-Capitolo 2-

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T/N's pov

Lo portai a casa mia in fretta, e lo feci sedere sul mio letto.

<<Dovrei avere qualcosa in casa per medicarti la ferita>> affermai iniziando a cercare in giro per casa, finché non trovai il necessario.

Lui si alzò i pantaloni, fino al ginocchio, e io mi. chinai per vedere.

<<Quei bastardi...>> sussurrò lui facendo una smorfia di dolore.

<<sembra che il proiettile non ci sia>> dissi sorridendogli e lui tirò un respiro di sollievo.

<<Come ti chiami?>> chiese lui.

<<Tieni>> dissi passandogli un pezzo di stoffa.

<<Potrebbe farti male, mettitelo tra i denti>> risposi e lui fece come gli avevo detto.

Iniziai a disinfettare e subito si tenne strette le lenzuola e fece un mugugno di dolore, si era messo nei guai per colpa mia.

<<Non è irrecuperabile la gamba, ma devi stare a riposo per qualche mese>> dissi e lui rimase senza parole.

<<Qualche mese?! Io sono un partigiano, non posso sparire da un momento all'altro!>> esclamò e io sospirai.

<<Adesso non ti agitare>> risposi mettendogli la garza attorno alla gamba dopo aver finito.

<<Ecco sto già benissimo>> affermò alzandosi.

Non appena ci provò, cadde miseramente per terra e io gli diedi una mano ad alzarsi e lo feci risedere sul letto.

<<Non ho neanche un posto dove stare>> disse.

<<Beh, io vivo da sola. Puoi stare da me>> gli proporsi.

<<Non se ne parla>> affermò.

<<Non ti metterò in pericolo in questo modo>> continuò.

Ma questo è scemo.

<<Io insisto, finché non ti sei ripreso tu non lascerai casa mia>> dissi con tono fermo e lui sospirò.

<<Va bene, ma almeno dammi altri vestiti. Sai, in caso irrompessero in casa dei Tedeschi magari potrebbero pensare che sono tuo fratello tipo>> disse lui.

<<Ah se ti vanno bene delle gonne...>> dissi incrociando le braccia.

<<Qualcosa che è più nel mio stile? Sai, non ho nulla contro le gonne, ma preferirei dei pantaloni>> rispose.

<<Non ne ho, poi figuriamoci se li ho della tua taglia. Dovrai indossare questi vestiti che ogni tanto laverai>> dissi.

<<Non puoi comprarli?>> chiese.

<<Non ho così tanti soldi mi dispiace. A proposito, dammi i pantaloni, li lavo visto che sono sporchi di sangue>> affermai.

<<Hai già fatto abbastanza, so lavare dei pantaloni>> rispose.

<<Oh ma sei testardo! Dai dormi, ti si legge in faccia che non dormi da giorni>> gli dissi.

Lui si tolse i pantaloni restando i boxer, e poi incrociò le braccia.

<<E la camicia>> continuai.

Lui sbuffò e se la tolse, per poi passarmela.

<<Ah e vatti a fare un bagno dopo che hai dormito, puzzi parecchio>> conclusi per poi andare a lavare i panni.

Era strano ospitare un partigiano a casa, però non ero molto preoccupata.

Ero contenta di fare finalmente una buona azione anche se nel mio piccolo.

Comunque ha una sopportazione al dolore incredibile quel ragazzo, mi stupisco di come ha reagito.

Però è seriamente testardo.

Lavai i panni nel lavatoio che era fuori casa, e quando ebbi finalmente finito li appesi lasciando che si asciugassero.

Faceva davvero caldo, si sarebbero asciugati nel giro di tre orette.

Tornai in casa dove c'era Levi seduto sul letto, che si era messo sotto le coperte.

<<Si muore di caldo, come fai a stare lì?>> chiesi sedendomi sul letto.

<<Lo faccio per te. Scusami ma non ti imbarazzi se sto mezzo nudo?>> chiese confuso.

<<Ma no, insomma, considerate le circostanze sai...>> dissi.

Lui annuì e poi calò il silenzio.

<<Non dormi?>> chiesi.

<<Non ho sonno>> rispose lui.

<<Grazie per avermi salvata>> dissi di punto in bianco.

<<Insomma, se al posto tuo ci fosse stato un altro soldato... Le cose sarebbero andate male, parecchio>> continuai.

<<Ma è il minimo, però mi dispiace se ti ho spaventata all'inizio>> affermò.

<<Non fa nulla>> dissi.

Che conversazione imbarazzante.

<<Non so ancora come ti chiami>> mi fece notare.

<<Ah, sono T/N>> dissi sorridendogli e lui annuì.

<<Puoi farmi vedere dov'è il bagno?>> chiesi.

Io feci di sì con la testa, e poi mi alzai.

Lui si alzò a fatica e poi gli misi un braccio attorno al fianco mentre lui me lo tenne intorno al collo, per reggersi.

Lo portai fino al bagno, e poi lo feci sedere sulla vasca.

<<Posso fare anche da solo ora>> disse.

<<Va bene, lì ci sono gli asciugamani, chiamami per qualsiasi cosa>> dissi per poi andarmene chiudendomi la porta alle spalle.

Andai di nuovo in camera da letto e tirai un respiro di sollievo.

Spero che riusciremo a diventare amici, perché ora che non ci conosciamo affatto è davvero imbarazzante passare il tempo insieme.

Però sembra simpatico.

<<T/N!>> esclamò lui cinque minuti dopo.

Andai da lui, e dopo aver chiesto se potevo entrare, entrai.

<<Cosa mi metto?>> chiese.

Aveva solo il mio accappatoio addosso in effetti...

<<I tuoi vestiti sono ancora bagnati, mettiti delle mutande però, ti prego>> dissi leggermente imbarazzata pensando che non aveva niente addosso.

<<Li ho lavati, e non ci tengo a stare nudo davanti a te>>

Angolo atroce

DAI LE COSE VANNO BENE, PER ORA NESSUNO DEI DUE SEMBRA TROPPO SCEMO QUINDI FORZA

COMUNQUE COME FA T/N A NON SVENIRE CON LEVI PRATICAMENTE NUDO VICINO A LEI.

Ci vuole coraggio ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora