4- Muto di Bergamo

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Gli occhi di Christian scrutavano attentamente la figura della mora seduta dall'altro lato della strada, in penombra, con una sigaretta e uno sguardo puntato verso il cielo. Nonostante non si fosse ancora avvicinato, Meryl sentiva il suo sguardo addosso "Devi osservarmi ancora per molto?" gli domandò continuando a tenere lo sguardo rivolto alla luna. Christian arrossì e sperando che lei non se ne accorgesse, attraversò la strada raggiungendola, così da attirare finalmente il suo sguardo su di lui e nonostante fosse completamente sudato, Ry lo trovò estremamente attraente "Mi piacerebbe sapere il tuo nome" disse con un leggero sorriso quando i loro occhi si incrociarono "Perché ti interessa così tanto?" alzò un sopracciglio confusa continuando, però, a spostare il suo sguardo per tutto il suo viso "Perché tu sai il mio, poi non ti ho mai vista da queste parti..." mormorò venendo interrotto, nonostante a Meryl infastidisse interrompere le persone, sapeva già cosa il riccio stesse pensando "Scusa, odio interrompere le persone, però no, non sono di qui, ne mi sono appena trasferita, ne mi sono persa" sbiascicò spostando la traiettoria del suo sguardo, facendolo ricadere nuovamente sulla luna. Christian si limitò ad annuire nonostante fosse tremendamente curioso di sapere cosa ci facesse lei lì e qual era il suo nome. "Meryl" pronunciò di colpo facendo sobbalzare il ballerino "Mi chiamo Meryl" continuò puntando nuovamente il suo sguardo negli occhi verdi del diciannovenne "Sei Americana?" gli chiede sedendosi accanto a lei, nonostante il fumo della sigaretta lo infastidisse. Ry lo notò e quasi senza volerlo la lanciò lontano, cosa al quanto strana, di solito si limitava a spostarsi e non di certo a buttare via una sigaretta ancora a metà per qualcuno "No, però non sono neanche completamente italiana" rispose mentre una folata di vento li investì in pieno "Dovresti rientrare" costatò osservando da vicino gli occhi di Christian, che avevano constantemente una lucina che sprigionava felicità, notando fosse davvero troppo sudato per stare li fuori a maniche corte "Ti va di..." si interruppe arrossendo nuovamente e sentendosi andare a fuoco anche nel resto del corpo "Beh si di entrate...con me" sussurrò l'ultima parola abbassando lo sguardo imbarazzato sotto quello sicuro e scrutatore della ragazza "C'è qualcun altro?" domandò alzandosi e scendendo dal muretto seguita dal riccio che prontamente scosse la testa, ed era davvero così. Sua madre era ritornata a casa alle due e lui aveva deciso di aspettare, voleva vedere Meryl e sperava con tutto se stesso di rivederla, le sue preghiere erano state esaudite.

Così il ballerino le fece da guida portandola all'interno della scuola fino ad arrivare alla sala cinque dove aveva provato per tutta la giornata "Comunque fuori non faceva così freddo" mormorò il moro avvicinandosi ad un minifrigo da cui estrasse due bottigliette d'acqua "Vuoi?"continuo voltandosi verso la ragazza che stranamente aveva appena indossato degli occhiali da sole. La guardò accigliato "Scusa, ma la luce è fortissima" alzò le spalle, mentendo, appena entrata si era guardata allo specchio e i suoi occhi rossi si notavano facendo contrasto con la sua pelle mulatta che piano piano si scuriva a causa del sole cocente delle giornate "Comunque si... E si faceva freddo, sono comunque le quattro del mattino, non mezzogiorno di una giornata qualunque di giugno" accennò un sorriso, il moro voleva fare il duro, di fatti alzò gli occhi al cielo prima di porgerle una bottiglietta d'acqua che scolò come se niente fosse, lasciando ancora una volta il ballerino stupito "Sembra che ti sei allenata tu tutta la giornata" rise sedensosi sul pavimento e battendo una mano al suo fianco incitando la ragazza, a pochi metri da lui, a fare lo stesso. Meryl non se lo fece ripetere due volte, sentiva le gambe come gelatina, aveva fumato tanto ma stranamente combatteva per rimanere lucida e godersi quel momento. Era tutto così fottutamente strano, due estranei che senza darsi alcun appuntamento speravano che l'altro ci fosse, rimasti stregati, ma senza volerlo ammettere a loro stessi. "Sai com'è, ho attraversato mezza Monza" si giustificò, mentendo ancora "Per venire qua? Ti ho proprio fulminato" scherzò Christian voltandosi ad osservarla ancora una volta e perdendosi in quei lineamenti costantemente duri sul volto di Ry. "Tu ancora di più uscendo tutto sudato con un freddo del genere e fissandomi in continuazione" ribatté seppur ridendo "Vero" confermò il ballerino arrossendo per l'ennesima volta "Mi aspettavo un 'Io ho sempre ragione'" disse dopo attimo di silenzio "Bisogna restare umili" rispose trattenendo una risata punzecchiando Christian e lanciando una frecciatina per la sua permalosità.

"Non vale che tu sai più cose di me" mise un finto broncio che svanì subito dopo aver ricevuto una piccola spinta dalla ragazza "Cosa vuoi sapere? Non ho molto da offrire, scegli bene, una domanda a sera" rispose porgendogli la mano, come con un patto, che Christian subito strinse "Ci penso" borbottò socchiudendo gli occhi fingendo di pensarci, facendo scuotere la testa a Ry, che lo guardava da sotto i suoi occhiali "Ma sono troppo curioso, non so scegliere" rise poi "Dai una qualsiasi" alzò gli occhi al cielo consapevole che il ragazzo non potesse vederla "Okay, l'altra nazionalità?" chiese ricordandosi della conversazione avvenuta fuori "Norvegese" rispose "E ci hai vissuto?" domandò ancora più curioso "Ho detto una domanda a sera" mormorò "Dai, per favore" le fece gli occhi dolci, con sua sorella funzionavano sempre e sperava potessero funzionare anche con lei, ma così non fu "Non funziona con me" rise "Ma va bene ti accontento perché altrimenti saresti muto" sorrise mostrando le sue fossette "Non a caso mi chiamavano il muto di Bergamo" rispose "E poi anche tu non sembri una che parla molto" ribatté "Vero anche questo" confermò la riccia "Comunque si, ho vissuto lì circa un annetto, ma ho vissuto anche in altre nazioni prima di arrivare qui a sei anni" alzò le spalle rispondendo alla domanda, lasciando il riccio perplesso "Hai un bagaglio culturale sproporzionato allora" mormorò "Solo perché sono rimasta in contatto con le persone che conoscevo, altrimenti non mi sarei ricordata nemmeno come mi chiamavo" disse ironicamente le ultime parole facendo ridacchiare il moro.

"Balli?" gli chiese di colpo "Vuoi che balli per te?" domandò a sua volta voltandosi stupito "Ballavo anche io, poi ho smesso" alzò la spalle prima di ridere per la faccia sconvolta del ballerino "E cosa facevi?" domandò mentre si alzava per iniziare a riscaldarsi leggermente, erano ormai lì da due ore e mezza e sapeva che di li a poco sarebbe potuta arrivare la madre "Conservati la domanda per domani" disse mettendosi comoda per quanto possibile "Ma avevo in mente un'altra domanda" fece il broncio offendendosi "Dai sbrigati che a breve devo andare" mormorò controllando l'orario sull'orologio che il ballerino aveva pogiato per terra "Di già?" chiese quasi come una supplica "Ho capito che ti piaccio, ma contineniti" alzò le sopracciglia due o tre volte facendo arrossire Christian "Smettila" sbuffò "Non c'è sfizio poi" continuò a prenderlo in giro "A parte gli scherzi sono passate più di due ore praticamente e io tra meno di un'ora devo essere a lavoro" gli fece un cenno "Posso farti vedere quello che porto al saggio" mormorò cambiando discorso "Va bene" disse e quando ebbe cenno da Christian cliccò play sulla playlist dal telefono di quest'ultimo, prima di perdersi nei movimenti fluidi del riccio. Era bravo. Molto bravo.

"Quindi domani ci sei?" le chiese quasi speranzoso di un si, voleva passare più tempo possibile con lei, conoscerla e scoprire tutto quello che le riguardava "Tu vuoi?" chiese di rimando ricevendo una risposta affermativa "Certo" le sorrise "Bene allora non c'è da chiederlo" si levò gli occhiali il giusto per fargli un'occhiolino come la sera precedente prima di allontanarsi e sparire dalla vista di Christian. Sorrise pensando e fremendo al pensiero di poterla rivedere domani. Si diresse poi verso la sua auto, pronto a tornare a casa e a dormire serenamente sapendo che lei sarebbe ritornata da lui.

Perdonatemi per l'orario 😅

Plus qu'un ami/Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora