7)we are not all the same

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Pov Lea

Dopo un viaggio molto faticoso e un weekend indimenticabile con i miei genitori è il momento di tornare alla propria vita, e ai miei doveri .

La mattina alzarmi è stato a dir poco traumatico e se non fosse stato per Lucrezia che mi ha letteralmente trascinata dai piedi fuori dal mio letto non so se ce l'avrei fatta .

Con mia grande sorpresa sono riuscita a uscire di casa in tempo per poter andare a fare colazione con le ragazze, al solito bar non molto lontano da scuola.

Ora invece sono intrappolata qui a lezione di storia ad ascoltare la professoressa o cercando di ascoltarla se la cosa mi fosse stata possibile da un certo ragazzo seduto al mio fianco che non smette di lamentarsi da quando è iniziata l'ora .

" Puoi stare zitto per favore te lo chiedo per favore chiudi quella bocca " chiedo io cercando io a mark che è appoggiato con la testa sopra il banco " principessa vuoi farmene una colpa mi sto annoiando con questa vecchia che lagna di prima mattina " dice lui ancora nella stessa posizione di prima " sta superando e tu dovresti ascoltarla e prendere appunti mancano venti due pagine alla fine del capitolo ciò vuol dire che mancano tre o quattro ore di lezione e iniziata ad interrogare " dico io facendo un veloce calcolo tra le pagine mancanti e la velocità con cui la professoressa spiega " ma che sei una calcolatrice vivente tu e poi mi passerai tu gli appunti no! Quindi perché devo scomodarmi a prenderli anche io ?" " Io monti passo un bel niente e dovresti scomodarti perché se no prendi due e te lo assicuro recuperarlo sarà molto difficile " a quel punto sposta la testa in modo da poter accedere la mia faccia e non il foglio bianco che aveva sotto le braccia " e perché non me le passerai vediamo che tu costa tanto gli aversi presi lo stesso " chiede lui corrugando le sopracciglia in modo che risulta molto divertente " perché gli ho preso per me se no potevo fare lo stesso anche io, quindi iniza a prendere appunti invece di lagnare " "io non lagno uno due sei una rompi palle quando fai così non una principessa " dice iniziando a sedersi in modo composto per prendere qualche appunto o ascoltare " infatti non sono una principessa, e smettila così non riesco a scrivere " gli dico io perché mi ha spinto il quaderno dalle mani per poter copiare gli appunti " mettila tu e fammi copiare ciò che hai scritto " dice lui bloccandomi con il braccio per poter copiare meglio " sono i miei appunto teglito così non riesco a finire " gli dico mentre spingo il foglio dalla mia parte, a quel punto inizia una vera battaglia a chi riesce a prendere il foglio che però viene interrotta dalla professoressa " signorina Allen signorino Smith potete finire la vostra bettaglia fuori dalla mia aula prego " dice mostrando con la mano la porta della classe " professoressa mi scusi non ricapiterà più mi dispiace " cerco di aggiustare la questione con delle scuse ma Mark decide di raccogliere le sue cose e uscire " signorina segua l'esempio del suo compagno ed esca per piacere " dice la professoressa.

" Sei contento ora ci ha appena cacciati fuori da aula per un tuo capriccio" dico io su tutte le furie perché un tutti questi anni di scuola non sono mai stata cacciata fuori da aula " ho ti ha solo mandata fuori gli ultimi venti minuti di lezione non ne fate una tragedia e poi se tu mi avessi passato gli appunti tutto questo non sarebbe successo" dice lui manette si siede per terra poco lontano dall'aula " solo mi ha solo cacciata fuori ma ti rendi conto almeno di quello che e successo " dico io andando verso di lui e mettendomi davanti a lui in piedi probabilmente rossa dalla rabbia " sta calma principessa, ti arrabbi per così poco " mi dice lui mentre ci spinge da un braccio facendomi cadere sopra le sua gambe, resto pietrificata da questo gesto inaspettato, vengo travolta da un odore mascolino di mente e tabacco che emana il suo corpo " vuoi una sigaretta per alleviare la rabbia o una scopata scegli tu abbiamo anche il tempo per fare entrambe, a te la scelta principessa " dice lui con un sorrisetto compiaciuto che gli contorna il volto, e questo mi fa arrabbiare ancora di più " ma che cazzo di problemi hai si può sapere" gli dico mentre mi dimeno per potermi alzare ma lui mi tiene stretta con la sua mano " uuuu! qualcuno si è offeso qui " dice ancora lo stronzo su cui sono seduta " vedi di lasciatemi ora sta per suonare e potrebbero vederci " " appunto non può farti vedere con uno me che cosa penserebbero le persone della signorina Allen " dice lui mentre mi lascia andare per poi alzarsi " pensi davvero di me questo a me non è mai importato cosa pensano le persone sai " alle mie parole si gira iniziando a venirmi in contro si avvicina talmente tanto che sono costretta ad indietreggiare ma presto vengo bloccata dal muro alle mie spalle " a si io non ne sarei certo" dice a pochi centimetri dalle mie labbra " e da cosa lo presupponi " gli chiedo io non riuscendo a staccare i miei occhi dai suoi colore smeraldo " da tutto cara principessa i tuoi vesti le tue amicizie come ti comporti scommetto che a casa hai anche una governante che ti mette apposto il letto la mattina appena sveglia giusto magari anche chi ti trucca e acconcia i capelli siete tutti così siete uguali " non so per quale motivo ma alle sua parole ci rimango male, fa male pensare che per le persone io sia solo questo, sento gli occhi bruciare e non voglio piangere davanti a lui " bhe se pensi questo di me non posso farci niente ma ti sbagli e si grosso " gli dico per poi spingerlo e andarmene via
" dimostramelo allora dimostrami che tu sei diversa" dice prima che io svolti l'angolo in cerca di un bagno

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