Capitolo 1

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-Sono io, buongiorno a tutti- annunciai entrando in casa Weelerh. Io e Nancy eravamo amiche da parecchi anni e ormai come da rito ogni giorno mi infiltravo a casa sua per fare colazione -Buongiorno cara- mi salutò Karen gentilmente mentre sventolava la spatola per i pancakes che aveva in mano, -Nanc è ancora sopra- mi informò Mike mentre giocava con il cibo sul suo piatto, con un gesto della mano lo ringraziai e mi precipitai su per le scale. Appena arrivata davanti la porta della camera la aprii -Ma stai ancora così?- le domandai notando che aveva addosso ancora il pigiama, -Non penso che oggi verrò a scuola- sussurrò chiudendo l'armadio e buttandosi sul letto -Hey, che succede?- chiesi preoccupata sedendomi di fianco a lei. -Jonathan non verrà qua per le vacanze- -Quel ragazzo è un cretino, non fraintendermi, gli voglio bene ma non si rende conto di ciò che si sta facendo sfuggire- esclamai alzando il tono di voce e agitando le braccia in aria -Possiamo discuterne al tuo ritorno? Stai facendo tardi- controllai l'orologio che avevo al polso e notai che, come al solito, aveva ragione -Ne parliamo dopo però- la misi in guardia puntandole un dito contro -Promesso-.
Uscii dalla stanza e scesi le scale fino a ritrovarmi in cucina -Nancy dov'è?- mi domandò Karen mentre poggiava delle cose dentro al lavandino -Non si sente tanto bene- la informai mentre salutavo la piccola Holly con la mano -Se hai finito ti do un passaggio, tanto dopo devo tornare- dissi a Mike, con un gesto della testa accettò e ci dirigemmo verso la macchina che si trovava nel vialetto.
-Allora, hai sentito Undi o Will di recente?- chiesi mentre tenevo lo sguardo sulla strada -Ogni tanto si, undi preferisce le lettere però- rispose tenendo lo sguardo fuori dal finestrino. Lo guardai di sfuggita per qualche secondo, eravamo cambiati così tanto in quei anni, mi ero affezionata a quel bizzarro gruppo di ragazzi per caso, Nancy non stava quasi mai a casa per via di Steve e io non sapendo dei loro appuntamenti mi ritrovano spesso nello scantinato dei Weelerh con i più piccoli. In poco tempo arrivammo davanti scuola, dopo aver posteggiato ed essere scesi dall'auto notai qualcuno in lontananza che si avvicinava a noi -Hey- ci salutò Robin affiancandomi -Da quando arrivi prima di me?- le chiesi ridendo -Da quando vengo in bici perché Steve è pigro- disse lei alzando le spalle. Poco alla volta gli studenti che si trovavano fuori iniziarono ad entrare e così facemmo anche io e Robin a passo lento.
Dopo un'intera giornata di lezioni estenuanti finalmente arrivò la pausa pranzo, di solito la passavo con Nancy nel laboratorio del giornale ma dato che io non ne facevo parte mi sarei sentita a disagio ad andarci da sola. Entrai in mensa e dopo aver preso il mio vassoio con il cibo diedi un'occhiata alla sala, un paio di braccia si agitavano in aria come per richiamare la mia attenzione e così mi avvicinai -Ciao Lizzie, perché non ti siedi con noi oggi?- mi chiese Dustin con voce allegra, diedi un'occhiata a quelli che stavano seduti con loro e dopo qualche secondo mi accomodai. All'improvviso si sedette un ragazzo a capotavola e con la faccia coperta da un giornale iniziò a leggere -Il diavolo è arrivato... In America. Dungeons and dragons all'inizio considerato un innocuo gioco di finzione, ora mette in allarme genitori e psicologi, gli studi hanno collegato il comportamento violento del gioco dicendo che promuove: il culto satanico, il sacrificio rituale, la sodomia, il suicidio e persino... l'omicidio- esclamò posando l'opuscolo sul tavolo e facendo ridere il resto delle persone del tavolo alla quale stavo seduta -La società deve incolpare qualcuno, siamo un'obiettivo facile- rispose il ragazzo seduto di fianco a Dustin -Esatto, siamo degli svitati perché ci piace giocare ad un gioco di fantasia- continuò il ragazzo dell'articolo, dopo qualche secondo saltò sul tavolo e riprese il suo discorso per far si che anche tutti gli altri potessero sentite ciò che voleva dire -Ma... la passione per la banda, per la scienza o per le feste. O per un gioco in cui e devi buttare la palla nella cesta del bucato- continuò a gridare lui camminando lungo il tavolo -Vuoi qualcosa svitato?- gli domandò Jason, il capitano della squadra di basket, in tutta risposta il ragazzo si infilò due dita tra i capelli per imitare le corna del diavolo, emise dei suoni gutturali e gli sorrise. -È conformismo forzato- ammise tornando al suo posto -Ecco cosa uccide i ragazzi- urlò balzando giù dal tavolo e spaventando una studentessa che passava -È quello il vero mostro- concluse sedendosi e addentando un frutto -E tu, chi sei splendida fanciulla?- chiese guardandomi intensamente -Lizzie Pierce- risposi sostenendo il suo sguardo -Piacere, Eddie Munson- si presentò sorridendo -Senti Eddie, noi ti volevamo chiedere una cosa- disse Dustin con aria preoccupata mentre si sfregava le mani tra loro -Dovremmo spostare l'incontro di questa sera, Lucas sarà alla partita così come tutti gli altri sostituti- lo precedette Mike spiegando il problema -State chiedendo di rimandare il culto di Vecna? Posso essere sincero? Io annaspo a fatica nelle materie, se non sbaglio questo, il prossimo mese salirò su quel palco, guarderò il preside dritto negli occhi, lo saluterò a modo mio, acchiapperò quel diploma e me ne andrò via di qui- ammise vittorioso camminando per la mensa -Non l'hai anche detto l'anno scorso e due anni prima?- chiese uno del hellfire ridendo -Si si, erano un mucchio di stronzate. Quest'anno è diverso, questo è il MIO anno. Me lo sento, è l'86 bellezza- continuò facendomi l'occhiolino -Ciò vuol dire che voi siete il futuro Dustin e Mike, trovate un sostituto per stasera- gli confessò mettendogli le mani sulle spalle -Lo abbiamo già in realtà- esclamò esuberante Dustin -E di chi si tratta?- chiese Mike squadrandolo con aria interrogativa -È Lizzie- in tutta risposta io lo guardai con sguardo minaccioso -Tu sai giocare?- mi domandò Eddie -Potrei saperne qualcosa- esclamai tenedo i miei occhi sui suoi -Non ci credo- -Non mi mettere alla prova Munson, ci vediamo questa sera- senza sentire ciò che avevano da dire uscì dalla mensa lasciando il mio pranzo sul tavolo.
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Ciao a tutti, per chi non mi conosce ancora, mi chiamo Giulia. L'uno luglio ho terminato di vedere la quarta stagione di Stranger things e mi è sembrato doveroso scrivere una storia sul mio amato Eddie, perché oltre ad essere un bel ragazzo è anche un personaggio abbastanza interessante sotto parecchi punti di vista. Spero che la storia vi possa piacere, se è così lasciate una stellina o un commento❤🎧

Il nostro anno ~Eddie Munson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora