la Sala Comune e, sopratutto, i dormitori dei serpeverde. La situazione cominciava a non piacermi, visto anche il fatto che colui che mi stava trascinando dentro era un serpeverde la cui attuale lucidità mentale era direttamente proporzionale alla lunghezza della barba di Silente.

Il suo volto trasformò quello che prima era un sorriso, in uno storto ghigno. - Presto lo scoprirai cara -.
Così Draco disse la parola d'ordine ed entrammo. Non ero mai stata nella Sala Comune dei serpeverde, ma non era molto diversa dalla nostra tranne che per i colori.
- Carina la vostra Sala Comune, Draco - Ero molto nervosa... Cosa mai avrei dovuto dirgli?!
- Sì, non è male, ma i dormitori sono ancora meglio - così, anche se ero un po' titubante, entrammo.
Non appena ci avvicinammo al suo letto mi fissò intensamente negli occhi e mi baciò nuovamente.
Tutta la tensione si sciolse, come un ghiacciolo fatto d'ansia al Sole e ricambiai accarezzandogli i capelli.
Ero al settimo cielo, credevo che tutta quella felicità non potesse mai svanire, ma mi sbagliavo.
Mi trascinò verso il suo letto con lentezza, quasi non me ne accorsi. Beh fino a quando non mi diede una spinta un po' troppo poco lieve.
Immediatamente quella poltiglia che era diventato il ghiacciolo si ricompose ad una velocità pazzesca.
- Draco che succed... - E mi zittì con un bacio, mentre si sbottonava la camicia.
Una volta rimasto a torso nudo mi spinse i polsi contro il materasso e mi fissò negli occhi.
Avrei potuto stare a guardare quello spettacolo, ed i suoi addominali, per sempre, ma la situazione non mi piaceva affatto.
Con uno strattone mi liberai non appena cercò nuovamente di posare le sue labbra sulle mie.
- Granger, che succede?! -
- Che succede?! Draco Cos'hai in mente?! - Beh, credo che ormai voi le abbiate capite le sue intenzioni.
- Vorrei passare una notte insieme a te -
- Beh, Malfoy, credo che abbiamo concetti diversi di "passare il tempo insieme". -
- Perché ti arrabbi così?! Non ci vedo nulla di male, nessuna ha fatto tutte queste scene! -
Avevo le lacrime agli occhi. Non potevo credere a ciò che avevo udito, eppure era proprio così: - Oh mio dio, tu credi seriamente che io abbia intenzione di assecondarti in tuoi certi... piani?! Pensavo che tu fossi diverso, pensavo di piacerti e non di essere uno dei tuoi tanti svaghi! -
alla velocità della luce corsi via dalla stanza sbattendo la porta e dirigendomi il più in fretta possibile al mio dormitorio.

- Bene, bene, bene. Ma guarda un po' chi abbiamo qui! La signorina Granger! - Una voce roca accompagnava l'ombra che si trovava accanto a me, con una gatta accanto ad essa.
- Che ci facciamo così in ghingheri?! - mi chiese Gazza, mentre mi trascinava verso il suo ufficio. Non potevo dirgli della festa, dovevo trovare una scusa alla svelta.
- Beh, questo pomeriggio ho fatto acquisti ad Hogsmade con una mia amica e una volta tornate al castello ci siamo provate i vestiti che abbiamo comprato e semplicemente non li ho levati. -
- Mmhh, certo, come no e dove eri diretta, sentiamo? -
- Ehm... I-io... non mi sento molto bene, stavo andando in infermeria a vedere se c'è qualche medicina -
- Vedrai che una bella punizione ti farà stare meglio. -
La conclusione? Ero stata costretta a sparecchiare la tavola dopo cena per una settimana. Di solito si usa la magia, ma per 7 giorni dovevo farlo io, tutta da sola.

Ed ora eccomi qua, con gli occhi gonfi di pianto, il cuore spezzato e il pensiero di 5 tavolate da sparecchiare per una settimana.

DRAMIONE: Sono le scelte ad esprimere il nostro essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora