Il mattino seguente, quando mi sveglio, per qualche secondo non ricordo nè riconosco dove sono: un peso estraneo mi fa pressione sulla pancia e sento un caldo infernale. Aprendo gli occhi riconosco un braccio pieno zeppo di rune che mi stringe un fianco tenendomi stretta e bloccando ogni mio possibile movimento.
Alexander, di fianco a me, dorme come un sasso, la guancia destra appoggiata al cuscino e il viso rivolto verso di me. Faccio del mio meglio per combattere l'impulso di passargli una mano tra i folti capelli corvini. Resto immobile qualche secondo, cercando di fotografare questo momento con la mente.
<<Mi ero dimenticato quanto profumino i tuoi capelli la mattina>>. La sua voce mi fa sussultare. Avrei dovuto capire che non stava dormendo. <<E' quello shampoo che ho sbagliato a comprare quella volta? Sa tipo di milkshake alla banana.>> mi dice, ancora con gli occhi chiusi, l'ombra di un sorriso sulle sue labbra.
<<Si, è alla banana. Mi piaceva.>> non gli confesso di averlo ricomprato ogni volta solamente perchè mi ricordava lui: negli ultimi mesi mi sono aggrappata letteralmente ad ogni cosa mi potesse riportare alla mente qualche parte di lui.
Quando finalmente apre gli occhi e mi guarda, il suo sorriso scompare: forse la mia espressione malinconica l'ha riportato alla realtà, o forse non sono così attraente la mattina. <<Sei bellissima sempre, mattina, pomeriggio o sera. Non dovresti pensare queste cose di te stessa.>> risponde ai miei pensieri come le prime volte che abbiamo battibeccato, all'istituto. Ancora non ci conoscevamo bene e non sapevamo di poter ascoltare l'uno i pensieri dell'altra. In risposta, alzo gli occhi al cielo e distolgo lo sguardo. Sento il suo braccio lasciare il mio ventre - non ho più fatto caso al fatto che fosse ancora lì. <<Hai fame? Preparo i pancake, poi dovremmo allenarci. Tutto questo tempo lontani non ci ha fatto bene, probabilmente hai perso massa muscolare.>> mi dice, alzandosi dal letto e avviandosi verso la porta.
Come se fosse colpa mia se siamo stati lontani tre mesi.
Lo vedo bloccarsi sulla porta. <<Non è il caso di essere così acida.>> mi dice. <<Non sono acida, è la verità. Poi certo che ho continuato ad allenarmi, mica ho passato gli ultimi tre mesi a letto a mangiare schifezze. Piuttosto, tu che hai fatto? Ti ho sempre battuto nei combattimenti a coppie, immagino che dopo tutto questo tempo potrò letteralmente stenderti.>> gli dico, la mia espressione che indica una sfida. Lui si limita a schioccare la lingua sui denti divertito, girare i tacchi e andarsene verso la cucina.
Una volta raggiungo il bagno, lancio un'occhiata veloce al mio riflesso nel grande specchio anni '80. Bleah. Decisamente no.
"Smettila. Dico davvero."
La voce di Alexander mi riempie di nuovo la testa, strappandomi un sorriso. Sono un po' arrugginita e dimentico spesso di bloccargli il flusso dei miei pensieri. Devo stare più attenta. Decido di lavarmi velocemente il viso e pettinarmi i capelli, raccogliendoli in uno chignon basso fermato da diverse forcine. Se davvero ci alleneremo come una volta, i miei capelli dovranno essere particolarmente resistenti.
"I pancake sono pronti, ragazzina." mi comunica Alexander, attraverso il pensiero. Sorrido al pensiero di una colazione "normale", solo io e lui... e i suoi pancake. Alexander a primo impatto non sembrerebbe un tipo da pancake con fragole e lamponi, ma i suoi sono i più buoni che io abbia mangiato, e lo confermano anche Jace, Izzy e Clary. Hanno qualcosa di speciale: li ha preparati un gigante pieno di "tatuaggi" e con i capelli neri come la notte.
Un gigante buono. La maggior parte delle volte.
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutt*!!
Eccomi con un nuovissimo capitolo... Sto facendo del mio meglio per pubblicare contenuti nuovi ogni giorno. Il mio goal è di pubblicare capitoli leggermente più brevi, ma ogni giorno (esclusa la domenica e giorni in cui sarò in università per degli esami, spero possiate capire).
Abbiate pazienza con me! Grazie del supporto, anche dopo sei mesi di assenza. Significa moltissimo per me.
Un bacio,
Feda <3
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FALL IN LOVE WITH MY RUNES II - SHADOWHUNTERS
FanfictionSono passati sei mesi dalla cerimonia parabatai, tre dall'ultima volta in cui ho visto Alexander: stavamo combattendo contro quello che ci sembrava un esercito di demoni mutaforma, quando lui è stato ferito alla gola. Non ricordo molto, ma so che mi...