capitolo 2

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dopo un po' vidi il sole sorgere e prima che i suoi raggi arrivassero a me chiusi a tenda... e ora che facevo? era troppo presto per svegliare Tokito ma troppo tardi per dormire, allora mi misi a fissare il vuoto pensando appunto a lui

come faceva a fidarsi di me? cioè metti caso avessi mentito? sapevo che gli ammazza-demoni avessero un istinto fenomenale ma... non riuscivo a togliermi questo dubbio, voltai lo sguardo su di lui... dormiva avevo paura ad aprire la finestra per vedere l'alba 

ad un certo punto sento lo battito d'ali di un uccello, successivamente dalla finestra entra un corvo che sposta leggermente le tende ma faccio in tempo a ripararmi sotto di essa per evitare i raggi, 

corvo: CRA CRA NUOVA MISSIONE CRA CRA

ovviamente sveglia Tokito mentre io sto ancora cercando di realizzare che un corvo sa parlare

Tokito si alza mettendosi seduto e il corvo li si poggia sulla spalla mentre continua a urlare 

Tokito: ho capito, buongiorno

T/n: ah, b-buongiorno

Tokito: io devo andare

T/n: dove?

Tokito: dove mi porta  lui

disse riferendosi al corvo suppongo 

T/n: ma com'è possibile che un corvo parli?

Tokito: te lo spiego appena torno

si avvicina a me e chiude le tende.

Tokito: sta attenta a non bruciarti, io vado

disse e oltrepasso la porta, e io rimasi li ferma, mi alzai lentamente dal futon e lo piagai  stessa cosa feci co suo, lo avevo visto fare da mia madre, non mi sentivo a mio agio la casa non era mia e non ci avevo mai fatto un giro, conclusione? sono rimasta lì mezza giornata, ad una certa iniziai a sentire la pioggia spostai lievemente la tenda per poi vedere che fuori pioveva, quindi non essendoci il sole potei osservare la pioggia.

ancora oggi mi chiedo da dove arrivi, da piccola supponevo fosse il pianto delle nuvole ma ora non credo sia così... o forse si, avevo pianto più volte sotto la pioggia e essa mi piaceva visto che sembrava stesse piangendo con me, mi faceva compagnia. sentii la porta aprirsi facendomi sussultare per lo spavento, era Tokito

T/n: c-ciao

Tokito: ciao

a contrario mio che avevo paura a dire le cose lui le diceva schiettamente 

T/n: Tokito, ho una domanda

mentre si stava asciugando con un panno i capelli mi guardò in segno che mi ascoltava

T/n: da dove arriva la pioggia?

non credo si aspettasse una domanda di questo tipo ma ero curiosa

Tokito: dalle nuvole

T/n: quindi piangono?

chiesi, credo che se non avesse quell'espressione di ghiaccio avrebbe riso

Tokito: non lo sai?

negai con la testa, lo vidi riflettere un po'

Tokito: seguimi

lo segui e mi portò in cucina prese una pentola e un coperchio trasparente usci un attimo fuori e tornò con la pentola piena d'acqua e la mise sul fuoco, successivamente ci mise sopra il coperchio.

Tokito: ora immagina la pentola è la sabbia, e l'acqua sopra è il mare, il fuoco sotto è il sole

T/n: c-come è possibile che il sole sia sotto?

Tokito: tu immaginalo sopra, e il coperchio è il cielo, vedi che il coperchio da trasparente sta diventando opaco?

annui

Tokito: quelle sono le nuvole, vedi che si stanno creando delle goccioline?

annui ancora

Tokito: quella è la pioggia

non avevo capito gran che ma feci finta di si

T/n: e-e ora con l'acqua che facciamo?

Tokito: il riso

T/n: ah

restai li a guardare Tokito fare il riso, lo avvertii di farne poco per me perché non sono mai stata abituata a mangiare tanto, io mangiavo gli avanzi di mia mamma, che erano veramente pochi ma abbastanza per sopravvivere, quando finì iniziammo a mangiare entrambi eravamo di poche parole quindi siamo stati in silenzio tutto il tempo, mentre io stavo faticando a mangiare quel poco riso che avevo, perché essendo diventata un demone non mi serviva mangiare.

quando finalmente finì insieme a Tokito lui uscii mentre io rimasi in cucina stavo giocherellando con le bacchette del riso come se fossero bambole, da piccola giocavo spesso con gli oggetti perché mi sentivo uno di essi: inutile, con lo scopo di servire qualcun altro e vendibili.

Quindi giocando con loro mi convincevo che li facevo compagnia, nessuno a mai giocato con me, tranne loro, ad una certa mi stancai e mi misi a farle passare sulle dita senza toccarle con l'altra mano (tipo il pen spinning) mi continuava a cedere mentre cercavo di passarla dal medio a quello a fianco. intanto si era fatta sera e Tokito era tornato, e mi trovò lì a cercare in un impresa titanica.

Tokito: che stai facendo

inizialmente non essendomi accorta di lui anche qui mi fece sussultare

T/n: c-cerco di farmi passare le bacchette fra le dita

non rispose e andò in camera mentre io presi le bacchette e lo seguii

Tokito: perché porti le bacchette?

T/n: così di notte non mi annoio

Tokito: ma non dormi?

negai con la testa

non rispose e arrivammo in camera dove srotolammo i futon e lui si sdraio per dormire, mentre io continuai in questa impresa dopo un bel po' riuscii a farmi passare la bacchetta dal medio all'altro ora mancavano... il resto delle dita, ad un certo punto mi colpii un forte odore di sangue che per poco non sbavai, anche Tokito lo sentii e si alzò, mi guardò per un po', non so se per controllare se stessi bene o perché pensava avessi ucciso qualcuno ma sperando nella prima, lui si alzò e prese la katana, senza rivolgermi una parola uscii tornò poco dopo, rimise a posto la lama mi guardò

e poi torno a letto, grazie per avermi detto cos'era, eh 

Tokito: era un demone

poi si girò sul futon per dormire... ho pensato a voce alta che figuraccia!, pensai mentre tornai a fare ciò che facevo prima, ovvero nulla

𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐨 𝐃𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 ♡︎ //Muichiro x reader//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora