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Sbattei la testa e tutto quello che c'era in torno a me divenne solo oscurità.

Giorno numero....non mi ricordo...
Quando Mikey mi spinse in acqua non si aspettava di certo che un marine mi venisse in soccorso. Mi portò con sé al capo militare e mi fece addestrare per una miriade di tempo. Ho perso il conto del tempo che sia passato. Ma orami sono stata congedata dal mio lavoro insieme al mio nuovo amico. John è un americano venuto ad aiutare il nostro paese. È alto e biondo lo si potrebbe scambiare per uomo scorbutico e antipatico, e forse lo è anche ma dopo il tempo trascorso insieme siamo diventati buoni amici.
John: muovi il culo soldato.
Sbuffai e feci il dito medio al mio superiore.
T/n: stia zitto caporale.
Lui mi mostrò il ghigno degno di nota.
John: sono un tuo superiorie.
Gli feci un mezzo inchino per schernirlo.
T/n: non più da almeno un ora.
Non gli avevo raccontato nulla di me o di quello che facevo prima.
John: ora che non siamo più nell' esercito credi tu debba tornare a casa dalla tua famiglia non credi? Magari dirgli che non sei morta.
T/n: tu dove alloggerai? Se vuoi puoi venire da me.
Mi appoggiò il suo braccio sulle spalle.
John: non evitare la tua famiglia.
T/n: la affronterò domani ora è tardi.
Sbuffò e poi scoppiò a ridere.
John: va bene.
Arrivammo davnti a casa mia. Speravo non l'avessero venduta e che non ci fosse nessuno. Le probabilità di incontrare qualcuno erano alte.
Aprì la porta di casa e la tirai per aprirla.
La mia fortuna terminò quando una pistola venne puntata alla mia testa.
Non lo riconobbi subito ma nel modo in cui abbassò la pistola e lo potei vedere guardarmi negli occhi.
T/n: James?
Lui mi si lanciò addosso e pianse.
James: credevo fossi morta....ha detto così.
Tra i singhiozzi capì poco ma lo strinsi.
John stava in silenzio dietro di me. Stava rispettando il mio momento.
Appena sentì dei piedi correre nella nostra direzione sentendolo chiamare.
??: James cosa suc-
La vidi era bella come da bambina...la mia piccola Sakura. Era uguale a me esteticamente ma potevo scommettere sul carattere del padre.
Sakura: D-doveri? In questi dieci anni?
Ormai ero staccata da James.
Guardai John che si sentì in dovere di presentarsi e spiegare.
John: Era una tiratrice scelta in guerra.
Sakura si avvicinò a me piano.
Sakura: mamma...quindi tutti si sbagliavano....
Entrai in casa seguita da John. C'erano solo loro. Aprì il frigo tirando una birra a John e prendendone una per me.
T/n: come stanno gli altri?
James: Xav e Kazutora non lo avevano superato e gli hanno dichiarato guerra.
T/n: quei due testoni.
John: cosa ti lamenti lo sei anche tu. Così capisci cosa significa sopportarti per dieci anni.
Gli feci una linguaccia e tornai attenta a James.
T/n: i miei fratelli come stanno?
James: Mikey ha ucciso Shinichiro.
Scoppiai a ridere di gusto mentre John Era pronto alla mia esplosione, mi conosceva più che bene.
Presi una sedia alla quale mi ero appoggiata e la scaraventai contro al muro.
John: soldato!
Mi ricomposi subito e scossi la testa.
John: parla.
Alzai lo sguardo e gli sorrisi.
T/n: uno ha fatto fuori l'altro. James continua.
Per mia sorpresa continuò Sakura.
Sakura: papà e lo zio Ran uccidono senza pietà.
Io abbassai la testa.
John: parlami T/n....
T/n: facevo parte della mafia.
Il suo sguardo era imperturbabile e mi esortò a continuare.
T/n: mio fratello mi ha spinto giù quel giorno. Ero in conflitto con lui.
John: suppongo quello ancora vivo.
Annuì.
Squillò il telefono di James al quale rispose.
Gli feci cenno di non dire che c'ero e di mettere vivavoce.
James: Xavier scusa sto arrivando.
Xavier: muovi quel culo ti stiamo aspettando oggi è il giorno.
James: aspettami ancora due minuti arrivo.
Mise giù.
La sua voce fu come un pugno in faccia, il mio amico...
T/n: la resa dei conti eh?...vengo anche io lì fermo.
John: ti copro le spalle proiettile.
Il mio soprannome dell' esercito. Non sbagliavo un colpo. E così sarà sempre.
T/n: va bene solo se mi prometti che starai attento.
Avevo ancora la divisa militare quando arrivai al porto ma non me ne fregava più di tanto. Mi nascosi vedendo tutti i ragazzi radunarsi e vedendo James raggiungere Xav.
John: quanti di questi conosci?
T/n: tutti. Quello la davanti è mio fratello.
Lo vidi nel suo solito gelo.
Estrassero tutti le pistole e se puntarono a vicenda. Ora.
Uscì dal mio nascondiglio con il capello da militare sistemato in modo tale da non farmi riconoscere. Avevo le braccia alzate e mi permisi di osservare in giro. Vidi mia figlia dalla parte di Xav, Rindo e Ran da quella di mio fratello.
Xav: ma che cazzo ci fa qui un fottuto militare?! James ti sei fatto seguire.
Tutte le armi ora erano puntate su di me che ero appena arrivata al centro.
Xavier: non è un posto per te questo vattene.
Mikey: come cazzo è possibile?!
Beccata.
Estrassi la pistola e gliela puntai facendo cadere il mio capello voltandomi verso di lui.
T/n: muori.
Gli sparai ad una gamba e ad una spalla.
Lo spettro era tornato, e sta volta per rimanere.
Mikey: ti hos punto nel cazzo di mare come fai ad essere viva?
T/n: non lo vedi? La marina idiota.
Le due gang si spezzarono e alcuni si misero al mio seguito. Lasciando due o trecento persone al seguito di Mikey.
Vidi Xav in ginocchio che mi osservava, stava piangendo.
Mikey: quindi il ragazzo che è la dietro è un soldato?
Lo vidi uscire allo scoperto con un arma puntata addosso. Idioti.
John: proiettile.
Il mio segnale spostai la mira mentre John disarmava quel ragazzo tenendolo fermo. Due millesimi di secondo e aveva un pallottola in testae John camminava verso di me.
Feci un mini inchino prendendolo in giro.
T/n: caporale.
John: sei la solita. Quante volte ti ho detto di non mirare vicino alla mia faccia.
Mi sorrise di cuore.
Mikey: tiratrice scelta giusto?
John: perspicace tuo fratello.
Mikey: prima la polizia ora i marine.
Per puro sbaglio alzai la visuale e guardai dietro Mikey. Rindo era lì con sguardo assente.
T/n: come va l'occhio?
Gli sorrisi.
Mikey: non vedo più da lì. Grazie sorellina.
John si mise dietro di me appoggiandomi le mani sulle spalle.
John: non farlo di nuovo non spegnere tutto io sono qui...siamo tutti qui.
Sentì una mano toccarmi la spalla e lo vidi.
Xavier: li ho protetti.
Gli tolsi la lacrima dal volto.
T/n: lo so Xav l'ho sempre saputo.
Guardai dritto di me e vidi Rindo puntare una pistola su Mikey.
Rindo: vattene Mikey prima che ti spari e decida che non vali niente.
Mikey: sei sempre il solito pazzo. Fai tutto per lei vero?
Rindo: È la madre di mia figlia e l'unica donna che io abbia mai amato!
Le parole mi colpito in faccia come uno schiaffo. Mi amava?
Sakura: papà fermati....non-
Rindo: Farei di tutto per lei morirei per il mio girasole.
T/n: Rindo...
Mi avvicinai ancora un po', passo dopo passo. Mi misi tra lui e mio fratello.
T/n: perdonami se non ti ho avvertito prima... Io ti ho lasciato un incarico sulle spalle arduo.
Rindo: spostati....ti prego T/n.
In quel momento Mikey mi fece cadere tra le sue braccia e fece una cosa che mi sconvolse...mi abbracciò.
Mikey: scusa ho esagerato.
John: proiettile. Siete gemelli?
Xavier: i gemelli più pericoli di questo mondo.
T/n: mi hai quasi ucciso.....due volte.
Mikey: mi hai accecato e sparato troppe volte.
Gli tirai un pugno un faccia abbastanza forte da farlo sdraiare.
Mikey: non facciamolo più. Non ero in me, credo di averti persa e non lo volevo ammettere.
T/n: mi preghi perchè non vuoi morire. Bhe...
Gli puntai la pistola in testa sorridendo.
T/n: ....non cambia che mi hai quasi ammazzato.
Ad un certo puntò sentì due voci che non sentivo da anni ormai....loro?
??: T/n! Ferma!
Mikey: è arrivato il mio salvatore...con sua moglie.
Feci in modo di immobilizzare Mikey e guardare alle mie spalle. Hinata e Takemicchi....
Hinata: T/n sei davvero tu?
John: Proiettile.
Ammonizione. Chiudi e vattene non è luogo per noi ora che siamo congedati.
Mi misi sull' attenti stupendo tutti persino me stessa.
T/n: Ho capito signore.
John: siamo amici da 10 anni e siamo congedati. Muovi il culo.
Fece un ghigno sghembo che mi fece sorridere.
T/n: mi dispiace, ok? Shinichiro è stato uccido vero Mikey?
Lo guardai dritta negli occhi poi lui li abbassò. Erano colpevoli.
Iniziò a tremarmi la mano dalla rabbia.
John: t/n no.
T/n: è morto...per colpa tua...
John: ti ricordi quando in mensa per la prima volta sei entrata con la testa come se nulla ti scalfisse. Tutti ti guardavano e non capivano perchè ti credessi così superiore, ed erano arrabbiati. Quando hai parlato hai detto qualcosa di talmente stupido da fare ridere Flint?
Io e John: pulitevi la bava o si inonderà l'accampamento.
John: se lo vuoi uccidere fallo ma se sei incerta-
T/n: corri più veloce che puoi perchè lui non farà altrettanto con te.
Le mani tornarono ferme e lo sguardo gelido.
Takemicchi: T/n non farlo.
John: sei in ritardo. Quello...
Mi indicò.
John: .....è lo sguardo di quando sta per colpire.
Puntai alla sua testa e premetto il grilletto.
Tutti trattenevano il respiro e alcuni chiusero gli occhi. La fine di tutto. Il corpo di Mikey era in terra sotto di lui cera una pozza di sangue che si espandeva. Sorrisi.
T/n: non fare il tragico non ti ho neanche colpito.
Lo avevo preso di striscio sulla guancia e il suo orecchio sanguinava molto.
Mikey si rimise seduto e mi guardò sconcertato.
Mikey: perchè?
T/n: volevi morire. L'ho visto nel tuo sguardo è lo stesso che avevano i ragazzi si facevano saltare in aria in guerra. Se vuoi morire sparati ma non farlo fare a me. Ti amo troppo per ammazzarti e cazzo mi sono appena congedata non voglio guai.
Mikey: cosa facevi in guerra quando li vedevi?
John: Niente che ti possa interessare ragazzo. T/n, andiamo.
Gli feci un mezzo inchino e gli sorrisi e mi avvicinai a lui puntandogli un dito sul petto.
T/n: se domani cerchi di alzarmi presto io ti sparo caporale.
L'ultima parola la dissi marcata per schernendolo.
Lui mi afferrò la mano e mi fece voltare stringendomi in una morsa letale. Si avvicinò al mio orecchio.
John: non provocarmi soldato. Domani farai come ti dirò perchè potrei prenderti e portatrici di forza.
T/n: tu credi?
Lui mi sollevò e mi caricò sulla spalla, mi ritrovai a osservargli la schiena.
T/n: John! Mettimi giù! Non puoi averlo fatto di nuovo! Me lo avevi promesso! Xav ti prego aiutami!
Guardai il mio amico quello di cui fidata, quello al quale avrei affidato la mia stessa vita.
Xavier: certo contro un marine io? Sono certo che chiunque sia qualificato più di me in questo caso.
T/n: Xav, torna a casa da me,Sakura tu dovresti già dormire e James portala a casa ora.
Sakura: mamma ho vent'anni...
T/n: alla tua età non facevo quello che volevo.
Sentì Rindo sghignazzare, ma per colpa di John non riuscivo a vederlo.
Rindo: T/n tu hai sempre fatto quello che volevi.
Vidi John muoversi e camminare verso il punto della quale eravamo arrivati.
T/n: non minare la mia autorità di madre, am che padre sei?! Uffa ma vedi questo!
Lui rideva di gusto.
Rindo: girasole ci vediamo domani mattina.
John mi mise giù e osservai Ran.
T/n: Haitani non mi dici niente?
Lui mi guardò triste.
T/n: eddai....una parolina minuscola?
Ran: mi sei mancata sorellina, credevo di averti persa.
Gli sorrisi. Lui in poco tempo mi raggiunse e mi stritolò in un abbraccio.
Ran: non farlo mai più. Non lasciarci....non lasciarmi più. Hai capito?!
Gli accarezzai la testa.
T/n: perdonami.
Lui si staccò piano e mi sorrise.
T/n: ho promesso a questo stupido di dargli un letto comodo. Siamo stanchi fino a ieri eravamo in guerra.
John: muoviti sennò domani mattina non ti alzi.
Feci una smorfia di dolore.
T/n: non mi alzo neanche se mi punti la tua stupida pistola addosso.
Lui scoppiò a ridere e mi tese la mano.
Prima di afferarla sentì uno strattone, qualcosa mi afferrò e di corsa mi porto sul bordo del porto.
Mikey: le hai coperte.
Mi aggrappai al suo braccio per non fare passi indietro...sarei caduta. Sapevo di cosa stava parlando ma non dissi nulla.
Mikey: rispondimi!
T/n: si...l'ho fatto.
Mikey: vuoi ancora saltare e volare?
Alla fine si lasciò cadere in acqua sorridendomi triste tra le lacrime.
Mikey: perchè io voglio farlo.
Sbiancai e cercai di afferarlo ma era troppo tardi. Era buoio ma sentì il suo corpo arrivare in acqua. Il mio grido spezzo il silenzio che si era creato, il dolore, quello vero. Non persi tempo e mi lanciai in acqua.
Era fredda, non vedevo nulla non lo vedevo.
Seguì il mio istinto. Trovai la sua mano e la afferrai cercando di risalire. L'ossigeno era esaurito il cervello mi stava esplodendo. In quel momento vidi di nuovo la luce. Il mare era movimentato e ci sbatteva da una parte all'altra, non lo lasciai andare, non lo avrei mai fatto. Sbucai dalla acqua e respirai. Era difficile nuotare con lui e lottare contro le onde. Riuscì a portarlo su da una scaletta e tornammo su. Tutti si erano riuniti li davanti. Lo appoggiai in terra, non respirava. Gli posso la bocca sulla sua cercando di farlo arrivare aria al corpo e lo misi di lato per fargli sputare l'acqua.
T/n: ti prego. Ti prego. Ti prego. Ti prego! Manjiro svegliati!
Ripetei i movimenti meccanicamente ma nulla.
John: T/n...non farlo di nuovo. È finita. È tutto finito.
T/n: sta zitto! Non lo conosci...lui torna sempre da me. Lo fa sempre.
Mi tremavano le mani e nessuno osò avvicinarsi a me.
Quando capì che era tutto inutile mi appoggiai su di lui piangendo.

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