I raggi di sole colpirono fastidiosamente gli occhi di Steve che dovette voltare la testa nella direzione opposta alla ricerca di ombra. Nel movimento, fatto ancora nel più completo sonno, mugolò seccato disturbando il suo compagno che aveva dormito tutta la notte avvolto al suo petto. Tutto questo, all'apparenza, trambusto svegliò Eddie facendogli sbattere ripetutamente le palpebre per abituarsi al chiarore, portandosi anche ripetute volte le mani sul viso. Un leggero mal di testa gli rallentava i movimenti. Alzò di poco il viso per guardarsi attorno e capire cosa stesse facendo e doversi trovasse. Ma l'unica cosa che veramente attirò la sua attenzione fu il volto di Steve e la sensazione di calore che i due corpi nudi, avvolti da un lenzuolo, producevano. Lo osservò attentamente l'espressione leggermente infastidita, con la fronte corrucciata e le labbra increspate.
I capelli avevano una forma strana e incasinata, decisamente non consueta. Eddie riusciva a vedere alcuni segni che gli aveva lascito sul collo, probabilmente per Steve sarebbero stati un problema, li avrebbe dovuti coprire, gli dispiacque parecchio, non voleva mettere in difficoltà l'altro. A questo leggero senso di colpa si unì il una sensazione strana, o per meglio dire il dubbio sul motivo per il quale sentiva di dover provare quelle sensazioni. Un ricordo della sera prima guizzò nella parte consocia del cervello: gli aveva detto che provava qualcosa per lui. Imprecò silenziosamente. Si era esposto troppo, si sentiva scoperto,messo a nudo, e si era cacciato da solo in quella situazione.Strinse gli occhi in due fini fessure per ricordare se quel ricordo poteva avere un seguito. Gli venne in mente che Steve rispose, ma non ricordò cosa disse. Si maledisse nuovamente per essersi scolato quella bottiglia di vino praticamente da solo. E se gli avesse solo dato la buonanotte senza rispondere a quella sua affermazione, no non avrebbe avuto senso, Steve non gli sembrava quel genere di persona, insomma lo dimostravano anche i fatti. Magari gli aveva detto che ne avrebbero parlato il giorno seguente, avrebbe avuto molto più senso, insomma lui era sbronzo e avevano appena finito di scopare. E se magari manche lui provasse effettivamente i suoi sentimenti? Eddie si sentì davvero stupito, non sapeva perchè avesse tutti quei dubbi, Steve gli aveva mostrato più volte di tenerci e di provare qualcosa nei suoi confronti.
Tornò ad osservare il viso del suo amante. Le increspature del viso si erano rilassate, alcuni ciuffi gli erano ricaduti sul volto. A quella vista il moro arrossì vistosamente.
Uno dei ragazzi più belli che avesse mai incontrato era li, nudo nel suo letto, che dormiva serenamente,lo aveva fatto godere per tutta la notte precedente e ci era pure uscito per una cena romantica dimostrandogli anche di essere anche di provare una certa gelosia nel vederlo con altre persone. Si, era decisamente stupido nel pensare di avere dei dubbi.
Il suo sguardo fu rapito dalla sveglia sul comodino.
"Big boy, sono le dieci, dovremmo alzarci"
Eddie cercò di assumere un tono vagamente severo. Ottenne solo un mugolio di disapprovazione.
"Dai Steve, lo dico anche per te"
Il moro provò con una tonalità più morbida. Steve a quel punto strinse Eddie come un peluche e si girò sul lato.
"Mh, amore, altri 5 minuti"
Eddie divenne improvvisamente rosso. Come lo aveva chiamato?
"Come mi ha chiamato?"
La voce vagamente stridula del padrone di casa raggiunse le orecchie del castano. Si portò una mano sul viso e iniziò a passarla lentamente per aiutarsi ad aprire gli occhi.
"Come ti ho chiamato?"
Chiese con voce impastata.
Il viso di Eddie era a pochi centimetri di distanza da quello di Steve e ancora una volta alla vista di quello spettacolo si sentì ribollire le guance, si coprì in le mani. Il castano, una volta aperti gli occhi, si trovò davanti le mani di Eddie notando che mancassero alcuni anelli alle sue dita.
"Eddie?"
Lo chiamò, non ricevette risposta. Per ricevere qualche segnale decise di avvicinarsi a quella specie di barriera lasciandoci un bacio. Lo trovava dannatamente carino, anche se era strano vedere il metallaro tanto folle comportarsi in quel modo.
"Ti va di fare colazione?"
Tentò di proporre Steve. Eddie sbirciò attraverso le dita. Respirò profondamente e saltò giù dal letto.
"Si! Dovrei avere qualcosa nel frigo"
Il castano sorrise e scivolò fuori dalle coperte alla ricerca dei suoi boxer ancora annodati ai jeans.
"Questa la prendo io!"
Disse Eddie senza mostrare a cosa si riferisse sgattaiolando fuori dalla porta ridendo come un bambino. Steve sospirò e lo seguì.
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Black Sheep
FanfictionSteve Harrington vive una vita già tracciata, contro la sua volontà. Le sue due variabili sono gli amici e la musica...si ma quale musica? Eddie Munson riversa la sua anarchia nelle sue canzoni e sfoga la sua rabbia urlando ad un microfono. I loro...