Capitolo 4 - Sergej

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Era nervoso. Molto nervoso.
Quel giorno si sarebbero tenute altre riprese, fortunatamente Daniel non sarebbe stato presente perché aveva delle parti da solo, ma era comunque sulle spine. Come se qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro.
Aveva fatto delle ricerche, come l'altro gli aveva suggerito, e quello che aveva trovato lo aveva sbalordito.
Daniel era il fottuto capo di tutto!
Questa cosa lo mandava fuori di testa. Gli aveva risposto male, gli aveva rovinato due completi e quasi lo aveva sfidato. Ma come poteva sapere contro chi si stava mettendo? Maledizione!
Camminò nervoso per il set, non ricordava nulla. In quel momento aveva solo paura di incontrare lui. Sospirò passandosi una mano nei capelli e poi prese un bicchiere d'acqua dal distributore del buffet.
"Ma perché devo essere così nervoso?" sussurrò a se stesso.
"Forse perché vuoi incontrarmi?" la voce alle spalle fece scattare Sergej che si volse in fretta ritrovandosi a due millimetri dal viso di Daniel "Giusto?" lo incalzò l'altro.
Sergej lo guardò interdetto, il bicchiere ancora stretto tra le dita. Avrebbe voluto rispondergli a tono, ma si morse la lingua.
"No," rispose deglutendo "sono nervoso solo per le scene."
"Va bene. Sono qui per osservarti" e gli fece l'occhiolino "Dopo non scappare, ho in mente un modo per farti ripagare tutto."
Sergej sospirò, se prima era nervoso adesso di più. Perché mai quel tizio ci teneva tanto a torturarlo?

Le riprese iniziarono, riprese infinite. Lo sguardo verde e tagliente di Daniel lo seguirono per tutto il tempo, tanto che non riuscì molto a concentrarsi e dovettero ripetere la scena più volte. Solo dopo il quinto tentativo, Sergej riuscì e fu libero.
Ad aspettarlo, come promesso c'era lui, l'odioso uomo che lo aveva ridotto così. Mai avrebbe immaginato di ritrovarselo sempre intorno.
"Sei stato..." sorrise "distratto. È così che di solito lavori? E quando avremo una scena insieme?"
Sergej ne aveva abbastanza "Se solo avessi distolto per un attimo lo sguardo la me, forse a quest'ora avrei fatto prima!"
Daniel socchiuse gli occhi, ci rimuginò sopra e allungò una mano sulla testa di Sergej. Cosa che paralizzò il ragazzo.
Che vuole fare? E cos'è questo buon profumo?
Restò fermo, con la bocca asciutta aspettandosi quella che forse era una carezza.
"Il mio sguardo allora ti mette in difficoltà?" E gli di avvicinò di più, intimidendo il ragazzo.
"Ehi!" Sbottò alla fine Sergej allontanando la sua mano con uno strattone "Che intenzioni hai?"
Per un attimo Daniel restò sbalordito poi alzò le spalle e gli tolse qualcosa dai capelli "Aveva un pelucco, volevo toglierlo."
Se prima era imbarazzato adesso di più. Pregò che nessuno li avessi visti e fece un passo indietro. "Parla e basta. Voglio tornare a casa!"
Daniel mise le mani nei pantaloni eleganti e annuì "Domani non ci saranno riprese, quindi mi farai da assistente per tutto il giorno. È un ordine!"
"Cosa?" Urlò, facendo girare qualcuno "Dovrei lavorare nel mio giorno libero?"
Daniel annuì svogliato "O questo o ventimila dollari."
Il ragazzo si morse il labbro inferiore e inveì contro se stesso "Ok..." bisbigliò alla fine contrariato.
"Ci vediamo alle sette dinanzi agli uffici della 'CineFly', la mia assistente ti porterà da me" e poi senza salutare, né avvertire andò via lasciando Sergej confuso, imbarazzato e senza parole.

È stato un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora