Capitolo 3

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Pov's Eddie
Dopo l'incontro con l'Hellfire mi diressi verso casa mia con Chrissy -Aspettami un attimo qua- le dissi dopo essere entrati, andai in camera e cercai la droga da venderle, -Trovata- urlai dopo qualche minuto, mentre camminavo per il corridoio notai le luci sfarfallare. -Chrissy- dissi saltando verso di lei, era bloccata completamente, muoveva leggermente soltanto gli occhi che aveva rivolti verso l'alto. -Chrissy, andiamo- esclamai scuotendola -Svegliati Chrissy, non mi piace tutto ciò, svegliati Chrissy- urlai in preda all'agitazione -Chrissy d...- improvvisamente i suoi piedi si staccarono dal suolo -Ma cosa sta succedendo?- urlai allontanandomi con le mani tra i capelli. Il suo corpo ormai arrivato quasi al tetto iniziò a deformarsi, le braccia, le gambe, la mascella e per ultimo gli occhi, poi cadette per terra con un tonfo. Lanciai un urlo di terrore, mi alzai in piedi e scappai il più velocemente possibile da tutto ciò che avevo appena visto.

Pov's Elizabeth
Come tutti i giorni quella mattina mi trovavo a casa Weelerh, Karen e Ted non erano ancora tornati dall'aeroporto dove avevano lasciato Mike. -Alza un po'- disse Nancy riferendosi al volume del televisore -È stato trovato il cadavere di uno dei ragazzi che frequentano Hawkins High school, restate collegati per maggiori informazioni- sentendo quelle parole mi venne la pelle d'oca -Cazzo, non di nuovo- sussurai facendo cadere le posate sul piatto -Hey, ma Max non sta là?- chiese Nance mentre guardava attentamente la tv -Si, sta in quel campo pure lei- le risposi con voce agitata e distrattamente. Dopo qualche minuto sentimmo la porta d'ingresso aprirsi -Ragazze, siamo tornati- ci avvisò Karen mentre si avviava in cucina da noi -Mamma, noi usciamo. Holly è sul divano- concluse velocemente la mia amica trascinandomi per un braccio fuori da casa sua, -Ti prego, non lo dire- la supplicai dato che avevo già capito le sue intenzioni -Noi dobbiamo andare là e capire cosa succede- disse lei confermando ogni mio dubbio -Nancy, noi non dobbiamo. Godiamoci gli ultimi mesi liberi che abbiamo prima del college. Non tutto ciò che succede riguarda il sottosopra- cercai disperatamente di convincerla -Lizzie, pensi realmente che sia stato uno dei Munson quindi?- mi chiese lei scuotendo le spalle -Che c'entrano Eddie e suo zio ora?- -Davvero non hai riconosciuto la casa? È la loro-. Conoscevo Eddie da pochissimo, anzi, non lo conoscevo proprio ma di certo non mi sembrava il tipo che va in giro ad ammazzare studenti. -E va bene Nance ma è l'ultima volta che faccio una cosa simile con te- entrammo in macchina e dopo qualche minuto ci fermammo davanti ad una casa. -Che stiamo facendo? Perché ti sei fermata?- chiesi guardando fuori dal finestrino -Sta arrivando Fred!- mi informò mentre cercava delle cose nella borsa. Proseguimmo il viaggio in religioso silenzio, oltre all'imbarazzo si poteva percepire pure l'ansia e la tensione di tutti e tre, -Assecondate me appena ci fermano e fate i disinvolti- li avvertii. Come previsto ci fermarono e iniziai il mio discorso -Buongiono agente- lo salutai cordialmente -Non si può passare da qua se non si è residenti per il momento- ci informò mentre si abbassava all'altezza del finestrino, -Che tragedia, ho sentito. Noi siamo qua però per Max Mayfield. Ero amica di suo fratello prima che venisse a mancare e spesso vengo a farle visita dato che molte volte è sola, sa la madre lavora tanto per mantenersi e non c'è mai a casa- esclamai guardando negli occhi il poliziotto -Va bene ma non perdete troppo tempo- concluse lui facendoci passare -Ti manca spesso?- sussurrò Nancy -Qualche volta sì!- mormorai guardando fuori. Billy era visto sempre da tutti come il cattivo e stronzo della situazione, magari era pure vero, ma aveva un grande cuore che teneva nascosto per bene. L'anno in cui si trasferirono qua, Max passava molto tempo con il gruppo, così come me e a volte capitava che io e Billy ci incontrassimo per caso e e parlassimo parecchio dopo le prime volte molto imbarazzanti, non era una vera e propria amicizia ma non eravamo nemmeno sconosciuti, era una cosa per la quale non esistono reali etichette. Anche se poteva sembrare stano, sapevo che se avevo bisogno di qualcuno lui c'era e viceversa.
Appena Nancy posteggiò scesi dall'auto, avevo bisogno di aria, -Passo da Max, ci vediamo dopo- li avvisai allontanandomi a passo svelto -Ciao- mi salutò appena mi aprì alla porta -Sono venuta per farti compagnia e per sapere se ti serve qualcosa- esclamai mentre mi sedevo sul divano -Ho visto una cosa- disse lei nel totale silenzio mentre stava in piedi davanti a me -A cosa ti riferisci?- le chiesi non capendo -Chrissy... è Chrissy Cunningham- aprii la bocca in preda allo shock -Ho visto Eddie e lei arrivare e poi lui è scappato via- continuò mentre giocherellava con le mani -L'hai detto a qualcuno?- fu tutto ciò che riuscii a dire -No, ai poliziotti ho detto di essere andata a dormire tardi- annuii velocemente fino a quando Max non disse una cosa che mi lasciò completamente spiazzata -Le luci- mi guardò intensamente, iniziai a scuotere la testa -Non di nuovo- mormorai. Mi alzai in piedi velocemente -Che vuoi fare ora?- -Non ne ho idea ma non ho intenzione di veder distruggere tutto ciò che ricostruiamo a fatica ogni volta che qualcosa o qualcuno ha voglia di divertirsi- non era il momento giusto per confessare tutto anche agli altri, poteva essere anche un caso. Dopo averla salutata mi avvicinai a Nancy che parlava con un signore -Buona sera- dissi avvicinandomi lentamente a loro -Non voglio parlare con altri giornalisti- esclamò lui con voce rotta ma autoritaria -Signor Munson, noi non siam...- non la lasciai finire di parlare però -Lei è lo zio di Eddie quindi- in risposta lui fece un cenno con il capo -Giusto ieri sera ho passato del tempo con lui, è un bravo ragazzo a differenza di quello che pensano gli altri. Non ascolti troppo le voci a scuola inventano cose su tutti- ammisi facendolo sorridere leggermente -Spero solo che stia bene- disse quasi sull'orlo di piangere -Lo troveremo, ha dei buoni amici, può contare su di loro- conslusi stringendogli la spalla con la mano per consolarlo. Mi stavo gettando di nuovo a capofitto in una cosa mostruosamente più grande di me.
Dopo che raccogliemmo qualche informazione in giro il sole iniziò a calare -Ma dov'è quello stupido di Fred? Ti ho detto tantissime volte di trovare amicizie interessanti ma tu non mi ascolti MAI- la rimproverai mentre camminavamo verso la macchina -Io chiedo a qualche poliziotto- sbottò lei mentre si allontanava velocemente e io la seguivo a ruota. -Andate a casa, lo cerchiamo noi- fu l'unica risposta che ricevemmo e senza fare storie obedimmo.
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