CAPITOLO 6

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Sogno ancora una volta le sue mani su di me, il suo corpo a contatto con il mio, i nostri respiri irregolari... Mi sveglio più volte durante la notte, poi decido di alzarmi per bere dell'acqua. Fa leggermente freddo nei corridoi dell'istituto per indossare soltanto un paio di pantaloncini e una canottiera. 

Dalla cucina, mi sposto verso la sala dell'addestramento: ci venivo spesso, la notte, quando riuscivo solo a sognare Alexander. Venivo qui, osservavo le sue armi e pensavo a come se la stesse cavando senza di esse, ovunque fosse. 

Accarezzo con l'indice la spada d'argento che usò durante il nostro primo combattimento: l'avevo sfidato a duello dopo che mi aveva chiamata ragazzina una volta di troppo. Neanche ci conoscevamo. Prendo in mano uno dei due pugnali che utilizzai io quel giorno e mi torna alla mente il momento in cui l'ho atterrato e glieli ho puntati alla gola. Ci sono anche le nostre tute da allenamento, ogni volta ridotte a brandelli e marce di sudore.  Guardandomi intorno, mi torna in mente che qui ci siamo dati il nostro primo bacio, dopo che era stato ferito da un membro del mini esercito di Christine, provocandomi la stessa ferita. E' stato il bacio più desiderato della mia vita, nonchè il più bello e passionale. 

<<Vorrei poter riprovare la sensazione della sue labbra sulle mie>> lo dico a bassa voce, ricordandomi gli insegnamenti di Monsieur DuBois riguardo il bloccare il flusso di pensieri. <<Puoi farlo.>> la voce di Alexander riempie la stanza, facendomi voltare bruscamente. <<Che cosa ci fai qui?>> gli chiedo, confusa e anche un po' in imbarazzo. Lui non mi risponde, ma si limita ad avvicinarsi lentamente a me, posizionandomisi di fronte. <<Alec...?>> gli chiedo quando lo vedo avvicinarsi sempre di più, spingendomi verso il muro. La sua mano destra sale piano dal mio braccio fino alla guancia, e il suo pollice scorre tutta la lunghezza del mio labbro inferiore. Quando le sue labbra toccano le mie, un calore sconosciuto mi inonda il ventre. Passione. D'istinto, mi stacco lentamente da lui e lo osservo meglio, la mia mano sinistra sul retro del suo collo. Stringo forte il pugnale nella destra e, con un gesto fulmineo, glielo ficco nel petto: la sua espressione passa dallo stupore alla rabbia in men che non si dica. 

L'incubus emette un suono gutturale prima di trasformarsi in cenere. Lascio andare tutta l'aria che tenevo bloccata in gola, e mi appoggio al muro. Un rumore mi fa voltare verso la porta: Alexander, Izzy, Jace e Clary sono in piedi, a bocca aperta. Mi stacco velocemente dalla parete.

<<Era un demone mutaforma. Un incubus.>> dico, scegliendo la spiegazione più semplice. <<Come sapevi che non ero io?>> mi chiede Alexander, scosso. Alzo gli occhi al cielo. <<Un incubus si ciba dei nostri desideri più profondi, prendendo le loro sembianze. Quando... - deglutisco- Quando mi ha baciata, ho sentito un calore molto diverso da... dal tuo.>> ammetto, un po' in imbarazzo. Lui non risponde, si limita a guardare per terra.

<<Hai baciato un incubus pensando che fossi io?>> mi chiede, alzando gli occhi con un sorriso beffardo. Sbuffo. <<Lui ha baciato me.>> ribatto. 

<<Ragazzi, qui il vero problema è un altro. Cosa diavolo ci faceva un incubus all'interno dell'Istituto? Come ci è entrato?>> Izzy ci riporta alla realtà, come sempre. <<Non credo che l'istituto sia il posto più sicuro dove stare, Jasmine.>> la voce di Magnus ci fa voltare tutti quanti, ed io mi limito ad annuire. 

<<Domani durante la riunione dirette tutto al Clave, che vi piaccia o no.>> ci dice Clary. <<Va bene.>> rispondiamo all'unisono, prima di avviarci verso le nostre stanze.


SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutt*! Eccomi con un altro capitolo... Fatemi sapere che ne pensate qua sotto nei commenti! 

Domani, essendo domenica, non pubblicherò nulla. Buon weekend e ci vediamo lunedì! 

Un bacio, 

Feda <3

FALL IN LOVE WITH MY RUNES II - SHADOWHUNTERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora