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"...quindi ringrazio tutti, ancora una volta,per avermi eletto come presidente del consiglio studentesco, per il terzo anno di seguito! Come ultimo anno in questa scuola darò il massimo per non deludere le vostre aspettative!"
Steve Harrington sorrise fiero da dietro il microfono al quale stava parando. Si godeva gli applausi di tutti gli studenti seduti davanti a lui e si permise di fare l'occhiolino ad alcune ragazze sedute nelle prime file, che produssero degli strani urletti eccitati. Scese da quel piccolo palchetto allestito per l'occasione, ovvero l'elezione del consiglio studentesco, per il quale lui era stato rieletto l'ennesimo anno come presidente.

Andò a sedersi al fianco della sua vice,nonché migliore amica,Robin Buckley. Lei lo accolse con un sorriso ironico.
"Anche meno pomposo e lungo la prossima volta...mi sono venuti i capelli bianchi ad aspettare che finissi"

Steve le tirò una gomitata non troppo forte per farla tacere, facendole anche notare di stare zitta durante il discorso di chiusura del preside. Robin sbuffò sommessamente e tacque. Anche il preside fece un discorso troppo lungo per i gusti di lei, cosa doveva dire? Si concentrò quel poco che le bastava per capire che fossero le solite raccomandazioni da preside di una scuola perfetta, con ragazzi perfetti, con genitori perfetti, con insegnanti perfetti. Ridondante quella perfezione.

Finita l'assemblea con tutta la scuola era il momento di rientrare nelle rispettive classi a fare lezione, ma non per Steve, Robin e gli altri componenti del neo eletto consiglio.
"Diamine!"
Esclamò Steve mescolando l'interno della sua borsa. Robin si voltò confusa verso di lui, principalmente per la candida imprecazione usata dall'amico.
"Ho dimenticato una cosa nell'armadietto, andate avanti, vi raggiungo subito"
E corse verso la sua meta.

Arrivato a destinazione compose il numero del lucchetto e aprendo l'armadietto si accorse che al suo interno era presente una cosa che non si doveva trovare per alcuna ragione in quel posto, ma sotto il suo letto, nascosto da un'asse di legno, in una cassetta sigillata. Il panico pervase il suo intero sistema nervoso, e questo lo spinse a guardarsi freneticamente in torno per assicurarsi che nessuno passasse da quelle parti proprio in quel momento.
Sospirò constatando che nessuno era nelle vicinanze. Prese quell'oggetto segreto e in fretta e furia lo infilò nella borsa, nascosto sotto tutto il resto e tornò a cercare quello che aveva dimenticato.
"Oh gli appunti del consiglio dell'anno scorso"
Sussurrò tirandoli fuori dal mucchio di altre scartoffie che popolavano il suo disordinato armadietto.
Fece per chiudere il ripostiglio, quando con la coda dell'occhio si accorse della presenza di un ragazzo alla sua destra, appoggiato con una spalla agli armadietti adiacenti.
Jason Carver lo fissava con un sorriso tirato, finto. A Steve quasi venne da ridere.
"Carver"
Esclamò Steve,per interrompere quel silenzio e per evitare di ridere in faccia a quel biondino svampito.
"Harrington! Volevo complimentarmi con te per la riconferma da presidente"
Sorrise ancora. Steve stava raggiungendo il limite della sua resistenza per non ridere alla faccia disgustata che stava facendo il capitano della squadra di basket.
"Ti ringrazio...complimenti anche a te per essere entrato nel consiglio...alla fine i voti che hai preso ti hanno fatto arrivare in terza posizione"
Con aria di sfida, Steve marcò il fatto che Jason aveva preso meno voti di lui, e di Robin.
"Senti Harrington, non alzare troppo la cresta con me"
Rispose acido il biondino. Steve sbuffò scocciato, ma ancora la voglia di ridergli in faccia era molta, e questo non passò inosservato a Jason, che con cattiveria domandò a "belli capelli" davanti a lui
"Cosa stavi nascondendo nella borsa con fare così spaventato?"
A quelle parole Steve sbiancò, ma dovette ristabilire l'ordine nel suo cervello per non creare più sospetti di quanti già non avesse il ragazzo davanti a lui.
"Non i cazzi tuoi sicuramente"
Disse con tono fermo e severo. Jason scoppiò a ridere, una risata finta e con tono strafottente.
"Quindi Steve belli-capelli-buon-partito Harrington dice le parolacce!"
Steve inspirò irritato, gli diede le spalle e se ne andò velocemente, aveva da fare e non poteva tardare alla riunione.

Si accasciò alla sedia sbuffando e sistemandosi il ciuffo che gli cadeva sulla fronte. A volte sembrava che i suoi capelli si spostassero e cambiassero forma in base alle emozioni che provava, questo suo pensiero lo fece sorridere.
Robin, seduta al suo fianco si accorse dello strano comportamento dell'amico.
"Oi! Che è successo?"
Lui le sia avvicinò con la sedia per evitare di fare casino ed essere rimproverati dal professore che stava tenendo la riunione.
"Jason mi ha quasi beccato mentre infilavo l'album dei CC nella borsa..."
Steve lasciò in sospeso la frase, pensando a come il disco fosse finito li, ma i suoi dubbi furono rischiarati dalla sua migliore amica che con fare goffo e imbarazzato si agitò sulla sedia.
"Colpa mia,siccome te lo dovevo restituire da un po', ma sapevo che me ne sarei dimenticata l'ho messo nel tuo armadietto!"
Iniziò a scusarsi cercando il perdono del amico, ma quest'ultimo stava solo per mettersi a ridere.
"Tranquilla, non mi ha visto ,questa è la cosa importante...la prossima volta verrò a casa tua per riprendere la roba che ti presto, così avremmo anche modo di "sclerare" insieme"
Steve sorrise per rassicurare Robin, che si calmò e ringraziò l'amico per averla perdonata.
I due si concentrarono sulle parole del professore che stava parlando degli investimenti che il consiglio docenti aveva da proporre al consiglio studentesco, e sull'imminente assemblea che avrebbero dovuto fare tutti assieme.

La riunione finì rispettando,stranamente, l'orario che si era stabilito,probabilmente la stanchezza la faceva da padrona. Steve camminava per i corridoi, in quel momento pieni di studenti che sistemavano le ultime cose nei rispettivi armadietti prima di tornare a casa. Tutti si giravano a salutarlo, soprattutto le ragazze che arrossivano vistosamente appena lui ricambiava con un caloroso sorriso. Robin lo affiancò all'improvviso.
"Se non sei troppo impegnato a far svenire mezza scuola, volevo ricordarti che oggi pomeriggio ci troviamo da me con Dustin, non so se porta anche qualcuno dei suoi amici"
Steve, se lo ricordava benissimo che quel pomeriggio sarebbe andato da Robin, che avrebbe avuto tutto il tempo per ascoltare la sua amata musica, ascoltare la sua voce divina. Annuì energicamente all'amica, che vedendo gli occhi del compagno brillare come fari nella notte, scoppiò a ridere di gusto.
"Allora a dopo piccolo fanboy "
Steve divenne rosso come un pomodoro a quel nomignolo.
Uscendo dalla struttura si ritrovò ad incrociare lo sguardo con quello di Jason, che sembrava volesse litigare o stuzzicarlo, cosa che fu impedita da Steve, entrando in macchina e partendo. Direzione: casa.

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