Quando arriviamo davanti alla serra di Aurora, un profumo familiare mi invade le narici: peonie, il fiore preferito di Christine. Ricordo la prima volta che sono entrata qui, l'anno scorso: credevo che Christine fosse morta, avevo lasciato non so quanti mazzi di peonie sulla sua tomba di Madrid.
Strano come possa cambiare la vita di una persona in un anno soltanto.
Godric mi fa strada tra i fiori e le piante, tenendomi per mano. Il suo tocco è delicato e sensuale: il suo pollice disegna piccoli cerchi sul dorso della mia mano sinistra. Alexander è pochi passi dietro a noi, percepisco la sua presenza. L'uomo-fata, di fianco a me, si avvicina al mio orecchio. <<Posso sentire le tue emozioni, Nephilim. So che mi stai usando per farlo ingelosire. E lo adoro.>> dice, ed io sento il calore del suo respiro sul collo. Fingo un risolino divertito, e Alexander ci affianca. Ha la mascella serrata, i pugni chiusi e gli occhi puntati dritto davanti a sè.
<<Smettila di flirtare con quella specie di farfalla.>> pensa, ma io lo ignoro.
Arriviamo davanti al gazebo fiorato dove un anno fa abbiamo incontrato Aurora per la prima volta, intenta a dondolarsi sulla sua altalena fatata. Godric mi lascia lentamente la mano, scoccando un altro bacio sul dorso.
Aurora è nella stessa posizione della prima volta che siamo stati qui, ma è ancora più bella di prima. Non pensavo neanche che fosse possibile: nessun tipo di imperfezione sul suo volto, il sorriso bianco come il latte incorniciato da due fossette perfettamente allineate, il trucco pesante ma impeccabile e colorato. Alzo gli occhi al cielo.
<<Oh, Shadowhunters. Finalmente.>> ci saluta con lo stesso tono di voce seducente che ha usato Godric nei miei confronti. <<Ciao, Aurora.>> ricambia Alexander. <<Ho fatto preparare alcune armi... particolari, solo per voi.>> ci informa, prima di alzare una mano e schioccare le dita. Una decina di fatine adolescenti entra nella serra, ognuna con in mano un'arma diversa. Penso ad Aaliyah, la sorella di Aurora, e a come, se avessi fermato Christine prima che accadesse tutto quel putiferio, ora sarebbe ancora qui.
<<Mia sorella è morta per mano di alcuni Shadowhunters malvagi, Jasmine. Voi siete stati gli unici ad offrirci protezione, e a vendicare la sua morte. Non rimuginare sul passato, so che a lei non farebbe piacere.>> Aurora mi sorprende, in senso buono. Abbozzo un sorriso mentre sposto lo sguardo sulle armi di ogni tipo che ci stanno quasi letteralmente sfilando davanti agli occhi.
La fata ce le spiega a una a una, mentre le ragazze le mettono in un enorme baule in legno. <<Queste, Shadowhunters, sono manette paralizzanti. Un paio paralizza l'intero corpo, l'altro paralizza solo le braccia. E' uno dei giochi erotici preferiti delle fate, non è vero Godric? - il ragazzo, qualche passo dietro di noi, annuisce mordendosi un labbro- so che ne farete buon uso anche in battaglia. O in altre occasioni.>> ci dice, facendomi spalancare gli occhi e seccare la gola. Deglutisco. <<Sono certo che ci saranno molto utili, in battaglia, Aurora.>> le risponde Alec, il tono malizioso che pareggia il mio usato con Godric. Mi mordo il labbro inferiore per evitare di dire qualcosa di stupido.
Quando alzo gli occhi su Aurora, lei mi sta osservando, un sorriso beffardo dipinto sul volto.
Oh, no.
<<Signorina Ramones, percepisco molte sensazioni diverse in te. Passione, gelosia, paura... Mi chiedo cosa possa portare una persona a provare così tante cose in un momento soltanto.>> mi analizza esattamente come l'ultima volta, facendomi innervosire. <<Sono certa che vincerete su quella strega di Chloe, ma nel frattempo, vi prego, fate sesso e chiudete questa storia di "ti desidero, ma non posso". Si può tutto, nella vita, Shadowhunters. Soprattutto quando siete due persone così dannatamente attraenti.>> continua, cogliendomi alla sprovvista.
<<Ti sbagli, Aurora. Non c'è nessuna storia da chiudere. Siamo parabatai e questo resteremo, abbiamo un lavoro da finire e lo finiremo. Grazie per le armi. Se ci puoi scusare, dobbiamo andare.>> dico, piegando la testa per salutarla. <<Stai mentendo a te stessa. Le fate non sbagliano mai.>> ribatte lei, ricambiando poi il saluto con un gesto veloce della mano.
Giro e i tacchi e mi avvio verso l'uscita, ma non prima di venire bloccata da Godric, che mi sta stringendo l'avambraccio destro per farmi voltare verso di lui. Alza la voce abbastanza da essere sentito sia da Alec, che da Aurora. <<Buona fortuna con il tuo belloccio, Jasmine. Se mai ti stancherai e vorrai... rilasciare la tensione... sai dove trovarmi.>> mi dice, abbassandosi per darmi un bacio leggero tra la mascella e il collo. Spalanco gli occhi, sorpresa da quel contatto così intimo.
<<Ok, questo è decisamente abbastanza. Andiamo.>>
Il braccio di Alexander mi afferra e mi trascina fuori dal portone della serra: non mi guarda in faccia neanche per sbaglio, ma percepisco la tensione in ogni sua parte del corpo.
Mi aspetta un fantastico viaggio di ritorno.
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutt*! Eccomi con un nuovissimo capitolo.
Che ne pensate di questa storia? Cosa pensate che succederà?
Fatemelo sapere lasciando un COMMENTO e non dimenticatevi di VOTARE questo capitolo!!
Un bacio,
Feda<3
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FALL IN LOVE WITH MY RUNES II - SHADOWHUNTERS
FanfictionSono passati sei mesi dalla cerimonia parabatai, tre dall'ultima volta in cui ho visto Alexander: stavamo combattendo contro quello che ci sembrava un esercito di demoni mutaforma, quando lui è stato ferito alla gola. Non ricordo molto, ma so che mi...