2.

547 27 4
                                    

Natalie

La giornata successiva scorre rapidamente tra la sistemazione dei vestiti e dei libri. In un attimo è già sera quando sentiamo suonare il campanello. Vado ad aprire la porta e la scena che mi si presenta davanti mi lascia un po' interdetta.
Nancy con un pigiamino rosa e un peluche in una mano mentre con l'altra stringe quella di Thomas. Lei ha lo sguardo triste ma anche quasi 'consapevole'.
È lui a rompere il silenzio.
«Ciao, Pepper. Scusa davvero l'orario ma devo andare urgentemente in ospedale, un amico ha avuto un grave incidente. Domani Nancy ha scuola e non vorrei farle fare tardi. Ti dispiacerebbe tenerla qualche ora? Prometto di sdebitarmi.»
Il mio sguardo inizialmente furioso per il nomignolo che mi ha affibbiato si intenerisce.
«Oh, emh...Si. Si, certo.» Abbasso lo sguardo sulla bimba che mi guarda con occhi adoranti. Le faccio un cenno di saluto con la mano mentre il mio sorriso si allarga. In quel momento noto la valigetta rosa che Thomas tiene in mano. La indico con il dito inarcando le sopracciglia in segno di domanda.
«Oh, l'ha portata Nancy. Dentro ci sono fogli e penne. Così potete comunicare.»
«Oh, ma è un'idea fantastica!» Scandisco bene il labiale così che lei possa capirmi. Ricevo un grande sorriso in risposta.
«Adesso devo proprio scappare.» Si china a dare un bacio in fronte a Nancy per poi tornare a posare lo sguardo su di me.
«Grazie, davvero.» Gli sorrido mentre prendo la mano della piccola portandola in casa. Saluto Thomas e chiudo la porta.
«Mamma! Abbiamo un'ospite.» Mia mamma accorre alla porta e rimane un attimo interdetta nel vedere Nancy di fianco a me.»
«E tu chi sei piccolina?» Dice mentre si china a prendere le sigarette dalla borsa. Facendo questo purtroppo Nancy non riesce a leggere il labiale di conseguenza si gira verso di me con sguardo interrogativo.
«Oh mamma, Nancy è la sorellina di Thomas.» Nancy torna con lo sguardo su mia madre. «È sordo-muta.»
Mia madre si blocca con le mani a mezz'aria per un secondo. In un attimo torna a sorridere alla piccola facendo attenzione a parlare in modo chiaro dice.
«Ciao, Nancy. Io sono Carol, la mamma di Nat. Molto piacere.» Le porge la mano che la piccola stringe timidamente.
«Quanti anni hai?»
Nancy fa il numero nove con le dita.
«Uh, ma sei grande allora.» Nancy annuisce ridendo.
«Nat tesoro, come mai questa dolce signorina ci è venuta a trovare?»
«Thomas ha avuto un impegno improvviso e molto urgente e mi ha chiesto la gentilezza di tenerla qualche ora.»
«Oh, va bene.»
Mi chino all'altezza di Nancy.
«Vuoi vedere la mia cameretta?» Lei come risposta annuisce saltellando sul posto dall'eccitazione.
La prendo per mano e con l'altra prendo la sua valigetta.
Quando entriamo in camera vedo i suoi occhioni azzurri illuminarsi alla vista dei libri. Le picchietto un dito sulla spalla per attirare la sua attenzione.
«Ti piace leggere?»
La vedo chinarsi e prendere un foglio e una penna dalla valigetta.
«Si, mi piace tantissimo. Leggo un sacco di libri. L'ultimo è stato Harry Potter.» A quel punto sono io ad illuminarmi.
«Ma è fantastico, io adoro quei libri.»
«Tu credi alla magia?»
«Certo che ci credo, Nancy. La magia è ovunque, come posso non farlo.»
Lei mi sorride e torna con lo sguardo alla libreria. Dopo poco sembra come ricordarsi di qualcosa. Torna alla valigetta e tira fuori un foglio che però noto essere già scritto. Me lo porge.
«Pepper per le emergenze e chiama:» e il numero che deduco sia di Thomas. «(Mandami un messaggio così mi salvo il numero per chiamarti quando torno.)» Prendo il telefono e lo salvo. Apro la chat e penso a cosa scrivere. Un semplice 'ciao' non mi va. Dopo un po' decido di mandare un peperoncino. Così non avrà dubbi.
Non voglio stuzzicarlo, no.
Chiudo tutto e torno a Nancy che nel frattempo sta guardando la mia sfilza di dvd. Ne prende uno e me lo porta.
'La sirenetta'

'Mia sorella dice che hai dei bei capelli e che le ricordi la sirenetta, Ariel. Ha ragione.'
Scaccio via il pensiero.

«Vuoi vedere questo?» Annuisce sorridente e così lo inserisco nel registratore per inserire i sottotitoli e avviarlo.
Ci mettiamo sdraiate sul letto e, quando finisce, sono già quasi le dieci. Mi giro verso Nancy e vedo che si è addormentata abbracciata al suo orsacchiotto, sembra un angioletto. Le sistemo la coperta per coprirla per bene e poi vado in cucina. Mi verso un bicchiere d'acqua e mentre bevo la vibrazione del telefono attira la mia attenzione.
'Pepper, sono qui fuori.'
Vado alla porta e lo trovo seduto sulle scale all'ingresso. Niente felpa stasera e non posso dire di non essere felice: quei tatuaggi sono arte.
Mi siedo accanto a lui stringendomi nella felpa, stasera fa quasi freddo. Chissà se anche lui ha freddo. Non ci penso nemmeno ed entro di nuovo in casa, prendo una felpa nera dall'appendiabiti e gliela porto. Quando gliela passo i suoi occhi si illuminano. Se la infila velocemente ringraziandomi con un sorriso. Decido di rompere il silenzio.
«Come è andata?»
«Si è rotto una gamba ma per il resto è apposto.»
Gli offro una sigaretta quando tiro ne tiro fuori una per me, accetta. La accende e poi mi passa l'accendino. Intorno a noi si crea una nuvoletta.
«Nancy dorme. Abbiamo guardato la sirenetta.»
Accenna una leggera risata.
«Adora quel film, lo guarda in continuazione.»
Sorridiamo e continuando a fissare il buio davanti a noi.
«Sei stata gentile, Nat. Non tutti lo avrebbero fatto.»
«Ma che dici. Mi sono divertita, Nancy è una bambina così dolce.»
«Si, lo è.»
«Domani è il tuo primo giorno, eh. Sei agitata?»
«Mh, un po' ma niente di che.»
E' scosso da brividi di freddo e le labbra sono leggermente bluastre.
Maledizione, perché gli sto guardando le labbra?
«Vogliamo entrare? Qui fa freddo.»
Annuisce spegnendo la sigaretta, faccio lo stesso per poi entrare in casa.
Sembra davvero scosso. Forse non mi ha detto proprio tutto tutto sull'incidente.
Non sono affari tuoi, Nat. Giusto.
«La mia stanza è di sopra.»
«Lo so.»
Sbuffo.
«Dai vieni, ma fa silenzio, mia madre dorme.»
Percorriamo il corridoio fino a quando ci ritroviamo di fronte alla mia camera. La televisione illumina di una fioca luce blu l'intera stanza. Il corpicino di Nancy sembra ancora più piccolo in quell'enorme letto. Faccio cenno a Thomas di entrare e lui obbedisce. Si china sulla sorella per poi prenderla in braccio. Con un braccio regge lei e con l'altro recupera la valigetta e l'orsetto. Li accompagno alla porta e poco prima di farli uscire appoggio sulle spalle della piccola la felpa che indossavo.
Thomas mi ringrazia ed esce. Faccio per chiudere ma la sua voce mi ferma.
«Domani mattina alle sette e quaranta qui fuori.»
«Perchè?»
«Domani ti porto io, ricordi?»
«Oh, giusto.»
«Notte, Pepper.»
«Mi chiamo Nat!» Quasi urlo.
Scoppia a ridere e io sbuffo.
«Buonanotte stronzo.» Chiudo la porta e corro al piano di sopra.
Mi metto al letto e dopo un po' finalmente mi addormento. Domani è un giorno importante, sicuramente di merda, ma importante.

Red threadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora