9. "Tu lo conosci?"

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*

"Sto annegando
nelle mie bugie."

*

«Mi è crollato il mondo addosso» Pietro è disteso sul pavimento sporco e ruvido del garage di Manuel.
Ha le mani raccolte dietro la nuca, scruta un punto nel vuoto, con gli occhi lucidi che si affretta a coprire spesso con le palpebre.

Sta cercando di bloccare la voglia di piangere, forse avrebbe dovuto restare a casa, rannicchiato sul letto a chiedersi perché le cose non vadano mai per il verso giusto, per lui.

Invece, ha sentito il bisogno di una presenza, di un amico che potesse ascoltare la sua sofferenza.

«Lo so che non era ancora partito nulla, che era solo una frequentazione... ma durava da mesi, io mi ero affezionato, capisci? Cioè... sento proprio un vuoto, qui» si porta la mano all'altezza dello sterno.

Manuel maneggia con cura la chiave inglese, ha gli occhi bassi sul suo lavoro ed evita di entrare in contatto con il dolore di Pietro.

Lui fa parte di quel dolore, anche se il ragazzo disteso per terra non lo sa.

«Vabbè ma lu- lui che t'ha detto? Come... si, insomma, come si è giustificato?»
«E che doveva giustificà? Ha detto che probabilmente non proviamo le stesse cose, che s'è accorto che la cosa stava andando troppo avanti e lui non è pronto.»
«Ah.»

Pietro chiude le palpebre, ancora una volta.

«E poi m'ha detto n'altra cosa.»
«Del tipo?»
«Che non ha ancora del tutto rimosso il suo ex. Chi è 'sto qua? Tu lo conosci? M'ha rifilato 'na scusa? Non me ne ha mai parlato, se ne esce adesso, dopo mesi, con sta roba.»

Il suo ex.

Manuel decisamente non era il suo ex. Eppure, all'udire di quelle parole, il suo cuore per un attimo sussulta. Che possa essere davvero lui? Che Simone si fosse riferito a lui in quel modo per depistare, o perché nella sua testa lo vede come un ex qualcosa? Qualunque cosa siano stati.

«No, n-no, non ne so nulla» fa una smorfia.

Si pulisce le dita imbrattate di olio contro uno straccio ormai nero, sospira.

Vorrebbe saper consolare Pietro.
Vorrebbe saper consolare chiunque, ma non si è mai sentito utile nella vita per simili contesti.

E in questo caso gli risulta ancora più difficile.

«Dai, tirate su, te stai a sporcà tutto» lo indica, porgendogli una mano.

Pietro la afferra, si tira in piedi sbuffando.
Poi, quando si ritrova a poca distanza da Manuel, con grande sorpresa dell'ultimo si getta fra le sue braccia.

Pietro incastra la testa nell'incavo del collo di Manuel e, nonostante gli sforzi per trattenersi, scoppia a singhiozzare.
Lo fa afferrando a tratti la tuta da lavoro di Manuel e stringendo forte, per sfogarsi dalla delusione, dall'assenza imposta.

Manuel, con le braccia ancora aperte, rimane leggermente esterrefatto da quell'azione, da quel calore, da quella reazione di un ragazzo che si è sempre mostrato ironico e adesso sta scoprendo il cuore.

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