Capitolo 2

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Quello stesso giorno alla fine delle lezioni mi diressi verso il parcheggio dove si trovava la mia macchina, -Che sono quelle facce tristi?- domandai a Mike e Dustin che stavano camminando al mio fianco -Lucas vuole che andiamo alla partita del campionato questa sera, si è impegnato tanto- mi informò quest'ultimo -Sono andata a tutte le partite e non ha mai giocato una volta, ovviamente ci tiene però non vi può obbligare se avete altri impegni- gli risposi mentre facevo scattare la serratura dell'auto -Avete bisogno di un passaggio?- chiesi prima di sedermi davanti al volante -No grazie, ci vediamo dopo- mi rispose Mike infilando la testa dentro la macchina dal finestrino dopo che l'avevo abbassato.
Dopo diversi minuti mi ritrovai sul vialetto di casa Weelerh. -Ciao Lizzie- mi salutò Ted mentre stava seduto sulla poltrona davanti la tv -Buon pomeriggio, Nancy è ancora di sopra?- -Si si, vai pure- senza aggiungere altro salii le scale -È tornata la fonte della tua salvezza- esclamai spalancando la porta della camera -È andata bene oggi?- mi chiese mentre lanciavo la borsa sulla scrivania e mi sedevo di fianco a lei -Tutto ok. Tuo fratello e Dustin mi hanno incastrato per questa sera- -Ma questa sera c'è la finale- mi ricordò nel mentre che si alzava dal letto, -Lo so ma del resto non mi è mai importato più di tanto degli sport scolastici o cose simili- -Fai come preferisci allora- concluse lei prendendo degli abiti puliti -Nancy, sai che non puoi rimandare l'argomento per sempre vero?- abbassò di poco la testa e iniziò a giocherellare con i vestiti che aveva tra le mani. -Non so perché stanno andando così le cose tra me e Jonathan- ammise tenendo lo sguardo basso -Facciamo così, domani andiamo in giro per negozi alla fine di scuola e dopo vieni a dormire da me e parliamo di tutto ciò che vuoi- proposi mettendole una mano sulla spalla, -Ti voglio bene- sussurrò guardandomi negli occhi -Del resto è impossibile non volermi bene- dissi facendola ridere.
Passai l'intero pomeriggio con Nancy e mezz'ora prima dell'orario stabilito ci trovammo davanti scuola, -Ci vediamo qua fuori appena finisce la partita. Se vedi Lucas, fagli gli auguri da parte mia-. Mi avviai verso i sotterranei dove trovai Mike e Dustin -Anche io voglio una di quelle- ammisi indicando le loro magliette -Che ti avevo detto Mike? Sapevo che ti sarebbe piaciuta e ne ho fatta fare una solo per te- dopo aver ringraziato Dustin e preso la maglia mi infilai in un'aula e caso e mi cambiai, -Possiamo andare ora- esclamai sfoggiando il mio nuovo capo d'abbigliamento e infilando quello vecchio dentro la borsa.
I ragazzi mi fecero strada verso la stanza dove si riuniva Hellfire club ed aprirono la porta -Ma guarda un po' chi si rivede- esclamò Eddie mentre stava suduto sul suo trono, -Di che classe e livello sei?- domandò piazzandosi davanti a me -Nano di primo livello?- ironizzò facendo ridere tutti i presenti, -Il mio nome è Lady Applejack e sono ladro mezzo elfo caotico buono di livello 14. Attaccherò alle spalle ogni mostro che lancerai e lo avvelenerò e sorriderò mentre lo guarderò morire di una morte lenta ed agonizzante. Allora, giochiamo o continuiamo a parlare? Mi sto annoiando parecchio- esclamai mettendomi su una delle sedie che si trovavano intorno al tavolo, continuando a guardarmi Eddie mi tese una mano e sorrise -Benvenuta a Hellfire- in tutta risposta gli strinsi la mano sorridendo vittoriosa.
-I cultisti incappucciati cantano... Ave signore Vecna, ave signore Vecna. Si voltano, si tolgono i cappucci e riconoscete la maggior parte di loro, ma c'è uno che non riconoscete, la sua pelle raggrinzita, disidratata e inoltre non è solo il braccio sinistro che gli manca... ma anche l'occhio- gridò alzandosi in piedi e comprendo l'occhio con una mano, tutti noi iniziammo a gridare negando tutto, -No no cazzo, Vecna è morto- sbottai io puntando un dito contro Eddie, -Cosi si credeva bellezza, cosi si credeva. Ma Vecna vive!- concluse lui rimettendo al suo posto la statuetta di Vecna.
-Siete stanchi, siete feriti. Scappate davanti a Vecna ed ai suoi cultisti o restate e combattete?- domandò Eddie guardandoci uno ad uno -Combatteremo fino alla morte- ammise Dustin con aria di sfida -Fino alla morte- dicemmo a ripetizione tutti sbattendo le mani sul tavolo, dopo diversi tiri di dadi più fallimentari che altro domandammo un time out. -Odio dirlo ma dobbiamo scappare, non c'è altro da fare- ammise uno dei ragazzi, -Ma non avevamo detto fino alla morte? Gli restano 15 punti ferita e a noi abbiamo ancora due giocatori- tentai di far ragionare gli altri, la voce di Eddie che proveniva da dietro di noi ci richiamò -Hey, se mi è consentito intervenire, signori miei, Lady Applejack. Ammiro la passione ma è saggio prendere a cuore la preoccupazione di Garrett il grande, non c'è alcuna infamia nella ritirata. Non provate a fare gli eroi, non oggi. Ok?- -Dacci un secondo- rispose Dustin ricomponendo il cerchio -Quanti punti rimangono a te e Lizzie?- domandò Mike -Dodici- rispondemmo all'unisono -È rischioso ma dovete decidere voi due- concluse il piccolo Weelerh -Uccidiamo quel figlio di puttana- dissi girandomi verso Eddie, in tutta risposta lui sorrise. Dustin lanciò il primo dado, eravamo tutti con il fiato bloccato in ansia di vedere il numero. "11" -L'HAI MANCATO!- urlò Eddie mentre scuoteva la testa dalla felicità. Presi il dado tra le mani, lo lanciai e intorno a me tutti pregavano per il risultato. "20" -Si, colpo critico- iniziai a dire saltando per la gioia e puntando un dito nella direzione di Eddie -È per questo che si gioca- rispose lui facendo un inchino e allungando le braccia sopra al tavolo. Uscimmo tutti quanti fuori da scuola e solo allora mi accorsi di aver dimenticato i miei fascicoli -Hey, torno dentro un'attimo. Mike, Dustin aspettatemi davanti l'auto- e così dicendo mi riavviai nei sotterranei, aprii la porta e notai Eddie di spalle che sistemava -Lo scontro è già finito, ti è andata male amico- affermò lui non voltandosi -Molto interessante il fatto che credi di avere degli ammiratori, in realtà però ho lasciato qua i fascicoli- ammisi avvicinandomi al tavolo. -Ah, sei tu- -Sei così scontento di vedermi?- chiesi assumendo una finta aria triste e mettendolo leggermente in imbarazzo. Recuperai il fascicolo e aprii la porta, -Ci vediamo in giro Munson- lo salutai sorridendo -Ci vediamo bellissima-.
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