capitolo 41 -pensieri notturni

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PV Sirius 

Dalla finestra entrava la luce della luna, nella camera c'era un gran silenzio se non fosse stato per il russare di peter e per il respiro profondo di remus. James si era addormentato. Era piacevole essere immerso in quel semi buio e guardare il dolce dormire dei miei amici. Mi metteva tranquillità, casa Black di notte metteva paura, era grande e fredda. 

Non era un freddo dal quale potevi coprirti, era un freddo glaciale dal quale nessuno poteva scappare. 

Mia madre Walburga, era una bella donna. L'incarnato chiaro tipico della famiglia, i capelli neri sempre ben pettinati. Era sempre accigliata. Una donna senza cuore, non avevo mai visto un vero gesto dolce fatto da lei. Mai verso mio padre Orion, neanche verso mio fratello. Non avevo mai capito a pieno la mia famiglia, neanche mio fratello. Da piccoli eravamo due fratelli normali, per quanto si può essere normali quando si porta il cognome Black, giocavamo insieme ai nostri cugini nella nostra casa. Giocavamo a nasconderci, cercavamo tesori. Mia madre ci raccontava storie, alcune erano perfino adatte ai bambine, ma la maggior parte parlavano della superiorità della razza dei purosangue. Avevo ricordi non troppo precisi della mia infanzia ma ricordavo bene la confusione che avevo dentro, mi sentivo combattuto, non riuscivo a capire il perchè della superiorità ma avevo paura di fare delle domande. 

La mia ribellione era iniziata il primo anno ad Hogwarts, il disprezzo di essere il primo Black a non essere serpeverde. Hogwarts mi aveva dato il coraggio per dire che non volevo essere come loro, conoscere James era stato più di quello che la gente pensava. Conoscere lui mi aveva davvero aiutato.

Anche lui era purosangue come me ma i suoi genitori erano molto diversi dai miei. Conoscere James e vedere come era felice, vedere che lui era cresciuto in una famiglia amorevole, in una famiglia in cui la favola della buonanotte parlava di amore e avventure e no di supremazia della razza mi aveva fatto sentire normale. Fu grazie a lui se ero riuscito a capire che non avevo niente di sbagliato. Hogwarts era stata una boccata di aria fresca ma anche un pugno dallo stomaco, dopo il primo anno, anzi già dopo il primo mese la mia vita era totalmente cambiata. La mia famiglia non era più solamente fredda ma sembrava odiarmi, mio fratello si allontanò, non se se per volere suo o per mia madre. iniziarono le urla, le porte sbattute. La mia famiglia mi aveva voltato le spalle, solo mio zio mi era rimasto accanto. Mio zio Alphard. 

Volevo bene a quell'uomo, era stato lui ad aiutarmi a scappare, mi aveva lasciato un bel po' di denaro. Era l'unico che mi sorrideva quando appendevo i poster babani in camera, era stato lui ad insegnarmi un incantesimo per impedire a mia madre di staccarli dalla parete. Lui era la cosa che più si avvicinasse a un genitore. 

Guardai Ali, dormiva  vicino a James. Si era fatta piccola piccola, non so se per far spazio a James che dormiva prendendosi tutto il letto. Era una scena dolce, sembrava una bambina, aveva una faccia rilassata, un espressione molto diversa da quando si arrabbiava o da quando semplicemente era con la gente. Quella ragazza era perennemente sull'attenti, sempre pronta ad esplodere. Vederla dormire così tranquilla era strano, lei che era sempre un tornado. Una parte di me era geloso di lei, avere l'appoggio di mio fratello, il suo amore. Ero anche molto preoccupato, volevo bene ad Alison, era speciale. Non so cosa c'era in lei, ma mi ero affezionato. Avevo paura che si potesse fare male, avrei voluto tenerla al sicuro. Alison sembrava così forte ma più la conoscevo, più mi avvicinavo più mi rendevo conto delle crepe che si portava dietro. Mi piaceva ripetermi che io ero fatto di legno, di legno perchè subivo colpi, portavo pesi; pesi pesanti ma non cedevo. Potevo ammaccarmi ma non mi rompevo. Forse per questo volevo bene ad Ali, riuscivo a vedermi in lei, mi veniva da piangere. Avevo paura che la mia famiglia le potesse fare del male, potesse fare del male a lei che era così pure. Alison era testarda e un po' arrogante proprio come il cugino, e come James era spontanea. 

James era il mio migliore amico, era sempre pronto ad aiutare, era pronto a ridere. Aveva talento per combinare guai, era la persona che ti rimaneva accanto anche sotto la pioggia. Era una persona regale e orgogliosa ma poi rimaneva tre passi dietro di te per proteggerti anche quando era arrabbiato con te. Ali somigliava a suo cugino, ma aveva un qualcosa tutto suo. Non era un caso che era riuscita ad avvicinare Regulus che era sempre diffidente con tutti. avevo passato un sacco di tempo a pensare che alison fosse una stronza, per molto tempo avevo pensato che fosse gelida e fredda come la mia famiglia, menefreghista e senza sentimenti conoscerla mi aveva fatto sentire in colpa per quello che avevo pensato di lei.

 Quando ti avvicinavi a lei ti rendevi conto della sua purezza, era fiera e testarda, una bomba pronta ad esplodere. Era facile farla scattare ma non era assolutamente cattiva, rimaneva distaccata ma osservava gli altri, gli studiava, capiva se si poteva fidare. poteva arrabbiarsi ma poi riusciva ad andare avanti, sembrava una bacchettona ma sapeva come divertirsi. Aveva questa salda corazza intorno che ogni tanto si toglieva e tu riuscivi a guardare scorci di lei. Rimaneva in ascolto, ti faceva sentire al sicuro. Questa era una specialità dei Potter, con loro ti sentivi a tuo agio, sicuro.

 Avevo paura che la mia famiglia potesse rubare il bello di Alison, ferirla più di quanto non fosse, avevo paura che potessero romperla come avevano fatto con me. e in fondo avevo paura che questo potesse portare anche James ad allontanarsi da me. La parte di me razionale era consapevole che James non mi avrebbe mai allontanato per colpa della mia famiglia ma una piccola parte di me continuava ad avere paura. le lacrime stavano bagnando il mio viso, e io strinsi i pugni per cercare di cacciare indietro quelle lacrime che pensavo fossero ingiustificate 

I Malandrini e Alison PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora