una normale giornata di scuola...per me.

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capitolo 1

Dopo il mio sfogo di ieri sono sprofondata in un sonno pieno di incertezze e incubi. Ora da sveglia sembro uno zombie, il trucco interamente sbavato, i capelli...sembra che abbia preso la scossa. Faccio del mio meglio per togliere il residuo del trucco e pettinarmi i capelli. Alla fine il mio aspetto è sempre un po trasandato, ma è Ok. Mi vesto con le prime cose che trovo nella camera e vado in cucina. La casa è un disastro, e senza di lei non so come andrò a finire. Spero solo che oggi andrà meglio a scuola.
Mangio qualche biscotto e bevo un po di spremuta ed esco di casa. Vado alla fermata dell'autobus e l'aspetto, dopo un quarto d'ora circa arriva e io salgo, impacciata come non mai. Inciampo parecchie volte. Mi siedo in fondo così da non essere osservata.
Prendo il cellulare e rispondo a tutti i miei parenti che mi fanno le condoglianze.
<< guarda un po chi ce!>> no, ti prego, no! Come temevo, alzando lo sguardo incrocio quello di Sandy.
<< più brutta del solito ma comunque sei tu!>> come al solito a le sue amichette dietro che le parano il culo.
<< ora, alzati dato che quello è il mio posto!>>
<< non lo è mai stato, il tuo di solito non è quello davanti per comandare a bacchetta tutti?>> come al solito perdo il senno della ragione e rispondo.
<<giusto, ma se oggi voglio sedermi qui, mi siedo qui.>> smorfiosa di merda.
<< non so se mi hai capito>> io sto in silenzio mentre la guardo accigliata. La mia guancia riceve un contatto con la sua mano e la mia testa sbatte contro il finestrino. Porto la mano sul punto dolorante e mi alzo immediatamente. A testa basso mi siedo nell'unico posto libero. Finalmente arriviamo alla scuola, mi metto in fila per scendere gli scalini. Quando finalmente è il mio turno, scendo il primo scalino, ma al secondo qualcuno da dietro mi spinge e il mio stomaco riceve un forte impatto con il terreno.
E la stessa persona che mi ha spinto, per scendere mi salta sulla schiena.
<< Sandy, in presidenza.>> ordina l'autista.
Lei alza gli occhi al cielo e cammina verso la presidenza mentre io vengo derisa. Mi alzo goffamente e mi spolvero la maglietta. Cammino all'interno del giardino.
Arrivo sul retro della scuola, dove solitamente non c'è nessuno.
Mi siedo sulla panchina e inizio a scrivere sul mio diario tutto ciò che mi è successo oggi.
<< ero sicura che ti avrei trovato qui!>> la biondina più odiosa di tutta la scuola con le sue sei amichette sbucano dall'angolo.
<<allora, cos è quello?>>
<< niente che ti riguarda.>> dico e chiudo il diario velocemente.
<< tutto ciò che voglio mi riguarda.>> mi alzo in piedi, non so per quale motivo, forse per non essere intrappolata se mi assaltano.
<< prende telo>> ordina e le sue paraculo mi tirano via lo zaino e tolgono tutti i libri e quaderni poi mi spingono a terra ma mi tengo stretto il diario. Allora, quando capiscono che non avevo intenzione di darglielo iniziano a dare dei calci sui fianchi, dei pugni sullo stomaco e alla testa. Dal dolore la mia presa sul diario cede e riescono a prenderlo.
<< sai di cosa sono capace. Samantha.>> con il diario e la mia dignità se ne vanno.
Mi alzo lentamente per il male, e recupero tutte le mie cose. Finalmente suona la campanella e mi avvio verso la classe della mia prima ora. Nervosa, quella stronza avrebbe usato le mie debolezze contro di me.
Mi siedo nell'ultima fila nel banco all'angolo. Tiro fuori il materiale per questa ora.
* * *
Le cinque ore passano in fretta, adesso devo andare alla mensa. Arrivata nella grande sala mi siedo nel tavolo vuoto. Poi sento un forte fischio alle mie spalle, mi giro e...o cazzo. La biondina di sta mattina è in piedi su una sedia con il mio diario in mano.
<< questo è il diario di una mia grande amica. Samantha.>> dice con un sorriso da smorfiosa e guarda verso la mia direzione.
Oh no.
<< allora...Ciao, mi chiamo Sam. A scuola sono sfigata e mi prendendo sempre in giro. A me piace Jonathan Conner, è davvero carino. Il capitano della squadra di football, ma non mi guarderebbe mai. Lui sta solo con le cheerleader popolari! A scuola odio tutti ma in particolare due persone Sandy Coupé, una troia che a scuola mi picchia e mi prende in giro, e poi la biondina più stronza troia e insopportabile della scuola Kelli Bradford. Queste sono le parole della nostra amata Samantha.>> merda, corro in bagno con gli occhi gonfi di lacrime.
Mi lavo la faccia per impedire alle lacrime di scendere. Quando allo specchio vedo riflesso Sandy, Kelly e altre quattro dietro di me.
<< Saremmo noi le troie?>> incomincia Kelly facendo un passo avanti io ne faccio uno indietro.
<< a me non sembra...>> continuò facendo un altro passo avanti e io fui con le spalle al muro.
Aveva la sua solita posizione da perfetta stronza, una ciocca di capelli tra le dita e la testa inclinata e mentre parla si guarda intorno.
<< come osi darmi della troia sfigata del cazzo?!>> continua Sandy venendomi davanti. La sua nocca ha un forte contatto con il stomaco e un altro con la guancia e parecchi altri da farmi cadere per terra mentre le altre si aggiungevano e mi davano calci e pugni. Quando finalmente finiscono mi alzo e mi metto di fianco alla porta.
<< okay, credo che per oggi ne hai avute abbastanza verginella del cazzo. Ma non è finita qui.>> Kelly avanza mi sbatte la spalla addosso prima di uscire e così tutte le altre, ma quando arriva il turno di Sandy mi tira prima il diario in faccia poi se ne va. Quando mi guardo allo specchio ho un occhio nero ma quando alzo la maglietta ci sono parecchi ematomi. Fanculo. Finalmente suona la campanella del ritorno a casa, evito l'autobus e vado a piedi. Una volta a casa scrivo tutto e dico tutto quello che è successo durante la giornata.
Spazio autrice
Okay, sono stata abbastanza buona riguardo i commenti e i voti, nonostante non siano tantissimi mi accontento perciò ho aggiornato! Per favore ditemi le vostre aspettative e cosa Vi piacerebbe che accadesse e votate se Vi piace il capitolo!
Stesso discorso dello scorso capitolo, se ci sono abbastanza commenti e voti aggiornerò!
MaryD©

Just you and i | H.S. |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora