Appena rientrati in macchina cadde il silenzio, durante il tragitto io e Steve controllavamo Max dagli specchietti, -Gira qua- esclamò lei ad un certo punto -Qua?- chiese Dustin con voce interrogativa dopo aver letto il cartello, avevo già intuito che quella era la nostra meta ma fino alla fine avevo sperato di sbagliarmi, quella di Billy era una ferita ancora molto aperta, non solo per me, cercavo di non darlo a vedere però. Max scese dalla macchina e senza dar spiegazioni Lucas la seguì -Non si da per vinto il caro Sinclair- disse Steve guardando i due dal finestrino -Il primo amore è sempre quello più speciale- ammisi giocando con i bracciali che avevo al polso -Tu l'hai mai provato?- domandò Steve dopo diversi minuti -Cosa?- -Il primo amore- rispose lui non distogliendo lo sguardo da me -Il primo amore è anche quello più vero, è il sentimento che non ti rendi conto di provare fino a quando uno dei due si fa avanti, cresce silenziosamente dentro di te e ti consuma ma non negativamente. Quando si ama qualcuno per la prima volta si è spensierati, si sta bene, si è felici, si pensa che durerà per sempre però è destinato a finire. Perché il primo amore è anche quello immaturo che ti servirà a crescere ma in realtà il sentimento non cesserà mai, lo porti inconsciamente dentro al cuore fino alla fine- conclusi respirando pesantemente, senza aspettare risposta uscii dalla macchina e mi poggiai sul cofano, fissai da lontano la lapide, quella maledetta lapide che non doveva nemmeno esistere, le cose non dovevano andare in quel modo. Chiusi gli occhi e le immagini di quella sera mi passarono per la mente velocemente, ma ogni secondo creava una ferita sempre più grande, mi venne la pelle d'oca e senza rendermene conto mi ritrovai le guance bagnate e le ciglia umide. -Ok, basta così le abbiamo dato già troppo tempo!- ci avvisò Steve uscendo dalla macchina, sbattendo lo sportello ed avviandosi verso Max, io lo seguii a ruota -Max dai andiamo- disse lui avvicinandosi sempre di più -No, no, Max svegliati- continuai a ripetere gettandomi per terra e scuotendola dalle spalle -RAGAZZI- gridò Steve di fianco a me per chiamare gli altri -Max devi andare via da là- urlava Lucas stritolandole il braccio -Chiama Nancy e Robin, subito- ordinò Steve a Dustin che iniziò a correre velocemente verso l'auto -Svegliati Max, ti prego- ripetevamo all'infinito nella speranza che ci dicesse qualcosa -La sua canzone preferita, ora- urlò Dustin tornando di fretta e gettando a terra tutte le cassette che aveva trovato -Dove sta?- domandai tra me e me cercando una canzone in particolare, "Running Up That Hill" lessi dopo poco, -Questa, metti questa- esclamai lanciando la cassetta a Steve che aveva il walkman tra le mani, le mise le cuffie ma non si svegliò, -Non succede nulla- gridai alzandomi in piedi, qualche minuto dopo il corpo di Max si staccò dal suolo ed iniziò a volare per poi fermarmi a mezz'aria -Prendimi in braccio- proposi a Steve -Lizzie, che stai dicendo?- chiese lui in preda all'agitazione -Aiutami a raggiungerle almeno i piedi- gridai tentando di mettere in atto ciò che avevo detto -Cazzo, non ci arrivo- urlai cercando un altro metodo per aiutarla -Max, se ci senti, sappiamo che puoi lottare- esclamò Lucas nella speranza che la ragazza dai capelli rossi cadesse per terra -Max ti prego torna da noi- urlavamo a perdi fiato con le mani tra i capelli. Dopo qualche secondo infinito lei ricadde sul suolo accanto a noi -Non mi lasciare, non mi lasciare- ripeteva tenendo stretto il braccio di Lucas mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime -Siamo qua ora, stai tranquilla-.
Una voce proveniente molto probabilmente dalla ricetrasmittente mi svegliò -Dustin, Dustin, ci sei?- chiedeva a ripetizione Eddie -Hey, Dustin dorme- risposi con voce assonnata -Ciao bellezza, è un piacere sentirti- esclamò ridendo -Che succede Eddie?- -Avrei bisogno di una consegna di cibo, ho finito tutto- rispose -Ma stai mangiando?- domandai sentendo i suoni che emetteva -Si, ho trovato una lattina di pasta nella casa di fianco- rispose continuando a masticare -Sei uscito? Ma sei scemo?- iniziai ad aggredirlo verbalmente mentre mi dirigevo verso le scale -Non avevo altra scelta- si giustificò continuando a mangiare ciò che aveva trovato -Torna dove stavi, dammi il tempo e ti porto tutto- conclusi avviandomi in cucina -È così bello che siate così uniti- esclamò Karen mentre poggiava dei pancakes su un piatto -Potreste farlo anche in altre case- mormorò Ted leggendo il giornale che aveva davanti. Mi avvicinai lentamente a Max e mi sedetti di fianco a lei -Che disegni?- le chiesi notando i fogli sparsi per il tavolo -Ciò che ricordo di quello che ho visto- sussurrò continuando a colorare, aspetammo gli altri per fare colazione e dopo aver parlato a proposito dei disegni di Max decidemmo di andare nella presunta casa collegata a Vecna -Per quanto mi piacerebbe venire con voi nella casa degli orrori devo raggiungere Eddie, ha chiamato questa mattina- li informai riempiendomi il bicchiere di succo -Mi ero dimenticato di lui- esclamò Dustin sbattendosi una mano sulla fronte -Non ti preoccupare,vado a fare della spesa e gli porto il tutto- li avvisai alzandomi in piedi -Vai sola?- chiese preoccupato Steve -Vado al supermercato, non penso che Vecna si nasconda tra i surgelati- dissi dirigendomi verso la porta -Ci vediamo dopo- conclusi uscendo di casa.
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Scusate la mia assenza e il capitolo corto, oggi pubblicherò altre parti per farmi perdonare. Se la storia è di vostro gradimento lasciate una stellina o un commento, al prossimo capitolo❤🎧
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Il nostro anno ~Eddie Munson~
FanfictionUn gruppo di ragazzi si ritrova costretto ad affrontare di nuovo una minaccia appena arrivata in città. Elizabeth è una ragazza di 18 anni e abita ad Hawkins da tutta la vita, dopo gli attacchi provenienti dal sottosopra, lei e i suoi amici cercano...