Le sue urla si sono estese per l'intero piano, chi corre verso il suo ufficio chi invece fa finta di niente e continua liberamente il suo lavoro come gli è stato ordinato. Ludmilla il mio capo reparto viene con naturalezza ed eleganza verso di me, non si smuove, i suoi occhi sono di un azzurro ghiaccio proprio come lei, fredda e distante con tutti.
"Il signor Miller la vuole nel suo ufficio, subito!" La verità? Mi aspettavo un tipo di richiamo più grazioso e gentile, annuisco e con passo incerto ma sicuro cammino verso il suo ufficio, la porta è semi aperta, busso piano e un flebile avanti mi incita ad entrare.
"Ludmilla ha detto che dovevo venire qui... è successo qualcosa?" I suoi occhi saettano veloci tra la porta e i miei occhi, i suoi occhi color caramello sembrano più accesi, più unici.
"Chiudi per bene la porta." Lo faccio, scatta la serratura e non ho nemmeno il tempo di potermi voltare che mi rinchiude tra il suo corpo e la porta alle mie spalle.
"Se ti dicessi che ho bisogno di sfogarmi, ma in modo carnale, mi offriresti il tuo corpo?" Mi lecca con estrema lentezza il lobo dell'orecchio facendomi gemere di piacere.
"Che cos'è successo?" Mi volta verso il suo viso e cerca in tutti i modi di risultare cattivo e distante.
"Sono malato oggi." Mi alza di poco la gonna infilando la mano al suo interno.
"Ti ho fatto una domanda, rispondi!" I suoi occhi ardono di piacere, aspettano solo un mio cenno, vuole scoparmi per sfogare la sua rabbia, usarmi come oggetto di piacere e poi gettarmi di nuovo nella mischia di persone che lavorano al suo servizio senza mai fermarsi, perché non dovrei concedermi ulteriori piaceri? Certo è il mio capo, ma di certo non è la mia prima volta con lui, sono stata praticamente divisa tra due fratelli, forse tra i più anziani.
"Si, ti lascerei il mio corpo." Mi guarda, non si muove. Cerca di trovare un tipo di insicurezze nelle mie parole ma non ne trova, perché lo desidero, desidero sentirlo, sentire come il mio corpo accende il suo.
"Bene!" Ringhia come non ho mai sentito nessuno in vita mia, mi alza la gonna con velocità, non lo fa con lentezza come la prima volta facendomi sentire speciale, no! Sta solamente usando il mio corpo per potersi sentire libero dai suoi problemi, e allora io lo lascio fare, lascio che uno come lui, uno come Xavier Miller mi scopi fino allo sfinimento senza farci sentire, fino alla fine senza farci scoprire.
"Non pensare." Mi penetra piano, il suo pene entra con una lentezza piacevole, mi sono completamente sbagliata, non mi sta usando, no... sta solo cercando qualcuno a qui dare il suo dolore e lui ha scelto me.
"Sei così stretta dannazione!" Spinge dentro di me velocemente, la lentezza scompare, le spinte si intensificano diventando sempre più veloci e frequenti. L'orgasmo si sta avvicinando, lui è così bello e sensuale che non riesco a resistergli, i suoi occhi non si chiudono mai sono sempre nei miei pronti a raccogliere ogni mia sensazione, ogni mia vibrazione ed ogni mia emozione. Mi da un ultima spinta veloce e violenta da farmi inarcare sulla parete alle mie spalle, fortunatamente ci siamo spostati più lontano dalla porta. Mi guarda cerca di captare qualcosa.
"Stasera passo a prenderti... vorrei parlarti di una cosa." Lo guardo in cerca di eventuali spoiler.
"Nulla di preoccupante spero..." Si inginocchia e mi sistema guardandomi negli occhi gli slip e la gonna che lui ha spostato.
"Non per te almeno." Mi sfiora il ginocchio e risale verso i seni fermandosi proprio lì.
"Quanto vorrei avere una vita normale, piccola ribelle." Mi annusa come fa un predatore con la sua preda.
"La senti strana?" Mi fissa, il suo sguardo diventa buio.
"Se tu conoscessi il mio passato, ribelle, tu ora non saresti qui. Saresti scappata come hanno fatto tutte le altre." Scuoto la testa.
"Tu sei il mio capo, sei una persona e meriti di essere ascoltato."
"Bene, stasera passo a prenderti con l'autista. Alle 22:00 non fare tardi." Mi prende per la nuca e mi attira a se in un bacio pieno di passione e di terrore, è la prima volta dopo due scopate che lui mi ha concesso un bacio, uno di quelli che segnano la giornata, uno di quelli che ti segnano l'anima.
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Unconditionally mine
ChickLitPericolo, amore, dolore, addii. L'amore era davvero tutto questo? il pericolo dovuto dal cuore, l'amore dovuto dall'odio, il dolore dovuto dalle sconfitte e gli addii dovuti dalle persone che più si amano. Elsa inizierà un nuovo cammino per la sua...