12.

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Thomas

Che si sia spaventata per la mia reazione? Beh, dato quello che abbiamo passato, non credo sia così facilmente impressionabile.
Ma che le sarà preso?
È questa la domanda che mi rimbomba in testa mentre, con Caleb seduto sul sedile accanto a me, stiamo scandagliando la città per trovarle.
Natalie non accenna a rispondere alle mie telefonate, Stacy ogni tanto risponde a qualche messaggio di Caleb per assicurargli che stanno bene.

«Non riesco a capire. Ma che è successo?» Quasi urlo sbattendo la mano sul volante.
«Non lo so proprio, ma mi sto iniziando a preoccupare.»
«Stava andando tutto fottutamente bene tra noi.»
«Beh, iniziare tutto questo con una bugia non mi sembra 'fottutamente bene
«Che intendi?»
«L'hai fatta gareggiare, Thomas. Sapevi benissimo quello che comportava e l'hai lasciata fare comunque.»
«Beh ma-»
«Beh niente, io so perché l'hai fatto.»
«E sentiamo, perché?»
«Perchè così sai per certo che non potrà mai allontanarsi del tutto da te. È egoista da parte tua.»

Ho i nervi a fior di pelle, devo accostare.
Una volta parcheggiato sulla corsia di emergenza prendo fiato e comincio a parlare.
«Non avevo altra scelta, Cal. Lo sai. Se poi avesse voluto lasciarmi io-»
«Tu l'avresti dovuta lasciare libera di farlo.»

Le parole di Caleb mi colpiscono, proprio al centro del petto.
Cosa cazzo ho fatto?

Non mi è mai capitato niente del genere. I baci sulla guancia, ma dai. Era dalle elementari che non ne ricevevo uno. Guarda te quella ragazzina che casino che ha combinato nella mia testa. Non sono abituato a queste cose, sono sempre state più...veloci. Ci si incontra, si beve, si scopa e la storia finisce li. Ma con lei...Dio con lei vorrei starci ogni attimo della giornata, mi sale il magone solo al pensiero di doverla lasciare a casa la sera. Mi rincuora saperla ad una finestra di distanza ma è sempre troppo lontana.

Sento come se qualcosa mi tirasse verso di lei...

«Chiama Scott, deve rintracciarle.»
«Thomas ma-»
«Chiamalo subito cazzo, devo sistemare questa faccenda.»
Caleb sbuffa ma obbedisce.

Si porta il telefono all'orecchio e, dopo pochi secondi, inizia a parlare.

«Scott, rintraccia Stacy e Natalie.» Sento parlare dall'altro capo del telefono ma non sento cosa dice.
«Non c'è tempo di spiegare, fallo e basta.»
«Ok, aspetto»

Caleb attacca e, neanche il tempo di riportare il telefono sulle sue gambe, che gli arriva un messaggio.

«Sono al Garrison
«Che cazzo dici Cal!»

Il Garrison, il Pub dei Caruani. Cazzo! Se le dovesse succedere qualcosa io...Non ho tempo di pensare, accendo la macchina e schiaccio il pedale dell'acceleratore. Mi devo sbrigare.

Ho percorso un tragitto che avrebbe richiesto almeno mezz'ora nel giro di dieci minuti.
Parcheggio e sia io che Cal scendiamo di corsa dall'auto, sistemiamo le pistole nelle fondine e ci dirigiamo all'entrata.

Spalanco la porta con un calcio attirando l'attenzione della maggior parte dei presenti. Alcuni si portano la mano sul fianco, sanno chi siamo e si stanno preparando ad attaccare.

«Dove si trovano?» Esclamo scatenando un accenno di risa.
«Handerson. Pessima idea venire qui.»
Un Philip Caruani zoppicante e munito di stampelle ci raggiunge lentamente.
«Dimmi dove sono o ti assicuro che da stasera striscerai anziché zoppicare.»

Una risata prorompe da dietro di noi.
George ci si sta avvicinando. Per avere una visuale migliore della situazione Caleb si appoggia con le sue spalle alle mie. Dobbiamo tenerli d'occhio, siamo in territorio nemico.

«Le ragazzine si stanno divertendo, sono con Frank e Trevor.»
Il sangue mi si gela nelle vene, qui due sono la feccia dell'umanità. Ho visto come agiscono, non si fermano davanti a niente e hanno una strana fissazioni per le minorenni. Scaccio dalla mente il ricordo delle bambine che ho dovuto portare via dalle loro grinfie. Quella è mafia, noi siamo più l'opposto. Ci occupiamo di salvare donne e bambini che si ritrovano in mezzo a tutta questa merda. Usiamo metodi poco convenzionali, si. Ma facciamo bene il nostro lavoro.

«Ti do tre secondi per zoppicare fino a dove si trovano e portarle da noi.»
«Stanno bene Handerson, si divertono. Guarda tu stesso.»
Sullo schermo appeso sopra al bancone compaiono due immagini separate che raffigurano due stanzini. Le urla che si sentono provenire dalle casse sono agghiaccianti si, ma non sono di due donne.

«Cosa cazzo succede? Dove sono quelle due puttane.»
Io e Caleb ci scambiamo uno sguardo soddisfatto, Natalie e Stacy non ci sono nei video ma Frank e Trevor si e sono entrambi stesi a terra, con il sangue che gli imbratta le camice fino a riversarsi in una pozza a terra.

«Mi sa che le hai un po' sottovalutate.» Un ghigno mi compare involontariamente sul viso.
«Trovatele, le voglio vive!» Urla Philip e la maggior parte dei presenti si mette a lavoro.

«Non c'è bisogno di sprecare energie, eccoci qua.»
Natalie, con i vestiti sporchi di sangue e il viso chiazzato da goccioline rosse fa capolino nella stanza seguita da Stacy. Tengono entrambe una pistola tesa in avanti, Stacy sembra averci preso la mano.

Mi giro verso Caleb con sguardo interrogativo.
«Il padre possiede un poligono.» Mi dice con tranquillità, come se non ci trovassimo in una situazione potenzialmente mortale.

In un attimo decine di uomini iniziano a correre verso di loro. Le ragazze si appostano dietro due muri che contornano la porta dalla quale sono entrate. I loro caricatori si svuotano mano a mano mentre gli uomini crollano a terra uno dopo l'altro.
Philip e George si ritirano chiudendosi nel loro ufficio quindi io e Caleb ne approfittiamo per andare in soccorso di Nat e Stacy, anche se non sembra ne abbiano un grande bisogno.
Facciamo fuori una decina di uomini in pochi secondi facendoci strada verso di loro da dietro il bancone.
«C'è una porta sul retro, andiamo!» Esclamo continuando a sparare per non farci raggiungere.
Formando un muro camminiamo in dietro tutti e quattro, quando raggiungiamo la porta non è rimasto più nessuno vivo nella sala.

«Siete feriti?» Esclamo non appena usciamo dal locale.
Caleb e Stacy si danno un'occhiata e scuotono la testa. Il mio sguardo slitta immediatamente su Natalie che mi fissa con sguardo truce.
«Sei ferita Pepper?» Mi avvicino a lei e faccio per allungare una mano verso di lei ma ricevo solo uno schiaffo in pieno viso.
«Non ti devi mai più avvicinare a me, Handerson. E mi chiamo Natalie, cazzo.»
«Ma che cazzo ti prende fino a prima-»
«Prima non sapevo nulla del casino in cui mi hai cacciata.»
«Ma di cosa-» Porto immediatamente lo sguardo su Stacy, lei abbassa lo sguardo.
«Nat ti giuro che te lo avrei detto.»
«Quando Thomas, quando mi avrebbero eletta regina? Perché cazzo, sarò la regina di questo cazzo di gruppo, non esiste che io abbandoni.» Natalie mi si avvicina fino ad arrivarmi ad un soffio dal viso.
«Ma puoi stare sicuro che te la farò pagare.»
Fa per andarsene ma io prontamente la afferro dal braccio per riportarla da me. Quando però siamo di nuovo faccia a faccia sento una pressione al petto, abbasso lo sguardo e trovo la sua pistola, quella che le ho regalato io, puntata dritta al mio cuore.

«Lasciami immediatamente e non toccarmi mai più. Sai che ho un'ottima mira, non ti conviene sfidarmi.»
Distrutto dalle sue parole allento la presa sul suo braccio, lei prontamente si allontana andando alla macchina di Stacy.
«Vi accompagno.» Dice Caleb guardandomi, io annuisco e torno alla mia macchina.
Una volta che mi trovo seduto in auto mi lascio andare ad un urlo che mi svuota di tutto.
Sento tirare sempre di più, non posso permettermi di perderla. Quella ragazza ha qualcosa di speciale, sembriamo combaciare come pezzi di un puzzle. Devo trovare il modo di riportarla da me.

Ricordatevi di farmi sapere cosa ne pensate e di lasciare una stellina.

Love u
Isa💗

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