14.

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-"Dove cazzo sei?!"

Urla Vinnie appena decido di rispondere, infatti me ne sta facendo pentire amaramente.
Sono chiusa in bagno e prego soltanto che Damian non si svegli a causa delle nostre voci.

-"Perché dovrebbe interessarti?"

Gli chiedo moderando la voce.

-"Grace, non farmi incazzare più di quello che sono giá"

Urla ancora e io non faccio altro che innervosirmi di più.

-"Non mi interessa se ti incazzi o meno, non sono affari tuoi di dove mi trovo, mi hai trattata da schifo e poi pretendi che io ti dia ascolto?!"

Sputo nervosa, stanca di questo suo atteggiamento, non riuscivo proprio a capirlo, ma la voglia di dirglielo per poterlo vedere di nuovo mi invade i pensieri per un po'. Mi piace ancora nonostante tutto.

Lo sento sospirare frustrato.

-"Grace ti prego, ho bisogno di vederti e di uccidere chiunque sia lì con te..."

Mi dice più calmo e con una voce spezzata, sembra che stesse per piangere e questo mi fa fare un tonfo al cuore. È stato appena in grado di farmi sentire in colpa di quello che avevo fatto questa notte con una sola ed unica frase.
Non mi importava nemmeno che Brenda glie lo avesse detto a questo punto, Vinnie ha sicuramente insistito per farselo dire.

-"Perché mi fai questo Vinnie? Perché?"

Gli chiedo ormai arresa, iniziando a piangere silenziosamente senza neanche accorgermene.

-"Dimmi dove sei e basta..."

Mi risponde, sempre con quella voce spezzata che non mi fa più resistere, infatti gli dico esattamente dove sono senza pensarci oltre.
Chiudo subito la chiamata e dopo essermi sfogata un po' esco dal bagno e pian piano mi rivesto, riprendo la borsa e appena mi assicuro di aver preso tutta la mia roba me ne vado da quella stanza con ancora gli occhi rossi e le lacrime che mi scendevano, come se fossero incontrollabili.

Esco dal motel e aspetto l'arrivo di Vinnie, nel mentre cerco anche di asciugarmi le lacrime e farmi passare gli occhi rossi, non volevo farmi vedere appena reduce di un pianto.

Passano solo dieci minuti e il biondo arriva con la sua macchina gialla.
La parcheggia malamente lì vicino e si catapulta fuori, camminando a passo svelto verso di me.

-"Dov'è quel pezzo di merda?"

Mi chiede agitato, girando lo sguardo ogni tanto verso l'entrata del motel.

-"L-lascialo stare, prenditela con me piuttosto"

Faccio guardandolo.
Mi è mancato, anche se odio sentirmi in questo modo.
Lui invece mi guarda disorientato.

-"Hai pianto?"

Mi chiede all'improvviso, fissandomi ancora.
Io a quella domanda non riesco a rispondere, anzi, scoppiai di nuovo davanti a lui.
Odiavo farlo, ma non sono riuscita a trattenermi questa volta.

-"S-si, perché tu sei un coglione che mi voleva usare solo per i suoi piaceri, quindi ho scopato con un tipo che ho appena conosciuto, e quindi?! vaffanculo, ti odio Vinnie, ti odio con tutto il mio cuore, sei uno stronzo, egoista, puttaniere e un coglione lunatico e io una stupida che mi sono lasciata abbindolare da uno come te che di bello ha solo l'aspetto!"

Sputo tutto d'un fiato facendomi coraggio, vomitandogli addosso tutta la mia rabbia che ho nei suoi confronti.
Lui non risponde e dopo qualche secondo si avvicina di botto e mi abbraccia, ma io cerco di allontanarlo da me, senza peró riuscirci, mi dimentico sempre di quanto fosse più forte di me.

Just You & I ;; Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora