Pov Atlas
" atena atena " la richiamo ma continua a guardare un punto indefinito davanti a sé ad un certo punto per chiude gli occhi e sviene, cadendo tra le mie braccia .
Cerco di svegliarla ma senza successo così decido di scrivere ai ragazzi ma nessuno risponde al mio messaggio faccio una chiamata nella speranza che qualcuno si segni di rispondermi ma nulla non risponde nessuno .
Così la prendo in braccio e usciamo da quel bagno dirigendomi verso la macchina, la adagio sul sedile, per poi dirigermi al posto del guidatore .
Dai suoi occhi ho visto che non mi stava mentendo, ce qualcosa sotto di cui nessuno vuole parlare, qualcosa che la portata a fare quello che ha fatto, nei suoi occhi quando lo incolpata ho visto delusione di essere tra quelli che non volevano sapere litera versione della storia, la delusione di chi la giudicava per quello che ha fatto senza impegnarsi a capire cosa e stato fatto a lei .
Ma ha ragione devo andare in fondo alla situazione, devo saperne di più, sapere cosa gli è stato fatto perché solo in quel momento potrò dire la mia e giudicare .
Mi giro a guardarla, ha una smorfia di dolore nel viso, e solo adesso notò come e vestita, ha un vestito a maniche lunghe sopra le ginocchia scende morbido su tutte le sue curve risaltandole, e lascia scoperte le gambe lunghe e morbide, alzo gli occhi sul suo viso e vedo una lacrima solitaria gli scende sulla guancia e la raccolgo con il dito.
Dopo una ventina di minuti arriviamo davanti a casa sua e io suono al campanello sperando che ci sia la zia ma nessuna risposta e dopo cinque minuti buoni di attesa decido di aprire la sua borsetta e cercare le chiavi che fortunatamente trovo apro la porta ed entro in casa con ancora Atena tra le mani.
Mi guardo un po attorno per capire dove dovrei andare e quando vedo le scale mi dirigo al piano superiore al secondo piano ci sono due porte una porta a un grande balcone l'altra e chiusa decido di aprirla ma trovo solo una camera piena di cose di ogni tipo e genere
Decido quindi di salire al piano superiore alla fine delle scale mi trovo davanti due porte,una nera grande con una maniglia color oro l'altra bianca con la maniglia rotonda di vetro colorata, deduco che sia la sua stanza qui di la apro, e cerco l'interruttore della luce.
Quando la luce si accende rimango senza parole, una stanza enorme con qualunque cosa al suo interno, alla mia destra ci sono due porte colorate, sopra sono attaccate un sacco di Polaroid .
Alla mia sinistra invece c'è il mondo: un tappeto bianco al centro della stanza, sul muro invece ci sono tanti disegni quadri con ricami, dei chiodi colorati che sostengono oggetti, un divano di color panna con davanti un tavolino rosa che sostiene molte cose.dall'altra parte invece ci sono un sacco di quadri, alcuni con colori molto vivaci, altri con colori molto spenti sul tono del viola e del nero, sotto ci sono tavolini di diverse altezze e colori.
Sul l'altro muro dove sono presenti le scale per salire in mansarda ci sono dei cuscini all'angolo accanto delle tele di diverse misure e grandezze, accanto un tavolo con delle tempere e sul muro e fissato un chiodo che regge la tavoletta per dipingere e i pennelli
Decido di salire sopra dove trovo il letto illuminato dalla luce che entra dalla finestra e lì capisco che ciò che pensavamo fosse la sua camera in realtà era solo un piccolo pezzettino .
La adagio sul letto e mi guardo intorno, non saprei cosa fare ma allo stesso tempo non posso lasciarla in queste condizioni da sola .
Mi guardo attorno e la mia attenzione viene catturata dalla sua libreria, mi avvicino e notò un sacco di libri sulla mitologia greca, tanti altri sull'astronomia e sulle costellazioni, grandi classici della letteratura e romanzi.
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Eyes Don't Lie
Romance«Il tuo sorriso e la tua purezza hanno saputo guarirmi» Tutto inizia con l'inquisire una ragazza figlia di un noto architetto, una ragazza semplice, ordinaria, e sempre sorridente Sierra Garcia con un passato per certi versi ignoto e doloroso che le...