Capitolo 12

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Appena varcammo la porta di casa mi sentii destabilizzata, insomma, era uguale a quella dove passavo le mie giornate ma a differenza dell'altra, questa poteva essere in grado di ucciderci tutti quanti.
-Nance tua madre non sarebbe felice di vedere casa vostra in questo stato-
scherzai fermandomi sul pianerottolo delle scale mentre gli altri si addentravano al piano di sopra, nel totale silenzio udii delle voci
-Ma lo senti pure tu?-
chiesi a Steve che si era fermato di fianco a me
-Dustin-
dimmo all'unisono ripercorrendo i pochi scalini che avevamo salito.
-Se lo sentiamo vuol dire che sta in casa dei Weelerh e calcolando che stanno parlando di Vecna e altro in cucina vuol dire che c'è qualcosa che non va-
ragionai camminando per la lugubre stanza
-DUSTIN-
urlò ripetutamente Steve nella speranza di farsi notare
-Non penso che ti possa sentire-
ammisi guardando un punto non preciso nel tetto
-Provare non costa nulla-
e così dicendo gridammo parecchie volte ma senza risultati.
-Ma che state facendo?- domandò Nancy allibita mentre scendevano la rampa di scale
-Quella merdina di Henderson è qua da qualche parte-
li avvisò il ragazzo di fianco a me facendo cenno di stare zitti e ascoltare. E di nuovo udimmo la voce di Dustin così decidemmo di provare a contattarli in un altro modo.
-Will e Joyce comunicavano tramite le luci-
ricordai avviandomi verso gli interruttori delle lampade, ci avvicinammo lentamente al lume del soffitto e con un dito tracciai una linea immaginaria in mezzo a quella strana polvere che si era creata. -Conoscete il codice morse?-
chiese Nancy non distogliendo lo sguardo dal soffitto
-No-
mormorò Eddie
-So solo come si dice Sos, può essere utile?-
quella sua constatazione mi fece ridere ingenuamente e in pochi secondi il suo sguardo si scontrò con il mio.

-Ragazzi siete voi?-
dopo interminabili minuti la voce di Dustin arrivò alle nostre orecchie
-In camera di Nancy tra due minuti-
sentenziò la voce del ragazzo che stava nella vera Hawkins e senza farcelo ripetere due volte ci precipitammo di sopra.
-Vedete qualcosa?-
ci chiese lui dopo esserci seduti per terra davanti al letto, passai il mio dito nuovamente su quella strana polvere rossa che aleggiava davanti ai nostri visi
-Perfetto-
urlò Dustin insieme ad altre persone. Senza aspettare scrissi nel vuoto più totale una parola "Bloccati"
-Non potete passare dal Water gate?-
ci domandò non capendo il problema -Che sarebbe il Water gate?-
chiese Eddie confuso mente poggiava il mento sulla mia spalla
-Un portale nell'acqua-
dedussi spiegando anche agli altri e spostando di poco il mio sguardo nella sua direzione
-Carina questa-
mormorò Steve che si trovava di fianco a me. "Guardiano" scrissi per fargli capire che la sua idea era impossibile da effettuare,
-Abbiamo ipotizzato una cosa, in ogni luogo dell'omicidio c'è un portale. Quindi non vi resta che andare in quello più vicino cioè a casa di Eddie ed uscire da là-
ci spiegò Henderson
-Che cosa significa?-
chiese Nancy non capendo il discorso
-Vecna ha aperto un portale in ogni luogo dove c'è stato un'omicidio. Dustin è un cazzo di genio-
ammisi saltando in piedi.
-Quanto dista il tuo caravan da qua?-
domandò Nancy a Eddie
-Sette miglia circa-
esclamò passandosi una mano sul viso -Nancy, non hai delle biciclette in garage?-
chiese Robin
-Si torna ai vecchi tempi cari miei-
dissi avviandomi presso il garage dove tenevamo le nostre vecchie bici.

Appena arrivati al campo caravan ci fiondamml verso casa di Eddie, aperta la porta e varcata la soglia notammo un ammasso rossastro sul tetto -Qualcosa si muove là-
ci fece notare Robin che aveva un'aria tutt'altro che tranquilla, facemmo dei passi all'indietro dato che ciò che si trovava dentro quel coso schifo non faceva altro che muoversi
-Porca puttana-
gridai quando il portale si spaccò e fece cadere dei liquidi altrettanto più schifosi
-Ciao-
ci salutarono i quattro ragazzi che stavano d'altra parte
-Bambini miei, non sono mai stata più felice di vedervi-
ammisi poggiando una mano sulla spalla di Eddie per sorreggermi dopo lo spavento.
-Aspettate là-
ci urlò Erica mentre si allontanavano -Carina casa tua-
dissi rivolgendomi ad Eddie mentre guardavo in giro
-Non fa così tanto schifo nella nostra Hawkins-
scherzò seguendo i miei passi e facendomi sorridere. Lo guardai negli occhi, ormai era diventata una cosa inevitabile, erano come attratti dallo sguardo altrui e non potevo far a meno di ripensare al bacio di qualche ora prima
-Che c'è?-
chiese lui sorridendo e scuotendo le spalle
-Niente, mi chiedevo solo se la tua aria da cattivone misterioso attirasse parecchie ragazze-
risposi senza nemmeno riflettere
-Di solito preferiscono star lontane dallo svitato della scuola-
ammise abbassando lo sguardo sul pavimento
-Hai detto bene, di solito. Dopo un po' la vita monotona ti stanca, se c'è un po' di pazzia invece la situazione è completamente differente-
gli dissi facendo un passo nella sua direzione, in risposta lui rialzò il capo e i suoi spledidi occhi nocciola si posarono di nuovo nei miei completamente opposti per via del colore chiaro
-Cosa intendi?-
mi domandò avvicinandosi leggermente
-Che se ti avessi dato quel bacio in un momento o in un luogo qualsiasi lo avresti dimenticato, così invece ti rimarrà impresso per sempre-
gli sussurrai nell'orecchio dopo aver fatto altri passi nella sua direzione, eravamo così vicini che potevo sentire perfettamente il rumore del suo respiro velocizzarsi
-Sono pronti qua-
urlò Steve dall'ingresso richiamando la nostra attenzione
-Che si fa allora?- chiesi notando la fune che pendeva in entrambi i mondi -Saliamo e scappiamo da qua. Io faccio da cavia-
concluse Robin arrampicandosi e cadendo sul materasso che si trovava dall'altra parte
-Tocca a te-
mi avvisò Nancy dandomi un colpetto sulla spalla
- Ci vediamo dall'altra parte allora-
esclamai girando il capo nella direzione di Eddie, senza farmelo ripetere due volte feci la stessa cosa della ragazza prima di me
-È stato quasi divertente-
dissi ridendo e spostandomi dal materasso.
-Avanti il prossimo-
gridò Dustin che coordinava tutto quanto, dopo qualche secondo pure Eddie ci raggiunse e gli porsi una mano per aiutarlo
-Grazie-
mormorò mettendosi in piedi distrattamente,
-Nancy, Steve aspettiamo solo voi due, direi di rimandare a dopo le dichiarazioni-
urlai dopo qualche secondo ma non ricevendo risposta mi avvicinai di più al portale potendo constatare che uno dei miei incubi più grandi incubi stava diventando realtà di nuovo.
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