Promise

263 29 2
                                    

|HARRY'S POV|
Percepivo le palpebre particolarmente pesanti, aprii gli occhi in una fessura, solamente con lo scopo di controllare l'ora; successivamente ricaddi in un sonno pesante.

Era ancora parecchio presto, e percepivo la stanchezza come se mi servissero ancora un paio di ore per ricaricare le energie.
Sicuramente basse dopo la giornata che avevo passato.

Passarono parecchie ore prima che cominciai a sentire i primi rumori, provenienti più probabilmente dall'esterno della stanza.

Ci misi una decina di minuti prima di aprire del tutto gli occhi: la sensazione che avevo era quella di non aver dormito per nulla, dato la stanchezza che avevo ancora in corpo.

Mi guardai intorno e vidi vicino a me, sveglio probabilmente da un po', Louis che scriveva su dei fogli: sicuramente qualcosa riguardante la prossima partita.

Si girò di scatto verso di me, accorgendosi all'improvviso del fatto che fossi sveglio.

"Non mi sembri molto sveglio, è ancora presto, se vuoi puoi dormire ancora un po'" mi disse accennando un sorriso.

Scossi la testa in segno di disapprovazione, anche se avrei dormito per qualche altra oretta.
Sin da subito, ricominciai a sentire gli occhi chiudersi, per poi aprirsi di scatto.

Louis mi guardò con dolcezza prima di cominciare a parlare.
"Harry, dormi, sei stanchissimo. Ti sveglio io quando è ora di pranzo" disse.

Cominciò a passare, lentamente e delicatamente, una mano tra i miei capelli, ripetendo questo gesto un paio di volte.

Dopodiché mi addormentai all'istante, sperando di svegliarmi in grado di affrontare l'allenamento che mi aspettava.

Lo sognai, ma non ci decidi per niente peso, intuii fosse per il fatto di aver passato molto tempo assieme nelle ultime ore.

Mi risvegliò, come aveva promesso precedentemente, per l'ora di pranzo.
Successivamente pranzammo e preparammo tutto l'occorrente per dirigerci al campo.

Arrivammo, come previsto e calcolato, con mezz'ora di anticipo.
Ci dividemmo ognuno nel proprio spogliatoio; e una volta che finii di indossare l'abbigliamento utilizzato per la preparazione atletica, andai nello studio del fisioterapista: come mi aveva chiesto.

Mi salutò e mi fece entrare all'interno, per poi cominciare a parlare per primo.
"Vieni Harry, siediti sul lettino, devo darti una controllata" disse infilandosi i guanti di lattice.

"La zona si è scurita parecchio rispetto a ieri sera" continuò riferendosi al mio zigomo, il quale ora, era diventato di un colore tendente al nero, a causa della botta.

Continuò a tenere sott'occhio la parte interessata, fino a quando, probabilmente per controllarne le condizioni, cominciò a premere in diversi punti, chiedendomi dove mi facesse male.

Improvvisamente schiacciò nel punto preciso, dove il giorno precedente, era arrivato il colpo.
Mi ritirai dal suo tocco all'istante, ansimando dal dolore.

"Non lo so Harry, cosa ti ha detto il mister, oggi puoi allenarti?" mi chiese mettendosi davanti a me

"Ha detto di sì, ma che se succede di nuovo una cosa del genere non me la fanno passare" gli risposi.

Pensieroso, mi porse una bustina di ghiaccio,dicendomi di metterla sul punto dolorante, così che avrebbe potuto attenuare il dolore provato.

"Non vorrei fosse a pericolo rottura, se ci prendi qualche colpo potrebbe essere davvero rischioso, a parere mio è meglio se ti fermi qualche giorno" mi disse, e no, quello non lo avrei accettato.

"Non mi fermerò sicuramente adesso, che stanno iniziando le partite del campionato, non esiste"
Nella parte finale della mia frase entrò il coach, che voleva sapere probabilmente la mia situazione.

"Quindi?" disse, vedendomi con il ghiaccio, per poi puntare lo sguardo sul fisioterapista.

"Lo zigomo potrebbe essere vicino alla rottura, e se ci prende qualche colpo potrebbe rischiare troppo. Credo che la cosa migliore sia farlo stare fermo per qualche giorno, cosicché si riprenda del tutto, ma non ne vuole sapere" rispose

Il mister sospirò prima di parlare;
"Capisco anche lui, dato che sono le prime partite, e fermarsi ora è davvero demoralizzante, soprattutto alla loro età" disse per poi proseguire
"Io arriverei ad un compromesso, ma Harry questa è un'eccezione, quindi devi promettermi di mantenere quello che ti sto dicendo"

Dopo che io annuii continuò il suo discorso;
"Non ti fermiamo, ma se senti che il dolore aumenta, anche solo di poco, o che accidentalmente in allenamento ti arrivi qualche colpo, c'è lo devi dire"

Pensai fosse un buon compromesso, dato che alla fine era stato fatto con lo scopo di non farmi fare ulteriormente male.

"Harry, veramente, se dovessi prenderci molteplici colpi, rischi di andare contro conseguenze molto più gravi. Ed invece di bloccarti per qualche giorno, sarò costretto a farlo per qualche settimana" disse il fisioterapista.

Dopo che acconsentii, tornai nel mio spogliatoio, dove i miei compagni stavano arrivando, per l'inizio del l'allenamento.

DONCASTER ROVERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora