Era una bella giornata di inizio ottobre. Un pallido sole, coperto da nuvole increspate, irradiava il cielo.
Vado fuori a fare i compiti, seduta sul prato, con davanti il meraviglioso lago.
Mi siedo all' ombra di un albero con la schiena poggiata sul ruvido tronco.
Faccio un respiro profondo e cerco di concentrarmi sui compiti di Aritmanzia, che faccio un po' fatica a fare perché non ho seguito la lezione. Almeno non più di tanto.
Stavo per poggiare la penna sulla pergamena quando lo vedo. Da solo, disteso sulla riva del lago. Draco Malfoy. Era così bello, così attraente. Sembrava un dio greco.
Si accorge del mio sguardo posato su di lui e le sue labbra formano un ghigno fra il soddisfatto ed il perverso.
Si alza e mi si avvicina lentamente.
Cerco di far finta di niente ficcando il naso nei libri.
Avverto la sua presenza alla mia sinistra e cerco di ignorarlo.
- Cos'é questa storia della mia omosessualità, Granger?! -
- Non è un segreto che tu sia gay Malfoy. -
- Posso dimostrarti che ti sbagli - e detto questo lui si mise in ginocchio, mettendo le proprie ginocchia ai lati delle mie gambe distese e si avvicinava al mio viso lentamente. Io cercai di spalmarmi il libro sul volto.
- Perché ti nascondi, Granger? - e mi strappó via il libro dalle mani.
- Cosa vuoi Draco?! -
- M-mi hai chiamato per nome! -
- Ti ho fatto una domanda. Cosa vuoi? -
- Tu! - e mi si avvicinó cercando di annullare la distanza fra le nostre labbra.
Avevo una voglia matta di assecondarlo, ma non potevo. Sicuramente c'era qualcosa dietro ed io non volevo cadere nella sua trappola. E poi cosa avrebbero detto gli altri? Era pieno di studenti qui, sopratutto grifondoro. Non potevo fargli questo. Cosa avrei detto ad Harry e Ron? Ronald... Oh, Ronald... non posso farti questo! Non me lo perdonerei mai!
Raccolsi tutta la forza di volontà esistente e con una mano messa davanti alle mie labbra, la testa girata e gli occhi chiusi dissi: - No. -
E lo spinsi via. Questo mio comportamento stranamente mi ferí molto, ma dovevo farlo anche se a malincuore.
Draco ci rimase molto male e senza guardarmi o parlarmi si allontanò scocciato.
Feci un sospiro e chiusi gli occhi per liberarmi dal peso, ma solo per un attimo. In quel secondo ho sentito una fredda mano provenire, probabilmente, da dietro il tronco, cingermi gli occhi e delle labbra posarsi velocemente sulla mia guancia sinistra.
Ero sbalordita.
Appena la mano si tolse dal mio viso e le labbra si furono staccate dal mio zigomo mi girai immediatamente verso il dietro del tronco. Eppure non c'era nessuno. Solo il vento che danzava aggraziato sopra i fili d'erba. Qualcuno doveva essere stato. Per forza!
Mi girai intorno. C'erano degli studenti, ma erano tutti molto distanti da me e Malfoy che giaceva sulla riva del fiume.
"Hermione, troppi avvenimenti e pensieri strani ti stanno facendo impazzire. Dimentica tutto e torna a studiare" dissi a me stessa. E ci riuscii. Realmente! Forse dovevo parlare con me più spesso.
Nota dell'autrice.
So che il capitolo é corto, anche più del solito.
Se avete delle richieste per il proseguo della fanfiction fatemelo sapere con un commento o un messaggio. Così sarà ancora di più una cosa da condividere!
Se volete darmi qualche consiglio o lasciare qualche critica commentate
Accendete la stellina!
Al prossimo capitolo! ♡
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DRAMIONE: Sono le scelte ad esprimere il nostro essere
Fanfiction" Già, lui é un Malfoy, discendente di ricca famiglia Purosangue, figlio di un Mangiamorte. Figuriamoci se ha qualche attenzione positiva verso una come me. " Pensavo qualche tempo fa, ma non è questo che ho scoperto. Perché non è la nostra famigl...