Capitolo 12 - Daniel

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Per colpa di un problema a lavoro, Daniel non era riuscito a girare costringendo l'intero cast a cambiare programmi per colpa sua. Si stava caricando troppo di lavoro, lo sentiva, e il suo corpo cominciava a ribellarsi. Spesso e volentieri infatti, aveva dei gran mal di testa e le vertigini.

Di giorno lavorava, di notte studiava le battute e quando aveva qualche buco di tempo si arrovellava il cervello per capire cosa stesse succedendo tra lui e Sergej. Quel ragazzo lo aveva rapito dal primo giorno che lo aveva visto, eppure era molto confuso. 

La sera aveva organizzato una cena a casa. Molto discreta, solo loro e del buon cibo. Dopo che lo aveva cacciato non era sicuro che il ragazzo si presentasse, ma voleva assolutamente vederlo e quindi per sdebitarsi gli aveva fatto fatto recapitare la colazione. Quella che Sergej gli aveva portato l'aveva mangiata volentieri appena lo aveva lasciato solo.

Era ormai tardi e di lui nessuna traccia, sarebbe arrivato? La cena si stava raffreddando e le sue speranze stavano svanendo, forse era il caso di togliere tutto, ma non lo fece. Restò lì imbambolato finché a mezzanotte qualcuno bussò. 

No, non era possibile.

Andò alla porta senza troppe aspettative, ma con il cuore a mille, e quando aprì si ritrovò Sergej, mani in tasca e sguardo basso, scocciato quasi. 

"Sei in ritardo" gli disse Daniel spostandosi di lato per farlo passare. Il ragazzo non disse nulla, entrò e basta restando poi impalato nella stanza, dopo lo condusse nell'altra stanza, dove c'era ancora il tavolo apparecchiato. Sergej guardò il tutto, sospirò e poi sussurrò: "Mi dispiace".

Daniel gli si avvicinò e, senza riuscire a parlare, gli accarezzò il viso fissandogli le labbra. Aveva una dannata voglia di baciarlo, ma non poteva. Gli sorrise e con il polpastrelli seguì la guancia, per poi scendere sul collo fino ad arrivare alla felpa. Lo guardò di nuovo, in cerca di consenso, non disse nulla, aveva solo un luccichio negli occhi e allora Daniel continuò. Non poteva baciargli la bocca, ma poteva sul resto del corpo. 

Non aveva esperienza con gli uomini, ma poco importava, si fece guidare dall'istinto. Gli sfilò la maglia e poi avvicinò la bocca alla spalla. Lo baciò delicatamente sulla clavicola, per poi ripetere il bacio ma più giù, scese sui pettorali, li accarezzò delicatamente assaporando il momento, poggiò le labbra sullo sterno e poi prese di mira il capezzolo.

Lo guardò ancora, ma Sergej non disse nulla anzi aveva il viso leggermente rosso. Daniel sorrise e spinse il ragazzo contro il tavolo, spostò i piatti alla meglio, lo prese per i fianchi e lo sollevò facendolo sedere poi ritornò dove si era fermato. Prima baciò il capezzolo con delicatezza fermandosi con le labbra più del dovuto, lo leccò e infine lo mordicchio. Sergej sospirò e gli strinse la mano sulla nuca. 

Gli piace... 

A quel punto mise da parte la delicatezza e cominciò a baciarlo con più passione su tutto il corpo. Con le mani gli strinse la schiena e lo attirò di più a se, piazzandosi per bene tra le sue gambe. Con il respiro corto e la voglia di volere di più gli sbottonò i jeans, Sergej sembrò esitare per un attimo e con un sospirò poggiò la mano sulla sua. 

"Tranquillo" gli sussurrò dolcemente e allora il ragazzo, dopo un lungo attimo, annuì e lasciò andare la presa. Daniel gli abbassò i pantaloni e, con l'aiuto di Sergej gli sfilò quel tanto che bastava per avere quello che voleva. Si leccò le labbra, guardò il suo membro e senza pensarci due volte lo prese. Le labbra lo avvolsero completamente e l'altro gli strinse i capelli. Con la lingua giocò sul glande leccandolo e poi fermandosi. Scese ancora di più, sentendolo in gola. 

"Daniel..." ansimò facendo crescere il desiderio di Danil. Lo leccò, baciò e face suo con la bocca. Era sublime e non voleva altro se non farlo per sempre, con le mani gli strinse le cosce, aumentò il ritmò e poi gli strinse delicatamente i testicoli. Non riusciva staccarsi da lui, sbirciò il volto con gli occhi senza staccare le labbra, salvo scoprire che aveva gettato la testa all'indietro. E' stupendo pensò dinanzi a tale bellezza.

"Non..." Sergej provò a parlare, la voce rotta "resisto" mormorò e per Daniel fu musica. Con una mano iniziò a toccarsi al di sopra dei vestiti mentre con la bocca continuò, stuzzicandolo e fermandosi quando lo sentiva irrigidirsi sotto di lui. Voleva godere nello stesso momento del ragazzo e il momento arrivò poco dopo. Sergej portò entrambe le mani sul collo dell'altro, Daniel lo sentì godere nella sua bocca e il suo sapore lo fece esplodere a sua volta. 

Una volta finito, entrambi senza fiato si guardarono e sorrisero. Daniel si portò dinanzi al ragazzo poggiandogli le mani sulla schiena e attirandolo a sé in una sorta di abbraccio. Sergej lo guardò e corrugò le sopracciglia "Hai..." con il pollice gli pulì l'angolo della bocca per poi leccarsi il dito. 
Daniel restò inizialmente incantato dalla scena e senza pensarci si avvicinò alla sua bocca per baciarlo. Sergej però scattò immediatamente all'indietro.

Daniel lo guardò seriamente e Sergej sospirò. "Per favore..." bisbigliò dolcemente, non lo aveva mai visto in quel modo.

"Di cosa hai paura? E' solo un bacio" gli disse l'uomo.

"Non la penso come te" asserì con convinzione il ragazzo. Senza dire nulla allontanò Daniel, si alzò dal tavolo e poi si rivestì velocemente "Vado via prima che mi cacci di nuovo" fece per andarsene, ma Daniel gli si piazzò di fronte. 

"Ti va di restare per stanotte?" chiese di slancio e Sergej lo guardò stranito. 

"Questa notte? Non esiste"

"Per favore..." gli disse allora Daniel, giocandosi la stessa carta che aveva usato lui poco prima. 

Sergej sembrò pensarci per un attimo e poi disse: "Resto un altro po' e poi vado via, ma ho un'altra regola"

Daniel non era preparato a quello "Quale?"

"Non devi mai più cacciarmi" e lo guardò con sfida.

"Non lo avrei mai più fatto" sussurrò Daniel riavvicinandosi a lui e poggiandogli una mano sulla guancia. Sergej si fece accarezzare per un attimo e poi si spostò tornando a guardarsi intorno.

"Hai bisogno di una doccia" gli disse dopo, indicandogli i vestiti sporchi.

"Vorresti farla con me?" ammiccò.

Sergej scosse il capo e intrecciò le braccia al petto "Idiota"

Daniel sorrise "Mi aspetti?"

Il ragazzo alzò le spalle, era un sì. L'uomo guardò il tavolo e quello che avevano combinato, quel cibo era ormai andato "Ordino qualcosa da mangiare, mettiti comodo, arrivo subito" l'altro annuì e Daniel si mise all'opera. Chiamò il suo autista chiedendogli di andare a comprare qualcosa da mangiare e poi si diresse al bagno per la doccia. Voleva davvero fare più velocemente possibile perché anche se più volte si era detto di non volersi fare coinvolgere in realtà voleva parlare con lui, conoscerlo. 

Forse davvero sono idiota.

È stato un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora