Capitolo 7: Xavier

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"A volte ti alzi dal letto la mattina e pensi, non ce la farò,

 ma ridi dentro, ricordando tutte le volte in cui ti sei sentito in quel modo."

 Charles Bukowski

"Non hai nessun diritto di parola sulle mie cazzo di azioni Jordan!" Lo guardo di traverso pronto a prenderlo a pugni davanti a tutti i miei dipendenti.

"Non ci credo, abbiamo del lavoro da svolge fuori città e tu pensi a scopare! Cazzo ma dove hai la testa ultimamente?" Stiamo litigando da ben un ora, non si arrende è sempre stato così cocciuto.

"Sei troppo pesante, devi rilassarti una volta tanto, tu non scopi fratellino? Oppure ce l'hai troppo moscio per farlo?" Questa volta è lui a guardare me, il suo sguardo diventa duro, di rimprovero, di delusione e di disprezzo, è sempre stato così tu rispondi male e loro se ne stanno zitti e ti uccidono guardandoti in quel modo. La porta dell'ufficio si apre velocemente e nostra sorella Iris entra, indossa un tubino argento e la cosa per la millesima volta mi da fastidio.

"Smettetela di litigare, è il suo compleanno dopotutto." Spalanco gli occhi, un altra pugnalata al petto. Jordan si gira verso di me e osserva la mia espressione.

"Vedi! Non ci sei mai per me, ma per te io ci sono sempre e sempre ci sarò. Ma ora sono incazzato." Mi manda direttamente al cimitero con una semplice  frase, l'ho praticamente scordato.

"Jordan!" Lo chiamo prima che possa prendere l'ascensore ma troppo tardi, sono rimasto fermo davanti alla mia scrivania per cinque minuti  ed ecco le conseguenze.

"Tu e Jordan siete uguali, siete cocciuti e orgogliosi. Ti conviene chiedergli scusa al vostro modo o non ti perdonerà davvero mai più." Iris si siede sulla poltrona e mi guarda mentre socchiudo gli occhi come un deficiente.

"Perché avete litigato da far schifo?"

"Non ho risposto alle sue telefonate ieri sera, avevamo un contratto da revisionare insieme e gli ho praticamente dato il palo, lo avevo scordato." Abbassa lo sguardo e osserva per qualche minuto in silenzio i suoi tacchi bianchi a spillo.

"Io credo che Jordan voglia delle attenzioni, dopo aver saputo di mamma e di papà è cambiato moltissimo, non gli ho voluto chiedere se volesse uscire perché credevo... credevo che dovevate farlo solo voi due, gli unici due della famiglia che hanno sofferto di più, credo anche che tu come anche Carter e Jordan meritino una seconda possibilità per tutto, ma Jordan... Jordan sta perdendo anche questa seconda possibilità. Il modo in cui si comporta con me è cambiato non è più come prima, non sorride , non scherza, se ne sta con il muso giorno e notte. Quello che sto cercando di dirti è che... Avete bisogno di una pausa, voi siete stanchi, avete bisogno di non stare qui, di staccare la spina per un pò soprattutto tu." I suoi occhi marroni si increspano, diventano scuri dalla rabbia e dal rammarico. Ha sempre provato ad aiutarci ma siamo troppo orgogliosi ed egoisti per accettare il suo aiuto.

"Ci sto provando Iris, ma non ci riesco... non riesco proprio."

"Se tu cadi, se voi cadete... io cado con voi. Siamo fratelli, siamo uniti da un legame di sangue, siamo uniti dall'amore che abbiamo coltivato anche dopo i vostri traumi, se voi cadrete... sarò lì a rialzarvi uno ad uno lo giuro... è un promessa." Le sue guancia si tingono di rosso e le lacrime le bagnano, piange per un dolore non suo, piange per il dolore che infliggiamo noi, piange per il nostro dolore, piange perché lei sa il nostro trauma, lei conosce la nostra situazione.

"Chiamo Jordan, puoi dire a Joseph di prenotare una bella pizza nell'attico fuori città?" Si asciuga le lacrime, si alza e mi guarda negli occhi...

"Sono orgogliosa di te e sono felice di averti come fratello." Mi alzo anch'io, faccio il giro della scrivania e l'attiro a me in abbraccio, ciò di qui ho bisogno, la presenza dei miei fratelli è importante per la mia vita, senza di loro probabilmente starei cercando ancora di uscire dal buco nero del mio passato.

"Ora va scimmietta!" Scoppia a ridere e mi da un pugno bello forte sul petto.

"Vado leone." Mi regala un sorriso a trenta due denti ed esce dall'ufficio.

Unconditionally mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora