CAPITOLO 17

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Entrando in classe scelsi un posto al centro della stanza per seguire le lezioni e nel banco dietro al mio si sedette Harry con Ron al suo fianco. Giandomi guardai il moro di sbieco e poi mi voltai verso il professor Piton. Offesa.
Con la coda dell'occhio osservai Draco sedersi davanti a me, con Pansy vicino a lui che cercava la sua attenzione accarezzando il braccio del ragazzo, il quale rifiutava il gesto con un rapido riflesso.

- Buongiorno - disse il Professor Piton con entusiasmo inesistente, decorato il tutto con una smorfia, come se la parola appena pronunciata fosse un'agonia. E poi continuò: - Quest'oggi dovrete preparare la Pozione dell'allegra compagnia. Nome scientifico Potus Fascinatio. Questa pozione è in grado di rendere affascinante qualsiasi cosa che circonda colui o colei che l'inala, sotto ogni aspetto: uditivo, visivo eccetera. -
" Interessante... " pensai. " Potrebbe tornarmi utile. Meglio prendere appunti ". E così la mia penna prese a volteggiare sulla pergamena mentre con l'orecchio teso scrivevo ogni parola pronunciata dal prof.
una volta dettati gli ingredienti (100 gr di teste di Vermicoli, 100 ml di sangue di Drago, 1 crine di Unicorno, 1 corda vocale di Erkling) mi misi al lavoro, pronta a preparare al meglio quella pozione. Ero molto concentrata nel mio compito quando Harry mi passò un bigliettino con la sua firma verso il bordo finale del foglio.
Hermione, ti sei fatta male prima?
- Harry.

"Prima? intendeva forse quando ho sbattuto? Perché non mi dice nulla riguardante Draco?

Così rispondo:
Intendi quando ho sbattuto contro la finestra?
- Hermione.

E con un incantesimo rispedii indietro il biglietto.

Esatto. Avevamo la colonna davanti, ma una volta allontanata dal muro ti ho vista stropicciarti la fronte, tutta dolorante, mentre Draco si allontanava.
- Harry.

Non ebbi il tempo di rispondere: " sto bene", che Piton ci beccò: - Toglierò 25 punti a Grifondoro per questo Signorina Granger e Signor Potter - Non mi importava. Harry non aveva visto nulla.... Ron non aveva visto nulla ed andava bene così.

La giornata scolastica stava volgendo al termine ed il nervosismo cresceva mentre mi dirigevo in biblioteca, il nostro luogo di incontro.
Una volta entrata vidi qualche studente annoiato dallo studio e dei Corvonero molto presi dalle proprie lezioni, ma alcuna traccia di Draco.
Mi misi seduta dietro alla sezione "manuali di Transfigurazione " mentre lo aspettavo e l'ansia cresceva mista a sempre più forte deriderio di vederlo.
Passarono 5, 10, 15 minuti e l'ansia si trasformò in paura. Paura che non sarebbe venuto, che mi avesse presa in giro, che fosse tutto uno scherzo.
Ero così presa dai miei pensieri che non mi resi nemmeno conto delle braccia che mi stavano coprendo e stringendo dolcemente le spalle per poi riunirsi con le mani unite sul mio petto.
"Non te lo aspettavi questo, vero Granger?! "
Non potevo crederci. Lanciai un piccolo urlo, per lo spavento che mi prese nel momento in cui quelle braccia mi sfiorarono, misto ad euforia. Con velocità mi alzai dalla sedia e baciai le labbra di Draco mentre gli accarezzai i capelli con la mano destra.
Poi allontanandomi lo Guardai con malizia: - Ma non dovevamo fare i compiti, noi due, Malfoy?! -
- Vuoi davvero smettere per studiare, Granger?! -
- No, ti prego! - e riniziammo a baciarci dolcemente.
Dalla finestra uscivano luminosi raggi di luce ed uno di essi faceva risplendere i dorati capelli di Draco, illuninandogli il volto e sorrisi a quella vista.
- Granger non mi guardare così! So che sono figo già da solo - Ed in modo teatrale si mise le mani sui fianchi gonfiando il petto e mandando la testa lievemente all'indietro.
Scoppiai a ridere e così anche lui.
Le conseguenze? Una sgridata per la troppa confusione che ci costrinse a spostarci alle fronde di un albero nel giardino vicino al lago. Di bene in meglio!
Era una bella giornata, anche se in lontananza si intravedevano i nuvoloni. Comunque era piacevole stare lì fuori. Il sole splendeva e c'erano leggere brezze che ci scompigliavano i capelli.
Eravamo entrambi seduti con la schiena poggiata sul tronco della pianta e timidamente avvicinavo la mia mano alla sua per accarezzarla mentre lui giocava con una ciocca dei miei capelli.
Rimanemmo così, in silenzio, ad ascoltare i respiri e palpiti altrui e gli occhi fissi sul lago per qualche minuto; con la mia testa poggiata sulla sua spalla ed una mia mano sulla sua, che erano così unite da sembrarne una sola da lontano.
Alzai il capo, ammirare il suo viso e scoppiai a ridere vedendo del rossore sulle sue guance, che poi baciai dolcemente.
- Ma come fanno ad odiarti?! - mi scappò, senza nemmeno pensarci, mentre gli sfioravo lo zigomo dove le mie labbra si erano posate un attimo prima

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 12, 2016 ⏰

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