Capitolo 32 - Sergej

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Quel giorno sarebbe dovuta uscire la prima puntata della serie, ma Sergej che era seduto in aula intento a seguire una lezione, non riusciva ad essere tranquillo. Nonostante dovesse essere un giorno di gioia, sentiva dentro di sé che qualcosa non andava. 

La notte trascorsa con Daniel era stata a dir poco bollente, ma una volta terminato quando per l'ennesima volta gli aveva chiesto cosa fosse successo aveva risposto con un secco 'fidati di me' che lo aveva solo reso più irrequieto. Frustrato da quella situazione chiuse il libro di scatto e si alzò uscendo sotto lo sguardo stranito degli altri studenti. 

Da quando la sua vita si era capovolta a tal punto da essere sottomesso da un uomo? Tanto da struggersi per lui e restare così preoccupato? Il ragazzo che aveva sempre fatto strage di cuori, adesso si sentiva come un bambino a cui stavano togliendo un gelato. Era quasi disgustato da se stesso, come faceva ad essere così debole?

Turbato prese il cellulare con l'intento di chiamare Daniel, ma una notifica gli fece cambiare idea. Jeremi gli aveva mandato una foto di una rivista scandalistica chiedendo se fosse davvero Daniel. Visto che si erano trasferiti dal capo, aveva raccontato lui tutto.

 Con il cuore in gola aprì la chat e poi l'immagine solo per scoprire che sì, era davvero lui. L'uomo era al ristorante, mano nella mano con una bella donna e in quel momento Sergej si riscoprì non ad essere infuriato ma anche dannatamente e fottutamente geloso.

Lasciò perdere il fatto di chiamarlo, ma preso da qualcosa più forte di lui decise di andare direttamente in azienda. Per tutto il tragitto in moto si chiese come mai Daniel avesse preferito sbatterlo come un foglio di carta piuttosto che dirgli la verità e risolvere così il problema prima che diventasse troppo grande da gestire, per poi chiedersi se il capo gli avesse rivelato prima o poi la verità su cosa era andato a fare davvero la sera prima.

Arrivato in azienda, non fu troppo difficile per lui superare il cancello, in fondo aveva lavorato lì a lungo e, tramite il nuovo agente che aveva preso da poco proprio sotto consiglio della 'CineFly', ci sarebbero stati altri progetti. La parte più difficile fu entrare nello studio del grande capo. La segretaria non voleva farlo passare e solo dopo che le ebbe detto di avvertirlo che un ragazzo furioso, molto furioso era all'esterno finalmente fu fatto accomodare. 

"Sergej..." chiamò Daniel appena lo vide, pronto a fare il giro della scrivania e avvicinarsi a lui, ma il ragazzo prese il telefono e gli mise sotto il naso la foto. 

"Spiegami"

Daniel abbassò le spalle e prese un grosso respiro "E' tutta una finta, quella ragazza ha appoggiato la mano sulla mia, ma non volevo. Sono tornato subito"

Sergej restò a sentire la spiegazione, sapeva che quello che stava dicendo era la verità, m allora perché non dirglielo ieri?

"Non sarebbe stato più facile parlare prima?"

"Non credevo fosse importante"

Sergej alzò gli occhi al cielo e chiuse i pugni lungo il corpo "Se allora esco e sto mano nella mano con qualcun altro posso farlo? Ovviamente senza dirti nulla!"

A Daniel brillarono gli occhi e Sergej pensò di aver fatto centro, l'uomo non rispose e quindi il ragazzo continuò senza pietà: "Bene, allora stasera non aspettarmi..."

Si girò per andar via, ma Daniel gli afferrò per un braccio, fermandolo. "Cosa?" gli chiese arrabbiato.

"Io... scusami"

Sergej chiuse per un attimo gli occhi e prese un grosso respiro. "Mi dirai tutto?"

L'altro annuì, ma prima che potesse dire altro lo trascinò tra le sue braccia e lo strinse forte. Per dispetto, ancora arrabbiato, il ragazzo restò come un pezzo di legno appoggiato al suo petto. 

"Dovrò fingere ancora un altro po'. Puoi resistere?"

Sergej avrebbe voluto urlargli di no, ma poco prima si era ripetuto nella mente di essere un ragazzo forte, non una mammoletta e che poteva benissimo sopportare. Peccato che erano tutte bugie. Nonostante ciò sibilò: "Vedremo"

Molto probabilmente quello a Daniel bastò perché lo strinse di più e, Sergej, questa volta non poté resistere appoggiando, seppur svogliatamente, le mani sui suoi fianchi.

"Magari vengo anch'io" aggiunse poi il ragazzo. Ascoltò Daniel ridere e Sergej sentì la rabbia risalire "Ridi anche?"

Daniel scosse il capo e abbassò la testa per guardarlo "E' che mi piace il fatto che tu sia geloso. E' una bella sensazione"

"Vedremo quanto sarai geloso stasera..."

"Non scherzare."

"Non scherzo affatto!" lo stuzzicò Sergej "Questa sera esco con un amico!"

"Allora vengo anch'io" rispose di rimando Daniel, stringendo di più la presa. Voleva ricordargli che fosse suo.

Sergej allora lo allontanò con le mani e rimise il suo cellulare in tasca "Questa sera uscirà la nostra serie"

Daniel annuì e un sorriso spuntò sulle sue labbra. "La guardiamo insieme?" chiese e Sergej annuì quasi in modo impercettibile, allora Daniel continuò: "Pensavo di fare una seconda stagione" gli disse.

"Ah sì?" Sergej finse di pensarci e poi scosse il capo "Onestamente, visto che è tutta una recita, vorrei provare altro. Attrici nuovi, attori nuovi. Dicono che quel ragazzo... Omar, non sia male. Bel corpo, bel viso, ottima recitazione..."

Daniel, frustrato, strofinò i palmi tra di loro e lo guardò in cagnesco "Me la farai pagare all'infinito?"

Sergej alzò le spalle "Tu sei sicuro che non devi dirmi altro?"

Daniel scosse con vigore la testa, "Devo solo sopportare questa cosa e trovare una vita d'uscita. Mia madre sta provando in tutti i modi a farmi uscire ancora con lei"

A Sergej la cosa non piacque e gli di diede le spalle per non fargli vedere quanto in realtà fosse irritato. Ripesa la calma interiore, si volse di nuovo verso l'altro e lo fissò negli occhi "Come stai?" si era dimenticato di chiedergli la cosa più importante. La madre era tornata, lo stava tormentando ed era diviso tra lui e quella assurda situazione, non doveva essere semplice. 

"Devo ammettere che dopo tutto quel movimento..." cominciò a dire Daniel, al che Sergej che non era abituato sentì il viso colorarsi di rosso. 

"Smettila di dire certe cose"

"Non mi sembravi contrario, anzi il tuo volto era..." si stava vendicando? Lui?

"Vuoi che faccia le valige?" minacciò interrompendo di nuovo le sue parole. 

"Non oseresti mai!"

"Vedremo" e dicendo questo, non sopportando più quella situazione si precipitò all'esterno, giusto in tempo per intrecciare lo sguardo con una donna che stava per varcare la soglia dell'ufficio. Aveva lo sguardo freddo e un sorriso spietato, molto probabilmente voleva sembrare dolce ma a Sergej vennero i brividi. 

Che fosse... no, impossibile.


È stato un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora