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"Il fatto è che ho pezzi di cuore
sparsi ovunque."*
«Allora, me vuoi dì che succede co' Simone?» Chicca parla a bassa voce, per non farsi sentire da Anita che dorme in camera, ignara della presenza della ragazza in casa.
Ha riaccompagnato lei Manuel, con la sua piccola Smart usata comprata con i risparmi dei pomeriggi di lavoro in cui ha aiutato la madre.
Una volta raggiunta l'abitazione il ragazzo l'ha invitata a fermarsi per fargli un po' di compagnia, per recuperare il tempo perso, o perché ha bisogno di una spalla su cui reggersi.
Per liberarsi.
In realtà, sente un gran bisogno di potersi aprire con qualcuno, finalmente. E anche se un tempo erano insieme, per poi diventare amici, fino a non far rimanere più nulla del loro rapporto, Manuel di lei si fida.
Quindi, adesso sono seduti sul pavimento della sua camera, Chicca si abbraccia le gambe mentre cerca risposte nello sguardo vacuo dell'amico.
«Eh, che succede co' Simone? Succede che so' 'n cretino. Prima non ce siamo parlati per mesi, poi ce riparliamo ma sembriamo comunque estranei. Non lo so. Non so come comportarmi co' lui, so' strano io, è strano lui. Poi ce sta Pietro...» sospira, Manuel. Lascia in sospeso quella frase per non ammettere a gran voce la sua gelosia ormai scoperta.
«Ma chi è 'sto Pietro?»
«È uno che ho conosciuto per riparargli lo skate.»
«Mo te sei messo pure a ripará gli skate?»
«Ma no, gli ho fatto un favore. Poi sono andato a bere una cosa co' lui una sera, è una storia lunga, alla fine semo diventati amici. E co' tanti esseri umani per tutta Roma indovina de chi se doveva infatuà? Simone. Il mio Simone...»Abbassa gli occhi, si rende conto di quel che ha detto solo dopo averlo tirato fuori.
Lo è mai stato, poi, suo?
Un tempo Simone avrebbe voluto esserlo, adesso probabilmente se ne sarebbero stati sdraiati sul letto, dopo aver cercato invano di struccarsi e dopo aver imprecato contro quella tinta che non sarebbe andata via con facilità. Si sarebbero accarezzati le braccia nude, avrebbero guardato il soffitto ubriachi dopo la festa, per poi unirsi sotto le lenzuola.Invece no.
Invece non l'ho trattenuto.«Il tuo Simone?» Chicca sorride, gli spinge un gomito contro il braccio per prenderlo un po' in giro.
«Vabbè, per intenderci de chi stiamo a parlà.»
«Come se ce fossero altri Simone a cui riferirsi.»Manuel tace. Non ci prova neanche a negare, a nascondere quei sentimenti che lo stanno implorando di poter essere liberati dalle catene che lui ne ha imposto.
«È tardi, Chì. Me so reso conto tardi.»
«De che?»
«Dai, hai capito.»
«Magari ho capito, ma lo devi dire ad alta voce, soprattutto a te stesso. Lo devi fà diventà reale. Quindi te richiedo, de che te sei reso conto tardi?» insiste.«Che so' innamorato de lui.»
Chicca abbassa la testa, trattiene un respiro e un piccolo sorriso, che però sfugge inevitabilmente.
Stringe le labbra, ripensa a quando loro due erano insieme e quanto questo Manuel sia cambiato da quello di quel tempo.
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Caro Diario
Fanfic[Simuel] L'inizio dell'ultimo anno, prima della maturità, significa crescita. Manuel e Simone lo sanno bene. Proprio quest'ultimo ha messo una pietra sopra alla sua cotta, durata ben due anni e mai corrisposta del tutto. Un pomeriggio, nella vita or...