-Capitolo 3-

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T/N's pov

La giornata passò senza nessun alcun problema, anche se la situazione era parecchio strana e imbarazzante, ma il vero guaio era la notte.

<<Cavolo non ho lenzuola pulite...>> dissi a bassa voce.

Avevo trovato un materasso vecchio, ma non avevo lenzuola da mettere, e mi sembrava ridicolo dormire lì.

<<Senti, a te dispiace se dormo con te?>> dissi e lui mi guardò per qualche istante.

<<Ah, ma figurati, è il tuo letto in fondo. Ma se vuoi ci dormo io su quel materasso. Anche se non ha le lenzuola a me non dispiace>> disse lui.

<<sei ferito e pensi che ti lascio dormire su uno scomodo materasso? Forza>> dissi incrociando le braccia.

Visto che mi ero già messa il pigiama, mi sdraiai vicino a lui, dandogli le spalle proprio come lui faceva con me.

Era una posizione scomoda, però non importava.

<<Grazie per quello che stai facendo>> disse di punto in bianco.

<<Sinceramente era il minimo dopo che mi hai salvata da quei tedeschi>> gli risposi girandomi.

Si girò anche lui guardandomi negli occhi.

<<Sì però non tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu, hai la mia fiducia T/N>> disse accennando un piccolo sorriso.

Io ricambiai il sorriso.

Il sonno dopo un po' iniziò a farsi sentire, e mi addormentai dopo un po'.

Mi svegliai però nel bel mezzo della notte, perché sentivo Levi girarsi continuamente nel letto

<<Non riesci a dormire?>> gli domandai.

<<Faccio fatica a trovare una posizione comoda, tutto qui>> disse sospirando.

<<Secondo me è per il caldo, apro la finestra>> risposi alzandomi, ma lui mi tenne per un polso.

<<No, non è quello>> disse.

<<Ah, e cosa?>> risposi confusa.

<<Beh...>> disse arrossendo per poi guardare in basso.

<<Ho un po' di fame>> concluse e io trattenni una piccola risata.

<<Devi smetterla di fare l'orgoglioso, guarda che per qualsiasi cosa io ci sono. Ti porto del pane>> affermai accendendo la luce.

Andai in cucina e presi del pane morbido, che avevo fatto il giorno stesso, e poi glielo portai.

Lui era seduto ai piedi del letto, e quando gli diedi il pane iniziò a mangiarlo.

Una volta finito appoggiò la schiena alla testiera del letto, e io mi misi vicino a lui.

<<Sai, io quando ero piccola e non riuscivo a dormire, andavo dai miei genitori>> iniziai a parlare.

<<E allora mia madre mi diceva com'era andata la giornata e parlava finché non mi addormentavo>> iniziai a parlare.

Lui intanto mi ascoltava.

<<Io ho sempre fatto fatica a dormire>> disse lui.

<<Però nessuno mi aveva mai parlato di questo modo per addormentarsi>> concluse.

Iniziai a parlare di cose un po' a caso che a nessuno importavano, finché non sentii Levi toccarmi la spalla.

Mi girai e notai Levi che aveva la testa appoggiata alla mia spalla, per questo accennai un sorriso.

Non posso sapere cos'ha passato, e forse è troppo presto per giudicarlo, ma al momento è così dolce.

Mi piace davvero molto fare delle buone azioni, e sono contenta che ho aiutato Levi.

Io sbadigliai e poi mi addormentai anche io.

Il mattino dopo mi svegliai verso le otto, e Levi non c'era.

Aspetta, non c'era?!

Mi alzai e bussai alla porta del bagno, e lui mi aprì.

<<Sei proprio cocciuto, non ti devi alzare senza di me>> dissi sbuffando e lui sospirò.

Lo accompagnai in cucina e gli diedi latte e polenta, che si mangiava praticamente sempre.

<<Vado a prendere i tuoi vestiti fuori>> dissi, avevo lavato tutto tranne l'uniforme nazista ovviamente.

Presi la camicia, e subito mi sentii afferrare per i fianchi.

<<T/N!>> esclamò una voce familiare.

<<Oh, Floch>> dissi allontanandomi.

Giù quelle mani da me.

<<Parecchio che non ci si vede>> continuò.

<<E direi per fortuna>> sussurrai.

<<Comunque hai bisogno di qualcosa?>> chiesi incrociando le braccia.

<<Ti sei fatta molto carina sai?>>  disse.

<<Grazie>> dissi fredda.

<<Magari sei anche diventata una più facile, mi piacerebbe mettere le mani su->> iniziò.

Io gli tirai un pugno in pieno volto.

<<Ma che cazzo?!>> urlò con violenza.

<<Arrabbiati pure>> risposi assottigliando lo sguardo.

Presi i vestiti di Levi e ne ne andai dentro casa, e presi un respiro profondo.

<<Scusa se te lo chiedo, ma come mai ci hai messo così tanto?>> chiese.

<<Ho visto un verme>> dissi e lui fece spallucce.

Si mise la camicia e a fatica anche i pantaloni, per poi sedersi nuovamente.

<<Comunque ho dormito bene>> disse mentre finiva la polenta.

<<Sì anche io, anche se ho dovuto farti da cuscino>> dissi sedendomi vicino a lui.

Lui arrossì per l'imbarazzo, penso che non la prima impressione che mi sono fatta su di lui era completamente sbagliata.

<<Comunque quell'uniforme nazista hai intenzione di tenerla?>> chiesi.

<<Alcuni tedeschi sapevano che io, Levi, ero con quei due soldati. Mi scoprirebbero in ogni caso, quindi in caso arrivino qui mi nasconderò>>

Angolo atroce

AYOO, T/N PER QUEI TEMPI È UNA BAD BITCH.

LEVI INVECE È TROPPO CARUCCIO SECONDO ME

Ci vuole coraggio ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora