Erano passati pochi giorni dalla loro litigata, Christian era tornato da poche ore da Bari e nonostante fosse stanchissimo a causa dell'ultima tappa e dalla masterclass attendeva un messaggio da Meryl, si erano sentiti pochissimo e solamente per chiedersi se stessero bene. Sospirò ormai arreso che non arrivasse e si distese comodamente sul divano accanto alle sue 'cane' "Chri tutto okay?" Alexia spuntò dalla cucina con due lattine di Coca Cola, porgendone una al fratello minore, che successivamente ritornò seduto facendo spazio alla riccia "Tutto bene" annuì semplicemente senza far trasparire nulla, ma sua sorella lo sapeva bene che non stava bene, seppur cercasse da giorni di nascondere la sua tristezza "Problemi con la tua ragazza?" domandò cercando di farlo sfogare in qualche modo "Ale non mi va di parlarne, per favore" sbuffò roteando gli occhi al cielo "Voglio solo che il mio fratellino stia bene e che non soffra" sospirò lei leggermente offesa dalla risposta del moro e prima che quest'ultimo potesse ribattere il suo telefono vibrò.
Dewdrop💚
Sei a casa?
Si, tu?
Alla scuola
Vieni?
VisualizzatoChristian alzò un sopracciglio confuso dalla non risposta da parte della mora "Va bene, ho capito, quando vuoi io sono pronta ad ascoltarti, ora vado che Lori mi aspetta" Alexia si alzò stampando un bacio sulla fronte del fratello per poi passare a buttare la sua lattina ormai vuota nell'apposito contenitore di plastica e infine afferrando la sua borsa uscì di casa, lasciando il ballerino di Hip-Hop nel silenzio totale.
Dewdrop💚
Ry?
Devo portarti in un posto
Sono stanco, dai siamo soli,
non c'è nessunoDomani mi ci porterai
Ok.
Accennò un sorrisetto soddisfatto per averla convinta a restare a casa seppur era davvero curioso di sapere dove voleva portarlo, chissà se aveva rovinato una bella sorpresa oppure semplicemente Ry voleva andare in giro. Non ebbe il tempo di rifletterci per bene in quanto dopo una decina di minuti il suo campanello suonò, così si alzò dirigendosi verso la porta e facendo scattare anche il cancelletto in modo che la riccia potesse entrare, la osservo attraversare il piccolo vialetto venendo raggiunta dalle sue bambine "Ciao" la mora accarezzò le due dedicandogli qualche attenzione prima che Christian le richiamasse in modo da farle rientrare "Hey" le lasciò un piccolo bacio a stampo "Tutto bene?" domandò la più piccola infilando le sue mani nei morbidi ricci del ragazzo che sorrise leggermente annuendo e godendosi quelle piccole carezze "Dai entra, sennò giurò mi addormento in piedi" disse facendola ridacchiare e scuotere la testa in segno di rassegnazione. Nonostante ciò Christian aveva notato il suo volto stanco, dove a spiccare erano maggiormente le occhiaie, seguite dai suoi occhi, sospirò prima di chiudere la porta e sorpassarla per guidarla nella sua stanza "Sei arrabbiata?" domandò sedendosi sul suo letto mentre la guardava sfilarsi lo zaino dalle spalle e solo in quel momento notò che indossava la maglia che le aveva prestato prima di partire, sorrise leggermente "No tranquillo" lo rassicurò rimanendo però sulle sue.
Era agitata seppur fuori non lo mostrasse, doveva pur sempre iniziare da qualcosa e gli sarebbe piaciuto iniziare da lui, ma si sentiva come bloccata 'O ora o mai più' pensò mentre il riccio si alzava e la raggiungeva con uno sguardo confuso "Stavo pensando ad un cosa" mormorò, prima che potesse chiedergli cosa c'era che non andava, facendolo annuire "Che cosa?" chiese curioso afferrandole la mano, conducendola fino al suo letto, su cui si stesero, e attirandola sul suo petto "A nulla di importante" restò vaga cerando di convincersi mentalmente che fosse giusto iniziare ad accennargli qualcosa, ma le parole sembravano morirgli in gola, non permettendole di aprire il discorso e raccontare un pezzo di se volato ormai da tempo, un tempo che aveva lentamente aperto sempre di più la ferita invece che rimarginarla, almeno quanto bastasse per risollevare il suo cuore, ma così purtroppo non era andata, si sentiva sempre più vuota. Forse la vita, il destino, aveva messo sulla sua strada il ballerino di Hip-Hop e Break Dance con l'unico scopo di farle scoprire l'amore e ricucirgli lui stesso quell'enorme crepa sul suo cuore "Però sei pensierosa" mormorò il moro "E tu non mi hai ancora dato un bacio degno di essere chiamato così" rispose fingendosi offesa e facendolo ridere.
"Non è per niente nulla di importante" sussurrò appena si staccarono dal bacio "E allora cos'è?" sussurrò a sua volta il ragazzo mentre sfilava velocemente gli anelli e infilava le sue dita tra i ricci di Meryl che prese un respiro profondo, era giusto "Hai presente che ti ho detto di volerti far vedere una cosa?" poggiò il mento sul petto per poterlo guardare "Si" abbassò per quanto potesse la testa, lasciando che i loro occhi si incrociassero "È forse strana e macabra come cosa, però volevo portarti a conoscere una persona..." si bloccò non sapendo esattamente come dirglielo davvero "Perché macabra?" alzò un sopracciglio confuso "Perché beh... non c'è più" mormorò lasciandogli intendere il luogo in cui lo avrebbe portato e che per nonostante la situazione strana, lei ci teneva particolarmente. Christian rimase in silenzio elaborando le sue parole "Come si chiamava?" sussurrò piano non volendo invadere gli spazzi di Meryl che cercava di comprendere la sua reazione, ma non c'era nulla di male, anzi il moro la trovava una cosa bella, voleva dire che quella persona era davvero importante per la sua ragazza per arrivare a volerlo portare in un luogo come quello "Andrew, ma lo chiamavo Drew" rispose piano, accennando un sorriso malinconico, con gli occhi spenti e di una tristezza che procurò una morsa al cuore del riccio, non l'aveva mai vista così, così triste, seppur i suoi occhi non sprigionavano spesso felicità, anzi.
Chri rimase in silenzio, attendendo che Ry continuasse il suo racconto, non volendola forzare e continuando a regalarle dolci carezze tra i capelli "Era tutto quello che mi era sempre mancato... Un padre, un fratello, un migliore amico, forse, persino un nemico" la sua voce vacillava di tanto in tanto, destabilizzando il bergamasco che per quanto volesse consolarla sapeva che in quel momento lei avesse solo bisogno di essere ascoltata "Mi ha accolta come se fossi sua figlia a tutti gli effetti, ma poi il mio peggior incubo me l'ha portato via" si bloccò nuovamente sentendo gli occhi pizzicare, così distolse lo sguardo tornando ad appoggiare la sua guancia sul suo petto, cercando di nascondere il dolore che stava provando. Non si aspettava fosse così difficile parlarne così apertamente, ma in fondo c'era da aspettarselo, non aveva mai parlato di lui dopo la sua morte se non per brevi e intensi discorsi con Alexander "Non ti giudico, non l'ho mai fatto e mai lo farò" le baciò la nuca premendo dolcemente "Non so spiegare completamente a parole quello che valeva e vale per me, però non sono mai stata tanto felice come lo ero con lui al mio fianco, finché non sei arrivato tu" continuò rialzando lo sguardo "Me lo ricordi terribilmente per il modo in cui cerchi di restarmi accanto nonostante sia testarda come un mulo" Christian si accigliò leggermente pensando che potesse stare con lui solo perché gli ricordava un'altra persona "So che ora stai pensando che sto con te solo perché mi ricordi lui, ma non è così. Hai buttato giù muri che nemmeno i miei amici sono stati in grado di farlo" allungò una mano sulla guancia del ballerino che al suo tocco chiuse gli occhi, sapeva di angoscia e tristezza, ma c'era anche un pizzico di rabbia mescolata alla malinconia e al dolore che circondava il cuore della diciassettenne.
"Non so cos'hai o come fai..." sospirò portando il ragazzo ad aprire gli occhi "A fare cosa?" domando confuso "A rendermi felice e tranquilla, farmi smettere di pensare a tutti i casini che mi aspettano appena ci separiamo ogni volta che vado via... A ricucirmi il cuore solo con piccoli gesti" Meryl stava mettendo a nudo i suoi sentimenti e il riccio la osservava estasiato, qualcosa finalmente la stava portando a fidarsi di lui a trecentosessanta gradi, senza paure e questo lo rendeva molto felice "Perché voglio te, al cento per cento, te e i tuoi sbagli, te con i tuoi scheletri, te e i tuoi fallimenti, te e le tue vittorie. Voglio solo te stessa al mio fianco" le afferrò il volto portandola a spostarsi più in alto facendo combaciare le loro labbra. Christian picchiettò dolcemente la sua lingua sulle labbra rosee e morbide della ragazza che subito dopo le socchiuse lasciando che la lingua del riccio si facesse spazio nella sua bocca, iniziando una danza tutta sua. Si stavano innamorando perdutamente, non erano pronti a quell'amore, ma nessuno dei due era intenzionato a mollare l'altro, ormai era palese a tutti, anche a loro stessi, seppur non lo accettavano ancora del tutto.
Questo capitolo è stato scritto di getto, ora che sono sul pullman e guardo il paesaggio che lentamente già sta iniziando a cambiare, lasciando spazio ad un tramonto che si, è bellissimo e mi toglie il fiato, ma è terribilmente malinconico guardarlo all'interno di un autobus completamente vuoto, l'ho scritto così e non voglio cambiarlo, seppur è una cosa che faccio spesso (cambiare alcune parti prima di postare il capitolo), spero che le sensazioni che ho appena finito di avvertire scrivendo arrivino anche a voi dall'altra parte dello schermo.
Spero vi piaccia così com'è e mi scuso per eventuali errori, vi ringrazio del supporto e per i complimenti che ricevo sulla mia scrittura e su questa storia, davvero, grazie. 💜💚
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Plus qu'un ami/Christian Stefanelli
DiversosAmbientata fuori da Amici21. Gli avvenimenti non sono in ordine reale. 17/06/22