Il ritrovo dei classicisti anonimi

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Stamattina la prof di religione ci ha fatto mettere le sedie in cerchio (per quanto fosse possibile senza spostare i banchi) e ci ha fatto dire a turno cosa abbiamo imparato da quest'anno e quale è stato l'ostacolo più grande che abbiamo dovuto affrontare.

Nonostante io adori la mia prof di religione, all'inizio l'idea non mi ispirava molto, ma sono riuscita a capire meglio i miei compagni, con cui di solito non parlo molto, ascoltando quello che avevano da dire. Ho scoperto cose sul loro conto che non immaginavo.

La mia omonima (che tra l'altro è una delle persone che mi stanno più simpatiche in classe mia), ha detto che il suo ostacolo più grande è stato sentirsi ignorata dai professori, e ha rievocato una scena che risale all'anno scorso, e che chiaramente le è rimasta impressa perché ne avevamo parlato anche fuori da scuola, ed è andata più o meno così:

Prof: [il mio nome nella vita reale], correggi tu la frase

Io: quale delle due?

Prof: ma tu, ovviamente, c'è per caso un'altra [il mio nome nella vita reale] in questa classe?

E niente, capisco perché ci sia rimasta malissimo. Io non sono mai stata ignorata dai professori, ma quando ero alle medie ero molto più timida di adesso e mi sembrava di essere troppo diversa da tutti gli altri e di non poter trovare nessun punto in comune con loro, quindi ero sempre sola e i miei compagni finivano per ignorarmi, in più alle medie facevo parte di un coro. All'inizio mi piaceva, ma poi ho iniziato a notare che ero l'unica a non avere mai avuto neanche una parte da solista. Ho avuto UNA sola riga da solista per tutto il tempo in cui sono stata lì, e ho pure dovuto chiederla, quindi alla fine me ne sono andata perché in quel gruppo mi sentivo invisibile. Ed è anche per questo che le medie non mi mancano neanche un po'.

Diciamo che capisco come ci si sente ad essere ignorati, quindi quando la prof ha detto quella cosa ci sono rimasta un po' male pure io: perché i professori sono così ingiusti a volte?

Cercare di cambiare diventando più aperti (superando anche la paura di rispondere in maniera sbagliata o inadeguata davanti ai prof) e lasciarsi episodi del genere alle spalle sarebbe l'unico modo di superare la situazione, ma non è per niente facile.

Si può provare, ma non è detto che  si riusciranno ad ottenere dei risultati. Tuttavia, la vita è fatta di cambiamento e, si spera, di miglioramento continuo, quindi direi che vale la pena provare a superare gli ostacoli che ci troviamo di fronte e migliorare sempre di più nonostante le difficoltà.

E...mi sono messa a scrivere testi filosofici lunghi un chilometro che non interessano a nessuno di sera tardi quando dovrei dormire. A volte non mi capisco neppure io.

Vabbè, concludo qui e corro a scrivere il prossimo capitolo che in quanto a serietà è diametralmente opposto a questo. Ci si vede!


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