Una conversazione inaspettata.

217 16 2
                                    

Capitolo 3

Questo diario ce l'ho dall'età di otto anni, mi sembra. Me lo ebbe consigliato lo psicologo, e una volta finito glielo avrei dovuto consegnare, dato che non riuscivo ad esprimermi come lui avrebbe voluto. Allora con questo metodo pensava che riuscissi a capire il mio "problema". Ormai questo diario è la mia vita, perché appunto all'interno c'è scritta tutta la mia adolescenza. In parte mi sento protagonista del mio dolore, in parte credo che non sia colpa mia. Dovrei smetterla di essere spettatrice della mia vita, dovrei smetterla di sottovalutarmi, dovrei smetterla di non fare nulla per cambiare il corso dei fatti. Ma la cosa che mi fa più male è che esiste il destino, e se il mio destino è stato scritto così, mi devo solo adattare, non posso cambiare il corso dei fatti. Ma come faccio?! È più difficile di quanto pensassi, non riesco ad interagire ugualmente con nessuno. Vengo interrotta dalla suoneria del mio cellulare. Quando lo vado a recuperare è un numero sconosciuto, inizialmente mi preoccupo. E se fosse una ragazza della mia scuola che mi vuole prendere in giro? È meglio lasciar stare. Rifiuto la chiamata, ma questo suona ancora, stavolta con un SMS.
In meno di due ore sono da te. Tua mamma e io ci siamo messi d'accordo, verrai a Londra. Non puoi continuare a vivere a New York da sola. Fai le valigie, è tutto pronto. Non farmi aspettare o perdiamo il volo. Portati su tutto ciò che vuoi! Poi ti spiegherò.
Papà.
C-cosa? Ma che cazzo...è uno scherzo?! Ora devo decidere se sono felice, triste o impaurita ...oh,ma al diavolo, certo che sono felice! Esco da questo liceo di merda, e mi domando se sono triste?! Addio andrò a Londra! Tutta entusiasta andai in camera, prendo tre valigie e gli infilo tutto ciò che mi passa per le mani, quando finisco fanno fatica a chiudersi.
Vado in camera di mamma e prendo altri tre valigie e gli infilo tutta la camera, letteralmente. Non ci rimani praticamente nulla. Solo dopo mi accorgo di un pezzettino di carta perfettamente piegato, lo prendo tra le mani e lo osservo attentamente, è una lettera, da parte di mamma. La metto ordinatamente nel avanti della valigia. Prendo il cappotto, il diario, il telefono, le metto in una borsa a parte, infilo il cappotto ed esco di casa. Dopo cinque minuti al massimo vedo una macchina avvicinarsi. Si ferma davanti casa, mi avvicino al finestrino e mi sorprende che mio padre non sia cambiato neanche un po, solo qualche capello bianco in più. Quando mi vede fa una smorfia confusa. Salgo sulla macchina.
<< dovrei caricare qualche valigia, mi aiuti?>>
<< certo!>> scendiamo entrambi e lo conduco all'interno. Quando vede le sei enormi valigie, si acciglia.
<< queste dovrebbero essere "qualche valigia"?>> chiese ironico.
<<bhe..sai com è.>>. Le carichiamo tutte e sei mentre la borsa la metto a tracolla. Saliamo in macchina.
<< scusa se te lo chiedo, ma che ti è successo? Intendo i lividi e graffi.>>
<< nulla, sono caduta, ma è tutto apposto!>> dico facendo il sorriso migliore che ho.
Finalmente, mette in moto e riesco a scappare da questa conversazione, sicuramente inaspettata, ma lui non sapeva, ormai nessuno sapeva niente e dico NIENTE, ne di me, nè dei miei problemi. L'unica che mi conosceva a fondo è morta, tutte le informazioni che lei sapeva di me, sono svanite, nel nulla si sono dissolte. E questo non mi piace affatto, la sensazione del troppo peso sulle spalle, del sentirmi di nuovo sola, dovevo sfogarmi con qualcuno. Ma chi? Nessuno sarebbe riuscito a capirmi.
Do un'occhiata al telefono, tanto perché non sapevo cosa fare. Ma nessun messaggio ne niente, solo una grande schermata senza nessuna conversazione.
Allora spengo il cellulare e appoggio la testa al finestrino. Guardo la strada e i cartelli stradali susseguirsi, la varia gente passare e anche qualche cane smarrito. Niente di nuovo. Dopo lunghi minuti che sembravano anni arriviamo all'aereo porto. Scendiamo dalla macchina, mentre mio padre restituisce le chiavi a quello che fa noleggiare le auto.
<< sai, tuo fratello è in giro con alcuni suoi amici, hanno afferrato l'occasione per visitare New York. Ora lo chiamo.>> non ho più seguito il discorso da quando a detto ''tuo fratello è in giro''. Intendeva, Zayn...cioè il mio Zayn? Il dolce bambino di nove anni che mi accoglieva nel suo letto? Anche se ora avrà di sicuro 20...spero che non sia cambiato di una virgola.
Lui di sicuro ricorderà ogni singola cosa che è successa quando era il periodo del divorzio, anche se non ha mai pianto, so che ci stava male. Lui, si era sempre dimostrato il forte bambino, dolce ma forte. Vengo distratta da parecchie risate e battutine squallide su argomenti che non sono riuscita a decifrare, perciò mi giro. Appena lo vedo, il mio cuore fa un salto, il respiro si blocca, gli occhi si riempiono di lacrime. Lui si ferma, scioccato mi guarda, gli occhi gli diventano più lucidi. Lui apre le braccia e gli corro in contro e gli salto in braccio incrociando le gambe alla sua vita e nascondendo la testa nell'incavo del suo collo. Inspiro avidamente il suo buon profumo e istantaneamente gli occhi si chiudono. Dopo minuti interminabili scendo da quel dolce abbraccio e ci guardiamo negli occhi, uno dei suoi amici si schiarisce la voce. Lo guardiamo confusi.
<< Zayn, non ci presenti la tua dolce sorella?>> dice facendomi l'occhiolino.
<< Louis giuro che...>> Zayn lo fulmina con lo sguardo.
<< okay, piacere io sono Louis!>> mi porge la mano che stringo volentieri.
<< io Niall, adoro la tua collana, sai...mi hai fatto venire voglia di una ciambella, adoro le ciambelle!>> dice molto velocemente facendomi ridere.
<< io mi chiamo Liam, e amo Batman! >>
Dice facendo una faccia talmente strana che scoppio a ridere.
<< Piacere Harry, rispondo a tutte le tue incertezze, sono reale!>> dice spavaldo. Lo guardo male.
<< okay, io mi chiamo Samantha...ho 16 anni.>> dico, sicuramente ero a disagio dato che nessun ragazzo carino mi aveva mai rivolto la parola fino ad ora.
"Avvisiamo la gentile clientela che il volo per Londra sarà spostato a due settimane di ritardo. Scusate per l'inconveniente."
Tutti erano con le facce sconvolte finché una ad una presero uno stupendo sorriso e saltarono in aria gridando "niente scuola!"
<< nono, andrete a scuola con Sam, parlerò con la preside...>> tornarono neutri. La cosa strana è che non siano accorti dei miei lividi.
<< bene, potremmo conoscerci meglio... parlare di ciambelle! O anche mangiarle...>> dice Niall con la sua parlantina, fa ridere e a pelle sembra piuttosto simpatico.
<< okay...amo le ciambelle!>> dico, mi prende sotto braccio e inizia a girare in tondo parlando di non so cosa dato che non stavo seguendo il suo discorso, ma mi incantai davanti alla presenza di Harry, non so spiegare il perché, ma l'occhio è caduto in quel punto.
<< e fu così che scoprii Nandon's...>> capisco in fine.
Annuisco per dare l'idea che ho capito tutto del discorso di Niall. Harry è un bel ragazzo, lo ammetto spudoratamente, ma molto vanitoso, insomma, è uno di quelli che sa di essere affascinante e che quando cammina, le ragazze lo seguono come cani, se avesse quel po di gintilezza che gli manca...sarebbe assolutamente perfetto.
<< La balena cadde sopra Winnie The Poo e le si spalmò il culo di miele fin quando non arrivai io a leccargli il culo perché amo il miele e poi un uccello si spiaccicò al culo della balena e rimase attaccato ma...Sam, ci sei?! Terra chiama Sam. HEI?!>> mi sventola la mano davanti alla faccia.
<< wow! Emozionante!>> dico. Non ho capito nulla del discorso...
<< in pratica ho raccontato di ha balena con il culo pieno di miele e un uccello che ci si spiaccica contro e tu dici emozionante? Non è emozionante è drammatico, povero uccello, non sa respirare sott'acqua, sei un'orribile persone senza cuore!>> dice facendo il finto offeso.
<< oh...drammatico...! Molto drammatico!>> mi correggo.
<< per l'amor del cielo Niall non rovinare l'adolescenza a questa povera ragazza!>> dice Louis aggiungendosi a noi. In seguito si aggiunge Liam mentre Harry e Zayn erano da parte a fumare una sigaretta.
Poi arriva anche Harry mentre Zayn ha lo sguardo perso nel vuoto.
Si riprende.
<< bene, recuperiamo il tempo perso!>>dice Zayn. A qualcuno interessava della mia infanzia. E quel qualcuno era lui. Zayn.
<<prima sentite questa! Qual è la lettera che in latino non ca detta?>> dice con un piccolo sorriso.
<< Dio santo, no.>> dice Harry sbattendosi una mano in faccia.
<<oh si, invece! La T!>> dice scoppiando a ridere.
<< perchè?>> chiedo.
<< La T no...Latino!>> sino l'unica a scoppiare a ridere come una scema.
<< come rovinare un momento dolce...>> dice Liam.

Spazio autrice
Che ne pensate dei ragazzi? Io li trovo simpatici, soprattutto Niall! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento! Stupitemi con i commenti e i voti! Un bacione!
MaryD©

Just you and i | H.S. |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora