T/N's pov
Levi mi guardò per qualche istante, e sinceramente non sapeva cosa rispondere, forse non dovevo fare quella domanda...
<<T/N...>> sussurrò lui sospirando.
<<Mi dispiace. So che sono fastidiosa sempre a ripeterti le stesse cose, però è più forte di me>> dissi a bassa voce.
<<Ti amo, te l'ho già detto tante volte, ma non rinuncerò mai all'essere un partigiano. Scusami>> disse lui sospirando.
<<Lo so>> conclusi.
Mi abbracciò nuovamente stringendomi a sè, e io ricambiai subito l'abbraccio.
<<Andiamo>> affermò, e andammo a casa di Eren, dove c'era Mikasa.
<<Ah, ciao>> disse Eren sorridendo.
<<Ehi Eren! Che ne dici se usciamo? Andiamo a chiamare anche Armin, è da un po' che non usciamo tutti insieme>> dissi io.
Eren e Mikasa accettarono, e poi andammo anche da Armin a chiamarlo.
<<Che ne dite se andiamo da mia madre a pranzo?>> chiese Eren mentre camminavamo per i viali.
<<Ti prego sì sto morendo di fame>> disse Armin sorridendo.
Andammo dalla madre di Eren, che ci fece accomodare, e ci diede il solito menù, anche se ormai lo conoscevamo a memoria.
Non c'era molta scelta in realtà, prendemmo una solita zuppa con del pane, anche perché con la guerra non c'era tanto cibo e bisognava adattarsi.
<<Levi, ma sai che quando ti abbiamo conosciuto all'inizio sembravi un partigiano?>> chiese Mikasa e Levi si soffocò con la zuppa, proprio come me.
<<In che senso?>> chiese il corvino.
<<Eri vestito esattamente come alcuni partigiani, quindi sai...>> disse Armin e io non sapevo cosa dire.
<<Levi... sei un partigiano per caso?>> chiese Eren.
<<Ma adesso da dove esce fuori questa idea? Se dubitavate di Levi potevate dirlo subito>> gli dissi assottigliando lo sguardo.
<<Floch>> dissero tutti e tre all'unisono.
<<Floch?>> chiesi.
<<Sì, sospetta di Levi e ce ne ha parlato... e ha fatto venire qualche sospetto anche a noi>> disse Armin un po' a disagio.
<<Cosa?! T/N, tu lo sapevi?>> chiese Levi.
Io ci restai a pensare qualche istante, non volevo dirgli di aver mentito...
<<possiamo non parlare di guerra anche mentre mangiamo?!>> chiesi cambiando discorso, e probabilmente i tre ora sospettavano anche di più.
La giornata passò molto lentamente, e io e Levi tornammo a casa verso pomeriggio.
<<Allora? Ne sapevi qualcosa?>> domandò lui.
<<No!>> esclamai, e lui mi guardò in modo molto poco convinto.
<<E va bene sì!>> esclamai nuovamente.
<<E perché non me lo hai detto?!>> chiese lui.
<<Non volevo farti preoccupare! E tanto te ne andrai quindi amen!>> gli urlai contro.
<<Ancora questa storia?! E che cazzo però! Non hai altro da dire se non "Te ne andrai">> mi urlò.
<<Oh scusa se mi preoccupo!>> dissi sarcastica.
<<No tu non ti preoccupi! Mi stai solo rompendo le palle a forza di fare così!>> disse.
<<Ah ma sei così noioso! Sarebbe stato meglio se non avessi mai attraversato quella strada tre mesi fa!>> esclamai.
<<Sarebbe stato meglio se non avessi accettato di venire a casa con te>> disse nuovamente lui.
<<Sarebbe stato meglio se quel nazista ti avesse ucciso!>> urlai e lui restò senza parole.
Io mi misi le mani sulla bocca, e poi guardai in basso senza sapere neppure io cosa dire, forse avevo esagerato...
<<Dopo questo lo penso anche io>> affermò andandosene in bagno per poi chiudersi a chiave, e io sospirai buttandomi sul letto.
<<Ma perché le cose devono essere così tanto complicate?>> dissi a bassa voce, per poi affondare la testa nel cuscino.
<<Quanto odio Floch...>> dissi incrociando le braccia.
Mi alzai velocemente dal letto e mi avvicinai al bagno, bussando alla porta.
<<Levi... Ti prego>> sussurrai.
<<Levi, mi dispiace, non stavo pensando, ero arrabbiata>> dissi trattenendo le lacrime, ma perché le cose erano così tragiche?
Lui mi aprì la porta, non volevo neanche guardarlo in faccia sinceramente.
<<Mi dispiace anche a me per averti urlato. In effetti capisco che non volevi farmi preoccupare>> disse guardando dall'altra parte.
<<Forse abbiamo esagerato entrambi>> dissi sospirando.
<<Hai ragione, ma negli ultimi giorni litighiamo solo>> affermò, in effetti aveva ragione.
<<Lo so ma sono così stressata a pensare a Floch che scopre tutto, i nazisti che potrebbero tornare...>> sussurrai.
<<Ti prometto che non succederà nulla. Me ne andrò, e a guerra finita correrò subito da te>> disse mettendomi le mani sui fianchi per poi darmi un bacio sulla fronte.
<<Va bene, ti credo>> dissi dandogli un bacio a stampo, almeno avevamo risolto in fretta.
<<Ti amo>> mi sussurrò lui appoggiando la sua fronte alla mia.
<<Anche io ti amo>> risposi mettendogli le mani sul petto.
<<Vuoi andare a fare una passeggiata fuori?>> chiese prendendomi per mano.
<<Certo>> risposi sorridendo.
Uscimmo di casa mano nella mano, e poi prendemmo anche un gelato, che mangiammo seduti su una panchina.
<<Non mangio il gelato da un'eternità>> affermò lui mettendomi un braccio attorno alla vita.
Io lo guardai sorridendo, e poi gli diedi un bacio sulla guancia.
Spero che resti così per sempre
Angolo atroce
SCUSATE SE È UN PÒ BRUTTINO COME CAPITOLO, MA ERO MOLTO STANCA PERÒ VOLEVO PUBBLICARE COMUNQUE.
VOI COME STATE?
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Ci vuole coraggio ❤︎Levi x reader❤︎
FanfictionNel ventennio fascista, ci voleva davvero tanto coraggio a opporsi al regime totalitario. Non molti hanno avuto questo coraggio, ma quelli che lo hanno avuto, ci hanno fatti diventare quello che siamo adesso. Una storia d'amore e di coraggio ambient...