l'unico

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Y/n POV:

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Mi addormentai vicino a lui, aveva rannicchiato le gambe e la sua testa era rimasta appoggiata sul mio petto, aveva ancora il suo  bellissimo piccolo sorriso dipinto in volto.

Nessuno gli avrebbe fatto ancora del male, mai più.

Chiusi gli occhi finalmente felice, aspettando di cadere tra le braccia di Morfeo.

~

«HAHAHHAHAHA»

Gli riaprii quasi immediatamente, il dolore che avevo alle braccia e alle gambe persisteva, stavo piangendo a dirotto, impotente di fermare quel mio gesto così istantaneo

“dove sono?”

Non vedevo nulla. Esattamente come quando alcuni bambini tremano alla vista dell'oscurità, creando inconsciamente delle creature mostruose, così io tremavo al pensiero di aprire gli occhi.

Quella paura non la comprendevo, ma mi assaliva senza pietà in ogni punto del mio corpo.

Nella mia mente riecheggiavano le critiche e le risa delle persone che mi disprezzavano.

'hahhahahahah'

“cosa mi succede?”

'hahahhahahhhahahahhah'

“smettila ti prego”

'HAHAHHAHAHAH'

                            «hahahhhahaha»

«ma l'avete vista? È davvero  imbarazzante!!! Davvero è venuta a scuola così?!!»

Dei bambini mi continuavano a picchiare, senza motivo.. mi lanciavano dei sassi addosso e mi dicevano che non meritavo di respirare.

Volevo reagire ma il mio corpo non si muoveva, stavo troppo male fisicamente, sanguinavo e i lividi prodotti da quei mostri erano presenti ovunque sulla mia pelle.

“stanno ridendo ancora di me.. perché.. perché..”

Non riuscivo nemmeno a capire il motivo della loro aggressività, stavo morendo più dentro che fuori, anche se non sapevo quante sassate avrei ancora sopportato.



Ero nel mio giardino, a casa mia. Ma mia madre e mio padre erano occupati e non si curavano di me.

Un altro calcio mi fece finire di nuovo per terra, stavo sanguinando sempre di più.. il mio cuore voleva farmi urlare con tutto il fiato rimastomi in gola, ma la voce non usciva..

«ant...aiu....n-no...»

Mi raggomitolai coprendomi la testa con le mani, quel minimo gesto protettivo fece ribrezzo ai miei carnefici, che lo presero come un gesto di sfida nei loro confronti.

Una bambina molto piccola, ma venuta col fratello più grande,  mi lanciò un sasso, e poi un'altro.
Non aveva intenzione di fermarsi.

Gli altri bambini la seguirono a ruota, come se facessero bene a fare sparire un rifiuto dal mondo.

Ma io ero una persona. Con dei sentimenti e delle ambizioni.
Ma nessuno riusciva mai a capirmi fino in fondo..

“no.. BASTA”

continuavo a soffrire, mentre le Lacrime mi rigavano il volto sporco di sangue per il calcio di prima.
Il mio stomaco dava segni di voler rigettare la colazione, dato il senso di nausea che mi opprimeva lasciandomi con una sensazione orribile.

Stavo per arrendermi alla mia condizione, ma qualcosa mi trattenne.

Un ragazzo delle medie arrivò con uno delle superiori, che incuteva timore da quanto era alto e grosso.

Io non riuscivo a vedere tutto, le uniche cose che riuscii a scorgere furono solo il maggiore che mandava via i bambini, e il minore che veniva a soccorrermi.

Io stavo troppo male per alzarmi, non ce la facevo proprio, era terribilmente orrenda la mia situazione, dovevo restare a guardare per quel poco che riuscivo a mettere a fuoco, il mio corpo mi obbligava a limitarmi a questo.. e faceva male.

Mi guardò sorridendo, non c'erano più gli altri, ma solo noi due.

«hey Y/n, mia piccola principessa svegliati dai..»


La sua voce mi appariva ovattata e incredibilmente lontana, ma era comunque dolcissima.

~

«..COSA... IO-»

Ansimai in preda al terrore, non capivo più nulla.

Mi abbracciò sussurrandomi qualcosa che non capivo, per poi accarezzarmi i capelli.

Anche se il vivido ricordo del sogno mi faceva fremere ancora, il mio battito si era pian piano regolarizzato per merito del mio piccolo Anthony.

Dopo aver visto l'arrivo del mio attacco di panico, era riuscito a calmarmi senza screditare la mia situazione con un semplice
"ma calmati".

(Premessa, ho trattato questo tema perché anche io ne ho sofferto per un periodo, sappiate che sono con tutte/i voi.. so quanto può essere difficile e se vi va di parlarne non esitate a contattarmi (◔‿◔) )

Sentii il bisogno di buttare tutto fuori, così lo abbracciai e scoppiai in un pianto silenzioso.

Lui ricambiò l'abbraccio e mi mise una mano tra i capelli, sapevo che mi avrebbe capita, dopotutto ora era cominciato qualcosa. Qualcosa di magnifico.

Lui era l'unica persona con il quale me lo sarei potuto permettere, non avrei mai mostrato le mie debolezze ad Alastor o Charlie, anche se ci sarei sempre stata nel caso loro avrebbero sentito il bisogno di sfogarsi con me.

Avevo occhi solo per Anthony.



~Una Vita Insieme~                                           Angel Dust X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora