15)the metal box

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ho molte cicatrici, ma porto con me
anche il ricordo di momenti che non
sarebbero mai accaduti se io non avessi
osato spingermi al di là dei limiti
p. coelho

Pov Sierra

dopo quella sera al locale non ci sono più andata, ho cercato in tutti i modi di medicare i miei lividi in modo che nessuno sospettasse nulla, soprattutto mio papà

alle ragaze ho raccontato solo come e andata al locale tralasciano lo spiacevole incontro che nessuno conosce

ho evitato di indossare magliette corte ho che lasciavano scoperto il collo optando per maglioncini a collo alto

con Ryan invece ho parlato alcune volte anche se mi scaricava con scuse abbastanza curiose, del tipo:

" tesoro mi dispiace ti devo lasciare il mio gatto sta cercando di buttarsi dalla finestra " si avete capito bene, ne volete sentire un'altra " amo devo proprio scappare ho molto da studiare per domani " peccato che il giorno dopo era sabato e noi non andiamo a scuola

penso si sta allontanando da me con tutti i modi possibili immaginabili, durante le chiamate parlo quasi sempre io mentre lui sta in silenzio annuendo di tanto in tanto, e la cosa mi fa male

non e piu il mio miglior amico non mi parla più un tempo ci dicevamo tutto parlavamo di ogni cosa condividiamo persino i pensieri più imbarazzanti, e ora eccoci qua che parliamo come due persone che si sono appena conosciute

non so cosa ho sbagliato cosa ho fatto per far si che mi ignori in questo modo

a distrarmi dai miei pensieri e il campanello di casa, mi alzo dal divano dirigendomi verso la porta , " hey come va arcobaleno " mi saluta noah

e non chiedetemi perché arcobaleno perché è una storia molto lunga

il tutto e iniziato tre giorni fa quando e vento a casa mai per chiedere gli appunti di storia ed entrato in camera " sembra di stare in un arcobaleno " ha detto " ci sono tutti i colori dai più accesi ai più scuri " e da li mi chiama arcobaleno, io invece gli chiesto come ovvio che sia che cosa ci fosse di strano e lui ha rispose che tutto nella mia stanza lo faceva pensare alla felicità ma anche alla tristezza che era un mix di colori e di emozioni " sei una arcobaleno di colori e emozioni e di personalità " non ho potuto dargli torto

" hey come va che ci fai qui " gli chiedo perché è mattino e tra una mezzoretta dovremmo essere a scuola " beh andiamo a scuola ho visto che in questi giorni vai a piedi da sola quindi ho pensato che potevo farti compagnia " si solitamente andavo con Ryan ma questi giorni ha detto che non poteva quindi facevo la strada a piedi " ahh e i tuoi amici? non voglio disturbare " gli chiedo perché l'ultima cosa che voglio è essere d'intralcio " ahh, possono cavarsela anche senza di me " dice mentre sventola la mano davanti alla faccia

ci incamminiamo così verso scuola facendo stop davanti ad una caffetteria per prendere del caffè e delle brioche sia per noi che per i nostri amici
arrivati a scuola giusto il tempo di distribuire che suona la campanella che corriamo verso le rispettive classi

noto che Lea e Mark non si sono rivolti nemmeno un saluto pur andando verso la stessa classe
io mi incammino verso la mia con al mio fianco Atlas in rigoroso silenzio come ogni giorno d'altronde

Sta sempre in silenzio e non parla mai tranne quel giorno, che abbiamo condiviso qualche parola davanti a casa e stato bello parlare con lui devo riconoscerlo, non parla spesso ma quando lo fa dice cose davvero interessanti .

ci sediamo al nostro banco e mentre tiriamo fuori il materiale dallo zaino noto di aver il pacchetto di gomme da masticare alla cannella bello nello nuovo

Eyes Don't Lie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora