*
"Ma io dovrei venire
a vederti ballare fra le braccia
di qualcuno che non sono io?"*
Dalla loro chiacchierata riparatoria sono passati trentasette giorni.
Manuel ha imparato, un po' per volta, a stare accanto a Simone e ingoiare il boccone amaro ogni volta che dalle sue labbra spunta fuori il nome di Pietro, pronunciato dalla sua voce un po' imbarazzata, sempre velata da quel suo sorrisetto spontaneo e una fossetta ad accompagnarlo.
Non è stato facile. Ha dovuto mettere da parte l'orgoglio, quella sensazione acuta di gelosia con cui ha dovuto fare i conti.
Ma per questa non c'è una soluzione. È riuscito a metterla a tacere, a renderla invisibile, ma resta comunque il suo punto debole.Resta quel forte bruciore al centro del petto ogni volta che li vede insieme, vicini, a parlare o scherzare. Oppure quando Simone digita velocemente sul telefono, accanto a Manuel che si fa sempre avanti a sperare che non sia Pietro, o che non ci siano molte emoji, rappresentanti cuori, inviati nella chat.
L'unica consolazione resta il fatto che i due sembrano non aver ufficializzato nulla, nonostante siano passati quasi due mesi da quando si son conosciuti e gli evidenti e chiari passi avanti, anche alla luce del sole.
Il ruolo di Manuel è ormai quello dell'osservatore.
Se ne sta spesso in disparte, a guardarli mentre si ritrovano all'uscita dalle lezioni, con Pietro che aspetta Simone con le spalle rivolte al muretto. Perché lui ha la stessa età di Manuel, ma la scuola l'ha finita per tempo e adesso racimola qualcosa nelle serate in cui suona, quindi può benissimo presentarsi come il perfetto fidanzatino in grado di sorprendere.
Ma quello che Manuel non riesce a fare è odiarlo.
Si, perché Pietro ce l'ha fatta a ritagliarsi un pezzo di cuore di Manuel. È riuscito a scavarsi quel buco nel petto di lui, diventandoci un caro amico. Confidandosi con lui sulle piccole incomprensioni con Simone, raccontandogli il loro tempo insieme, senza mai sapere che Manuel pagherebbe qualsiasi prezzo per essere al suo posto.
Quel pomeriggio sono insieme.
È ottobre, tutto sembra colorato d'arancione, con sfumature di giallo e marrone.
L'aria ormai sembra ricordare con prepotenza che il caldo appartiene al passato, per lasciare spazio all'autunno pieno.Tra le foglie cadute e accartocciate sul marciapiede lungo il Tevere, Manuel e Pietro passeggiano vicini.
«Allora, ce credi che fra tre giorni è Halloween?» Pietro lo dice con troppa enfasi, tanto da spingere Manuel a rivolgergli un'occhiata incuriosita.
«Bah, sì. Cioè, è un giorno come un altro per me.»
«Ma che stai a dì? Stiamo organizzando un super mega party. E tu non puoi mancare, assolutamente.»Manuel rimane col sorriso a metà.
Si ricorda di quel momento, nonostante siano passati due anni.Si ricorda di come fosse semplice scherzare con Simone, di quel tempo in cui glielo leggeva negli occhi che fosse teso per via della loro vicinanza, come del resto lo era anche lui.
Lui che è sempre stato bravo a nascondere le emozioni, persino a se stesso.
Assolutamente.
Assolutamente.
Assolutamente.
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Caro Diario
Fanfiction[Simuel] L'inizio dell'ultimo anno, prima della maturità, significa crescita. Manuel e Simone lo sanno bene. Proprio quest'ultimo ha messo una pietra sopra alla sua cotta, durata ben due anni e mai corrisposta del tutto. Un pomeriggio, nella vita or...