-Capitolo 27-

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T/N's pov

Levi mi guardò per qualche istante, e sinceramente non sapeva cosa rispondere, forse non dovevo fare quella domanda...

<<T/N...>> sussurrò lui sospirando.

<<Mi dispiace. So che sono fastidiosa sempre a ripeterti le stesse cose, però è più forte di me>> dissi a bassa voce.

<<Ti amo, te l'ho già detto tante volte, ma non rinuncerò mai all'essere un partigiano. Scusami>> disse lui sospirando.

<<Lo so>> conclusi.

Mi abbracciò nuovamente stringendomi a sè, e io ricambiai subito l'abbraccio.

<<Andiamo>> affermò, e andammo a casa di Eren, dove c'era Mikasa.

<<Ah, ciao>> disse Eren sorridendo.

<<Ehi Eren! Che ne dici se usciamo? Andiamo a chiamare anche Armin, è da un po' che non usciamo tutti insieme>> dissi io.

Eren e Mikasa accettarono, e poi andammo anche da Armin a chiamarlo.

<<Che ne dite se andiamo da mia madre a pranzo?>> chiese Eren mentre camminavamo per i viali.

<<Ti prego sì sto morendo di fame>> disse Armin sorridendo.

Andammo dalla madre di Eren, che ci fece accomodare, e ci diede il solito menù, anche se ormai lo conoscevamo a memoria.

Non c'era molta scelta in realtà, prendemmo una solita zuppa con del pane, anche perché con la guerra non c'era tanto cibo e bisognava adattarsi.

<<Levi, ma sai che quando ti abbiamo conosciuto all'inizio sembravi un partigiano?>> chiese Mikasa e Levi si soffocò con la zuppa, proprio come me.

<<In che senso?>> chiese il corvino.

<<Eri vestito esattamente come alcuni partigiani, quindi sai...>> disse Armin e io non sapevo cosa dire.

<<Levi... sei un partigiano per caso?>> chiese Eren.

<<Ma adesso da dove esce fuori questa idea? Se dubitavate di Levi potevate dirlo subito>> gli dissi assottigliando lo sguardo.

<<Floch>> dissero tutti e tre all'unisono.

<<Floch?>> chiesi.

<<Sì, sospetta di Levi e ce ne ha parlato... e ha fatto venire qualche sospetto anche a noi>> disse Armin un po' a disagio.

<<Cosa?! T/N, tu lo sapevi?>> chiese Levi.

Io ci restai a pensare qualche istante, non volevo dirgli di aver mentito...

<<possiamo non parlare di guerra anche mentre mangiamo?!>> chiesi cambiando discorso, e probabilmente i tre ora sospettavano anche di più.

La giornata passò molto lentamente, e io e Levi tornammo a casa verso pomeriggio.

<<Allora? Ne sapevi qualcosa?>> domandò lui.

<<No!>> esclamai, e lui mi guardò in modo molto poco convinto.

<<E va bene sì!>> esclamai nuovamente.

<<E perché non me lo hai detto?!>> chiese lui.

<<Non volevo farti preoccupare! E tanto te ne andrai quindi amen!>> gli urlai contro.

<<Ancora questa storia?! E che cazzo però! Non hai altro da dire se non "Te ne andrai">> mi urlò.

<<Oh scusa se mi preoccupo!>> dissi sarcastica.

<<No tu non ti preoccupi! Mi stai solo rompendo le palle a forza di fare così!>> disse.

<<Ah ma sei così noioso! Sarebbe stato meglio se non avessi mai attraversato quella strada tre mesi fa!>> esclamai.

<<Sarebbe stato meglio se non avessi accettato di venire a casa con te>> disse nuovamente lui.

<<Sarebbe stato meglio se quel nazista ti avesse ucciso!>> urlai e lui restò senza parole.

Io mi misi le mani sulla bocca, e poi guardai in basso senza sapere neppure io cosa dire, forse avevo esagerato...

<<Dopo questo lo penso anche io>> affermò andandosene in bagno per poi chiudersi a chiave, e io sospirai buttandomi sul letto.

<<Ma perché le cose devono essere così tanto complicate?>> dissi a bassa voce, per poi affondare la testa nel cuscino.

<<Quanto odio Floch...>> dissi incrociando le braccia.

Mi alzai velocemente dal letto e mi avvicinai al bagno, bussando alla porta.

<<Levi... Ti prego>> sussurrai.

<<Levi, mi dispiace, non stavo pensando, ero arrabbiata>> dissi trattenendo le lacrime, ma perché le cose erano così tragiche?

Lui mi aprì la porta, non volevo neanche guardarlo in faccia sinceramente.

<<Mi dispiace anche a me per averti urlato. In effetti capisco che non volevi farmi preoccupare>> disse guardando dall'altra parte.

<<Forse abbiamo esagerato entrambi>> dissi sospirando.

<<Hai ragione, ma negli ultimi giorni litighiamo solo>> affermò, in effetti aveva ragione.

<<Lo so ma sono così stressata a pensare a Floch che scopre tutto, i nazisti che potrebbero tornare...>> sussurrai.

<<Ti prometto che non succederà nulla. Me ne andrò, e a guerra finita correrò subito da te>> disse mettendomi le mani sui fianchi per poi darmi un bacio sulla fronte.

<<Va bene, ti credo>> dissi dandogli un bacio a stampo, almeno avevamo risolto in fretta.

<<Ti amo>> mi sussurrò lui appoggiando la sua fronte alla mia.

<<Anche io ti amo>> risposi mettendogli le mani sul petto.

<<Vuoi andare a fare una passeggiata fuori?>> chiese prendendomi per mano.

<<Certo>> risposi sorridendo.

Uscimmo di casa mano nella mano, e poi prendemmo anche un gelato, che mangiammo seduti su una panchina.

<<Non mangio il gelato da un'eternità>> affermò lui mettendomi un braccio attorno alla vita.

Io lo guardai sorridendo, e poi gli diedi un bacio sulla guancia.

Spero che resti così per sempre

Angolo atroce

SCUSATE SE È UN PÒ BRUTTINO COME CAPITOLO, MA ERO MOLTO STANCA PERÒ VOLEVO PUBBLICARE COMUNQUE.

VOI COME STATE?

Ci vuole coraggio ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora