Rhian aveva sempre amato le stelle. La notte sarebbe potuta essere solo una distesa di velluto nero con una sola luce; invece la Luna, come gli umani, poteva contare sulle sue ancelle luminose.
E, aveva realizzato in quegli anni, quando Megan era al suo fianco esse diventavano mille volte più belle. Ma lei dormiva da almeno due ore. Rhian le aveva chiesto di non restare sveglia per lui, perchè voleva rimanere solo e perché tanto lui sarebbe rimasto "solo per cinque minuti". Inutile dire che non era stato così, quindi adesso Rhian guardava il cielo da solo. Presto anche quello lo stancò, quindi si mise a osservare pigramente la pila di testi scolastici che aveva abbandonato sul tavolino. Troppo svogliato per alzarsi, cercò di spostare la sua piccola torre per raggiungere il sacchetto di biscotti che vi aveva incoscientemente lanciato dietro. Però vi trovò qualcos'altro.«Non pensavo fossi così secchione da studiare anche di notte.»
Allora Rhian rischiò di far cadere per terra tutti i suoi libri.
«Ma sei pazza?» esclamò sotto voce. «Cosa ci fai qui?»Azar ricambiò con un ghigno divertito.
«Pensavo che ormai fosse chiaro.» Scese con naturalezza dal davanzale della finestra e poggiò i piedi sul pavimento della sala comune. «Che sono pazza, intendo. Per l'altra domanda... Sono venuta a trovarti, ovviamente!»«Non dovresti essere qui, è pericoloso» la rimproverò Rhian. «Qualcuno avrebbe potuto vederti, o ti saresti potuta fare male...»
«Oh, perchè tu non prenderesti mai una rischio del genere! Mmm, quindi posso fare avanti e indietro tra le due scuole e mettermi in pericolo solo quando mi accompagni? Vedi che combinavo cose peggiori molto prima di conoscerti, signorino!»
«Touchè» si arrese Rhian con un sorriso, che però presto sfumò. «Sono solo preoccupato.»
«Ed è per questo che fai il nottambulo?» Azar aggrottò un sopracciglio verso la pila di libri accanto a Rhian. «Non dirmi che stai perdendo sonno perché sei preoccupato per la scuola...»
Rhian si girò, vagamente confuso e annoiato come se stesse notando i libri solo adesso. Era arrivato al punto di considerarli un mero ostacolo ai suoi dolcetti alla marmellata, dimentico del loro uso originale. O forse aveva solo troppo sonno.
«Ah, quelli? Ero venuto qui per studiare, in effetti. Ci bombarderanno di esami prima del ballo di fine anno.»«Un altro? Ma quanti balli fate in questa scuola?»
«Troppi, per i miei gusti» sospirò Rhian. «Io e Megan ci nascondiamo sempre sul balcone.»
«Fate bene» approvò Azar.«Se vengo mi passi un po' di stuzzichini?»
«Se non cadi da qualche finestra o balcone prima di arrivarci» ribattè Rhian con un sorriso ironico. Con un gesto meccanico, quasi involontario, porse ad Azar il sacchetto che era finalmente riuscito a recuperare. Con altrettanta naturalezza lei afferrò un'abbondante manciata di dolci.
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Il Proprio Sangue
FanficIl Gran Maestro Cattivo è un'ombra: vede tutto ciò che accade nella sua Accademia, le sue dita raggiungono ogni luogo e le sue parole raggiungono ogni animo. I suoi occhi sono freddi, la sua bellezza un inganno. Ma prima di essere un'ombra era un uo...