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Le persone dietro di lui lo spintonavano, schiacciato alle transenne, Steve era a poco più di un metro dal palco. Il suo busto gli implorava di spostarsi da li, non tanto per il ferro caldo contro cui lo stavano comprimendo, quanto per il cuore che non la smetteva di battere per la vicinanza al suo idolo.
"Siete fantastici!"
La voce di Eddie era veramente tanto vicina, lo sentiva oltre il microfono, poteva sentirla oltre quelle minime interferenze metalliche. Respirava freneticamente, la voce aveva iniziato ad abbandonarlo, ma già dopo la prima strofa urlata della prima canzone.
"Adesso vogliamo fare un tributo a dei miti, delle leggende. I Metallica, con Master of Puppets"
Le risate di Eddie vennero accompagnate, ancora una volta, dalle urla del pubblico.
Steve conosceva a memoria quel brano, solo perchè sapeva che era uno dei pezzi preferiti di Eddie. Gli venne da ridere al pensiero di conoscere quasi tutte le informazioni pubbliche sul conto di quel capellone pazzo che si muoveva sul palco come se avesse il fuoco che bruciava ogni suo organo. Robin aveva ragione, era davvero un fanboy di quelli sfegatati.
Ma adesso non era il momento giusto per farsi un'auto analisi...le dita di Eddie lo avevano incantato ancora. Gli anelli che portava creavano un gioco di luci sulle sue dita, da quella distanza riusciva a vedere il tatuaggio dei pipistrelli che Eddie aveva sul braccio. La sua attenzione si spostò ancora sulle mani...quelle vene e quei tendini che era in grado di osservare. Stava di nuovo fantasticando e ancora una volta su scenari non adatti al luogo in cui si trovava.
Le parole della canzone fecero tornare attiva l'attenzione di Steve. Spostò lo sguardo sugli altri componenti della band, osservò il batterista, che teneva gli occhi chiusi probabilmente concentrandosi sulle note, il bassista si stava spalleggiando con il secondo chitarrista muovendo le teste a caso.
Infine i suoi occhi si incastrarono in quelli dell'ultimo componente del gruppo. Scuri occhi nei quali si poteva leggere una vitalità aggressiva, un desiderio prepotente.
Steve si stava scambiando sguardi intensi con Eddie. Lo realizzò, e quando lo fece si sentì avvampare. Eddie lo aveva notato e sembrava non volesse distogliere lo sguardo, al contrario ne era attratto.
Il moro era incuriosito da quel ragazzo spintonato in prima fila,non muoveva il suo corpo volontariamente, solo le labbra seguivano insistentemente il testo della canzone. Un sorriso compiaciuto si formò sulle labbra di Munson. Avrebbe giocato con quegli occhi per tutto il resto del concerto. Sentiva di provocare reazioni fisiche a quel giovane dai tanti capelli spettinati.
A conclusione della canzone fece l'occhiolino a quel fan così sexy e rise compiaciuto di se nel vedere le sue nocche sbiancare, stringendo saldamente la transenna.
Steve stava dando di matto. Eddie gli aveva fatto l'occhiolino. Lo aveva notato e gli stava dando attenzioni, non a chi lo circondava, non a ragazze sparse per la platea, metallare o metallari vari, ma al ragazzo che all'apparenza era quello cordiale della porta accanto. E il concerto non era ancora a metà, non sapeva se avrebbe retto per tutto quel tempo.
"Sai cosa...vaffanculo. Voglio tutte le attenzioni che riceverò questa sera"
Disse tra se e se Steve, fottendosene di tutti, di chi lo spintonava, di chi lo guardava male per aver catturato tutte le attenzioni del cantante, dei suoi amici dispersi chissà dove. Voleva godersi quel momento che era riuscito a far accadere.
Così fu. Ogni brano che Eddie cantava lui lo urlava, ogni sguardo che gli dedicava lui lo ricambiava, ogni strizzata di occhi, ogni leccata fatta su quelle carnose, rosse e gonfie labbra, Steve se le prendeva e rispondeva a tono.

L'ultima nota che Eddie fece con la chitarra sancì la fine di quel gioco che si era aperto tra i due ma anche la fine di quella serata che aveva fatto perdere la solita normalità a Steve. Sospirò pesantemente, mentre Eddie e i suoi amici chiudevano salutando tutti e andando dietro le quinte. Le persone attorno a lui lo lasciarono libero.

"Steve! Steve! Steve!"
La voce di Robin fece spostare la sua attenzione dal palco alla sua amica. Non si era neppure accorto di essere rimasto praticamente da solo davanti al palco.
"Oh Cristo amico, sei vivo? Ti credevamo appiattito sotto gli stivali di qualcuno"
Steve rise di gusto.
"Mai stato più vivo Mike"
Scoppiarono a ridere tutti e tre vedendo la faccia innamorata di non-più-belli-capelli.

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