Capitolo 7

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Mi svegliai con il solito sorriso ebete stampato sul volto e con la stessa forza che avevo da quando lo avevo visto la prima volta.
Mi mancava già, mi mancava ancora prima che se ne andasse. Andai in cucina ancora con il pigiama addosso, sentì la voce di un uomo e mi affacciai dalla porta senza farmi vedere, vidi mio padre con la testa tra le mani seduto di fronte all'uomo e mia madre con una mano vicino la bocca.
Sentì:-Ma chi può avergli fatto una cosa simile?-
-Credo dovremmo andare dalla polizia-
Tornai in camera mia e vibrò il telefono, c'era un messaggio di Matteo.
"Vieni da me a pranzo dopo scuola?"
"Okey"
Alla lezione di inglese Andrea non c'era, avrei voluto scappare.
Vidi Anastasia molto triste e Matteo cercava di consolarla, mi avvicinai velocemente.
-Cos'hai?- le chiesi
-Mi sono lasciata e lui ha un'altra! Probabilmente andava avanti già da tempo!- rispose
-Dai non ti meritava... ho visto come ti trattava e di certo non è il comportamento di chi ti ama!- cercai di confortarla.
Continuai a confortarla insieme a matteo.
Appena Finì la lezione corremmo fuori e prendemmo una corriera per la parte opposta della città.
Arrivammo di fronte ad una grande casa e suonammo il campanello. Si aprì il cancello ed arrivammo alla porta di casa dove una donna sulla quarantina ci aspettava, aveva i capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore di quelli di Matteo. Sembrava molto simpatica e vi accolse con un grande sorriso.
Ci offrì del buon cibo ma non Mangiai molto. Trascorremmo il pomeriggio a giocare con i cugini di matteo a carte, play station e poi fuori a pallavolo e calcio.
Ci divertimmo e pensai che Anastasia non ci stesse pensando più. Sorrideva e sembrava non pensarci.
Per prendere la palla caddi sulla morbida erba del prato ma questa volta non c'era nessun principe azzurro a salvarmi, forse mi stavo abituando troppo ad essere salvata, forse mi stavo abituando troppo a lui.

Il tuo sorriso mi ha salvato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora