18- Sesto senso

407 16 5
                                    

⚠️PREMESSA⚠️
Scusate per il paragone a Naruto fatto durante questo capitolo, però penso che da piccoli un po' tutti l'abbiamo visto, seppur non riuscendo a cogliere il vero significato dietro alcune situazioni. È un modo per rendere il rapporto tra i due ragazzzi il più possibile legato alla loro infanzia.

"Sta scherzando vero?" chiese Alessio incredulo voltandosi verso Joseph, Meryl gli aveva appena confessato di Christian "No" rise il ragazzo mentre la ragazza roteava gli occhi al cielo sbuffando "Sono felice per te" gli sorrise sinceramente portandola ad inarcare un sopracciglio "Hai già smesso di prendermi per il culo?" chiese facendolo ridere "Quello mai, ma se metti la testa a posto non dispiace a nessuno" le tirò una pacca sulla spalla "Facevi prima a stare zitta" rise Jo scuotendo la testa "Gnegnegne" alzò gli occhi al cielo "Vogliamo andare o devo restare davanti la porta per un'altra mezz'ora e boh, non so, vuoi farmi un'altro interrogatorio?" disse sarcastica seppur tenendo su un sorrisetto "Che cogliona" mormorò Alessio lanciandole lo zaino, per poi afferrare il suo e seguire la riccia all'esterno della loro dimora. "Me lo presenterai?" gli domandò di colpo facendola bloccare sul posto "Non lo so Ale" si affrettò a rispondere riprendendo a camminare sotto lo sguardo curioso "C'è qualcosa che non va" affermò guardando davanti a sé, non fu una domanda e la ragazza afferrò "Mi sento..." mormorò fermandosi e cercando la parola giusta da attribuire al sesto senso che non prometteva niente di buono "Seguita, osservata" continuò "Credo sia tornato" si guardò leggermente in torno, mentre il biondo deglutiva a vuoto, se lo doveva immaginare che lo avrebbe capito subito, ma restò in silenzio, non era ora di ammettere ciò che aveva fatto, l'avrebbe mandata su tutte le furie. Ma Meryl era furba, lo sapeva, lo sentiva, Alessio non sarebbe rimasto in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, cercando di evitare quanto più possibile il contatto visivo con lei, rendendosi quasi più stupido del previsto, ma contemporaneamente lo capiva, si sarebbe arrabbiata, ne era certa, non sarebbe esplosa finché il ragazzo non lo avesse ammesso, dava il costante beneficio del dubbio, seppur il suo istinto, non sbagliava mai.

"C'entri tu, Ale" disse di colpo, mentre fumava una canna stesa su di un gradino abbastanza largo, mentre il ragazzo era seduto accanto a lei, sospirò, dandole una conferma silenziosa, che lei accolse rimanendo così in silenzio "Ti posso spiegare" mormorò impanicato, non sapeva realmente da dove iniziare seppur era a conoscenza che quelle giustificazioni, che potevano anche essere valide, per lei non lo sarebbero mai state, cosa gli era passato per la testa? Sfidare un qualcuno che Meryl stessa non era mai riuscita a fare balzare fuori dalla sua vita, nessuno ci era mai riuscito, come poteva farlo lui? Era decisamente più debole emotivamente parlando, ma anche fisicamente se la riccia avesse ripreso a fare incontri, non era quello il momento, in realtà lo batteva, nonostante cercasse di non ammetterlo a se stesso, lui si allenava duramente, eppure batterla sembrava impossibile, era veloce, astuta, scaltra, non si lasciava distrarre da niente e nessuno, o almeno così credeva, sembrava non avere punti deboli, trasformava tutto in odio e rabbia. L'avrebbe paragonata in modo infantile a Naruto, nato e cresciuto da solo, poiché dentro se custodiva un demone, al contrario la riccia custodiva un passato da ricercata da un pazzo, la differenza stava nel fatto che l'anime parlava di un ragazzo che aveva trovato l'amore, l'amicizia più pura che qualcuno potesse desiderare, e grazie a queste cose era riuscito ad uscire da un pozzo senza fondo, mentre la ragazza continuava a tastare nel buio di quel pozzo, si cibava dell'odio e della rabbia, le avevano inculcato quasi in modo del tutto naturale un ego sproporzionato di strada, era normale la violenza, era normale ferire le persone. Quel paragane era così stupido che neanche lui capiva del perché la stesse paragonando a ciò, aveva senso ma contemporaneamente non lo aveva, insomma era una storia inventata, seppur pareva fatta a posta per quel momento e ancora si domandava come gli fosse venuto in mente ciò. Non era sempre andata così, forse per un breve periodo era riuscita a non ferire costantemente gli altri, aveva ritrovato la via di uscita, aveva visto la luce... Certo, la luce, sparita in un solo colpo, portandole via l'unica persona di cui aveva bisogno, un padre, un fratello, il suo peggio nemico, era tutto per lei, ciò che nessuno era mai riuscito a fare, lui lo aveva buttato giù, abbattendo tutti i muri, eppure era bastato un'attimo, uno solo, per far si che ritornassero più forti di prima. Forse, pensò, che era del tutto inutile per lei la sua presenza, perché infondo non avrebbe mai potuto prendere il ruolo che aveva tenuto per anni qualcun'altro, senza invidia, sapeva che nessuno sarebbe mai stato in grado di colpare quel vuoto, che il fratello maggiore di Alexander, aveva lasciato dentro di lei, quel vuoto che le causava un vortice al centro del cuore, rendendole quasi impossibile vivere.

"Ho provato a dirglielo, ma credo l'abbia presa un po' male li per lì" mormorò Christian finendo di preparare la valigia, mentre parlava con Mattia, in quella settimana sarebbero riusciti a vedersi in Puglia, seppur per pochissimo tempo, ma sarebbe bastato ad entrambi per essere felicissimi di rivedersi, sperando che sarebbero riusciti a rivedersi quasi nello stesso mese "Forse hai mancato un po' di tatto" provò a capire il biondo "No si è proprio sentita attaccata, come se io gli stessi mettendo in dubbio quello che siamo" sospirò fermandosi e voltandosi verso lo schermo per poter osservare il viso del suo frate "Non lo so Chri, magari quando torni prova a chiedergli cosa ha inteso lei" alzò le spalle ma tenendo su un sorriso, era così felice per Christian, di vederlo felice e sereno, quella ragazza gli faceva bene, seppur era ancora l'inizio, e lui lo sapeva, nessun rapporto è rose e fiori, loro stessi, avevano litigato qualche volta, seppur per scemenze risolte dopo pochi minuti, correggendo i fraintendimenti e riuscendo a trovare un punto d'incontro, per comprendersi a vicenda "E tu? Come va?" ammiccò il moro mettendo in imbarazzo il più piccolo, facendolo ridere mentre arrossiva "Ancora niente" scosse la testa facendo intendere al più grande che non era ancora successo niente con la ragazza che gli piaceva "Io volevo qualche scoop, i progressi Stueteco" rise contagiando nuovamente il biondo "Stueteco sei tu" si imbronciò poi "Ma zitto frate, sono più grosso di te" il continuo cambiare argomento per il gusto di stuzzicarlo lo diverita "Ma vaffanculo Chri, sei antipatico" mormorò offeso e in modo molto permaloso "Ma guarda te se poi danno sempre del più permaloso a me e non a te" scosse la testa sorridendo "Te lo meriti" esclamò "Vedi di muoverti va, sono le diciassette meno cinque, la tua amata sta arrivando" e così si salutarono col sorriso, felici che a breve si sarebbero rivisti, seppur appena staccata la chiamata, Christian avvertì un senso di tristezza nel lasciare nuovamente Meryl.

Grazie per i 2k di letture, è assurdo💚

Plus qu'un ami/Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora